Se ti trovi dalle parti di Villa Panza o dalle parti della magnifica Villa della Porta Bozzolo non perdere assolutamente l’opportunità di visitare uno dei nove Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia che sono stati inseriti dall’UNESCO nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. L’intero complesso religioso del Sacro Monte, da sempre meta di visite e pellegrinaggi, venne eretto sul monte di Velate tra il 1604 ed il 1698. Secondo la tradizione si dice che l’inizio della costruzione risale al IV secolo quando Sant’Ambrogio fondò il primo altare sulla cima del monte come atto di devozione nei confronti della Madonna per l’aiuto ricevuto per la vittoria sugli ariani. Nel 1604, grazie all’entusiasmo e all’iniziativa di Padre Aguggiari, ebbe inizio la realizzazione di questa grande opera monumentale. Le popolazioni locali contribuirono sia fisicamente che economicamente alla costruzione dell’intero complesso religioso e molti artisti lombardi vollero creare all’interno delle Cappelle delle vere e proprie scene per rappresentare i Misteri del Rosario. Il percorso sacro, considerato uno degli itinerari mariani più affascinanti al mondo, inizia in località Prima Cappella a 585 m.
Percorrere quel sentiero acciottolato che sale per circa due chilometri lungo le pendici del monte Velate ti invita alla meditazione, alla preghiera ed in quel momento senti che, anche tu , stai effettuando il tuo piccolo pellegrinaggio.

Lungo la via Sacra ci sono 14 cappelle suddivise, in gruppi di cinque, da archi e fontane destinate un tempo al ristoro dei pellegrini.
Ma adesso iniziamo questo giro virtuale insieme.
La giornata è uggiosa ed imbacuccati all’inverosimile ci inerpichiamo fino a raggiungere l’antico borgo. Immagino sia tutt’altra cosa percorrere quei due chilometri in una giornata primaverile e poter dedicare del tempo anche alla visita del Borgo di Santa Maria del Monte che si raccoglie compatto, con le sue antiche vie coperte, intorno al complesso monumentale. Bea, con la sua Canon al collo, è arrivata troppo tardi e così non ha potuto godere della bellezza di quei vicoli che sono un tutt’uno con il Monastero.
Posteggiata la macchina, attraversiamo l’Arco dei Misteri Gaudiosi, detto “del Rosario”, e giungiamo alla prima cappella, che rappresenta “l’Annunciazione”. Cerco di farmi largo tra le fessure di quelle gelide grate per immortalare quell’angelo con un giglio in mano che si accosta alla Vergine o quel semplice arredo risalente al 1600. Con tanta buona volontà, tra uno scatto e l’altro, cerco anche di leggere quelle targhe dorate ormai sbiadite dal tempo.
La seconda cappella, eretta in forme classicheggianti, è dedicata alla “Visitazione”
La terza cappella rappresenta la “Natività“. L’affresco esterno è un’immagine che raffigura la “Fuga in Egitto” realizzato da Renato Guttuso.
All’interno riesco ad immortalare la dolcissima scena della natività di Gesù. Sul sito del Comune di Varese leggo che le statue sono di Martino Retti e gli affreschi sono opera de “il Nuvolone“.
Giriamoci un attimo, immortaliamo il percorso che ci siamo lasciati alle spalle e via ….
verso quel secondo tornante che nasconde la quarta cappella raffigurante la “Presentazione di Gesù al Tempio”. Il paesaggio circostante è ameno e dall’alto si domina la vallata di Brinzio. La quarta cappella appare ai nostri occhi in una veste raffinata con la sua forma circolare. Quelle leggiadre colonnine la circondano in un grande abbraccio. E’ un magnifico gioco di fregi ed archi. Il tutto sormontato da una lucente cupola in rame. La costruzione risale al 1621.
L’interno raffigura il Tempio di Gerusalemme. Sopra tre gradini in marmo si erge l’altare dietro il quale notiamo la figura del Sommo Sacerdote pronto a ricevere Gesù Bambino dalle mani di Maria. Completano la scena S. Giuseppe ed altre 15 figure.
La nostra esperienza mistica, artistica e sportiva nello stesso tempo continua verso la quinta cappella.
Siamo quasi ad un terzo del nostro percorso e non ho ancora capito se questo giro lo sto facendo per una curiosità turistica o per il bisogno di avere un momento religioso tutto per me. Ho letto da qualche parte che almeno una volta nella vita quest’esperienza va vissuta ed io la sto vivendo in una delle giornate più fredde di questo inverno particolarmente gelido. La quinta cappella è dedicata alla “Disputa di Gesù con i dottori“. Tra le colonne s’intravede l’Arco dei Misteri Dolorosi, detto “di San Carlo”.
Superato l’arco ci dirigiamo verso la sesta cappella che raffigura l’Orazione di Gesù nell’orto.
Tra le grate in ferro sbirciamo verso l’interno dove s’intravede Giuda nell’atto di baciare Gesù. Le statue sono di Silva e gli affreschi di Bartolomeo Ghiandone.
La settima cappella con la raffigurazione della Flagellazione di Gesù, appare in tutta la sua drammaticità. La sua forma è circolare ed è preceduta da un timpano dove è stata collocata una scultura che raffigura la Pietà. La costruzione della cappella fu finanziata dalla famiglia Litta di Milano.
Le statue all’interno sono in cotto ma ciò che ci colpirà maggiormente sono le espressioni di quei volti.
Siamo esausti ma si deve andare avanti fino a raggiungere il punto culminante della Via Sacra, il Santuario di Santa Maria del Monte.
L’ottava cappella rappresenta l’Incoronazione di spine di Gesù,
mentre la nona raffigura la Salita al Calvario.
La nostra salita è sempre più faticosa ma non possiamo esimerci dal guardare ed apprezzare la bellezza della scena all’interno della cappella. La decima Cappella rappresenta la Crocifissione e la scena non può che richiamare, ancora una volta, la nostra attenzione sull’espressione drammatica dei volti delle statue. Qui la scena è suddivisa in due parti: il mondo degli uomini nella parte inferiore, mentre la parte superiore è dominata dalla presenza del Cristo e degli angeli.
Ormai la luce sta cedendo il passo alla notte e noi superiamo l’Arco dei Misteri Gloriosi, detto “di Sant’Ambrogio”. Le cappelle che seguiranno abbandoneranno quel tono tetro e drammatico delle precedenti cappelle per far posto a delle scene molto più luminose che trasmettono una serenità interiore.
Vedasi la luminosità che emana la volta dell’undicesima cappella dove Dio Padre accoglie il Cristo, suo figlio.
Si prosegue verso la facciata barocca della dodicesima cappella che raffigura l‘Ascensione di Gesù.
Ho trovato interessante la tredicesima cappella a pianta ottagonale circondata interamente da un porticato. Questa cappella è dedicata alla Discesa dello Spirito Santo.
Direi che ci siamo quasi, un ultimo strappo verso la quattordicesima cappella dedicata all’Assunzione della Vergine.
Alla fine del percorso ci troviamo di fronte alle fontana del Mosè (XIX secolo) e superata la scalinata si giunge alla Piazza del Santuario dominata da una torre campanaria risalente al 1598 e progettata da Giuseppe Bernascone, architetto originario di Varese.
Il punto culminante della Via Sacra, come detto in precedenza, è rappresentato dal Santuario di Santa Maria del Monte che ospita, sull’Altare Maggiore, il XV Mistero del Rosario: l'”Incoronazione della Madonna”.
Il Santuario della Madonna Assunta o del Sacro Monte di Varese venne edificato tra l’VIII ed il IX secolo d.C. Ciò che ammiriamo oggi è frutto di vari rimaneggiamenti ed ampliamenti avvenuti nel corso degli anni. L’interno è un tripudio di affreschi. Girando lo sguardo a 360° non potremo non notare le schiere di angeli osannanti sulla cupola o la raffigurazione della leggenda di Sant’Ambrogio posta sulle pareti di fondo della navata centrale. Sempre sulla navata centrale con volte a crociera, si trovano gli affreschi della “Vergine Assunta” e della “Ascensione del Cristo“. Il battistero, realizzato dal Pogliaghi, lo troviamo nella navata di sinistra. Su pavimento, costituito da originali piastrelle del Quattrocento, troviamo stemmi della famiglia Sforza. L’altare risalente al 1662 è in stile barocco e custodisce la statua lignea della Vergine. Dall’altare si accede alla cripta, parte più antica della chiesa, ricca di affreschi trecenteschi. Le opere di restauro della cripta sono terminate nell’ottobre del 2015 ed in seguito a questi interventi sono state rinvenute tracce di una chiesa risalente al V – VI secolo.
Data l’ora tarda non è stato possibile visitare le caratteristiche vie del borgo di Santa Maria del Monte con le sue ripide scalinate, i suoi edifici che trasudano di storia, con i suoi romantici sottopassi illuminati da lanterne e con deliziose ville in stile Liberty. Sarà un buon motivo per ritornarci in una bella giornata di sole e godere di quel magnifico panorama che spazia fino ai tetti di Varese ed i suoi laghi.
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Che luogo meraviglioso, così ricco di arte! Poi l’atmosfera nel giorno in cui l’avete visitato era davvero perfetta per rendere attraverso le foto quest’aura di misticità e mistero.
Grazie mille per avermi portato virtualmente in giro con voi!
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Si è vero l’atmosfera era proprio mistica e ti invitava veramente alla preghiera. Io però devo ammettere che ero distratta continuamente dalla mia voglia di documentare. Le foto non sono venute granchè ma il luogo è veramente bello. Pensa in una giornata primaverile con un po’ di venticello che spazza via le nubi. Insomma devo ritornarci 😉
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Sono anni che mia sorella mi dice “…devi andare…devi andare…” bhe. dopo queste immagini devo andare 😉
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Ah beh se non abiti lontano dalla zona di Varese allora corri ad iscriverti al FAI ed approfitta di tutti i bei siti da visitare. Ho parlato della Villa della Porta Bozzolo, Eremo di Santa Caterina sul lago, Monastero di Torba, Villa Panza e adesso Sacro Monte. Sono bravissima, ah ah 😉
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Vivo lontano…
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Spettacolare bea! Non ti facevo alla ricerca dello spirito! 😂😂 scherzo, meraviglioso tutto più che altro mentre leggevo pensavo alla enorme fatica fatta in salita! Ma quanti km sono?
Beh le ultime foto, gli interni, sublimi davvero! La chiesa italiana ha dei monumenti che non si possono paragonare a nulla! Gli artisti più capaci ci hanno lasciato veramente dei gran capolavori!
Ora però aggiungo… una cosa mi ha sempre colpito sin da piccola sono i monasteri e gli ermi, queste enormi strutture immense che rappresentano un villaggio a se stante dove al loro interno si viveva o si vive tutt’ora una vita come se fuori non esistesse nulla! Quelli, si , potrebbero affascinarmi quasi più di un castello sfarzoso con al loro interno opere e resti di una vita lussuosa! Mi fanno impazzire… il mistero che si cela è una cosa mostruosa! Ma… mi piace! Buona giornata carissima!
Comunque l’app di WordPress non sempre mi aggiorna i tuoi post, mi sta deludendo un po’! Va beh
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I km sono dolo due ma in questo periodo ho avuto dei problemi e quindi ad ogni minimo sforzo mi viene affanno e batticuore. Inoltre avevo una bella tosse ma io capa tosta dovevo andare. Beh sai a forza di pregare e fotografare non ci crederai ma la tosse mi è passata. Dai su adesso non mi prendere in giro. Per quanto riguarda eremi ed abbazie io sento molto quell’atmosfera di mistico che vi aleggia. Un caro saluto Bea.
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Oh ci credo, di credo! Avrò avuto 14 anni scarsi, una sera in bici faccio incidente con un’altra bici, lei illesa io un cesso! Ma la cosa che mi dispiaceva di più era una visita organizzata a padre pio, un viaggio pessimo, il ginocchio non lo riuscivo a muovere, beh ci credi che sono entrata in chiesa e all’uscita mi era passato tutto! Miracolo?
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Sono cose inspiegabili ma succede e ti viene spintaneo chiederti ma allora c’è qualcosa. Mi piace pensarlo. Un abbraccio Bea
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Che bel post cara Bea. E pensare che la Lombardia è una regione che poco conosco. Solo Cremona e le parti intorno. Varese con questa passeggiata da ” pellegrini ” ben varrebbe una visita. Grazie perché mi fai sempre sognare con i tuoi percorsi. Brava. Un abbraccione. Isabella
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Ciao carissima. Ogni tanto ci ritroviamo. Quella passeggiata è stata tra il mistico e la voglia di conoscere la storia di quelle cappelle. Una più bella dell’altra e, lungo il percorso, è stato naturale soffermarsi a pregare. Un bacio e buon ferragosto 😘
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Cara Bea io sono stata, quando facemmo il nostro viaggio ” on the road” in Bretagna, a Rocamadur, tappa fondamentale per i pellegrini diretti a Santiago di Compostela. 233 scalini di una estenuante scalinata, portano al sagrato dei santuari dove ci sono 7 chiese e cappelle. Molto, molto bello. Ma forse tu lo conosci meglio di me. Comunque passa anche tu un buon ferragosto. Per me ogni anno è buono perché il giorno dopo è il mio compleanno. Quindi si festeggia doppio. Bacioni. Isabella
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Carissima Isabella questo scambio di informazioni sui posti visti e da consigliare è ciò che mi piace tantissimo nella nostra vita da blogger. Rocamadur, sono stata in Bretagna ma non sapevo di questo posto. Confesso che mi sarebbe piaciuto molto visitarlo. Carissima ti faccio con un po’ di anticipo tanti auguri di buon compleanno ma cercherò di ricordarmene il 16. Bacioni 🙂
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Anche a me piace e diverte. Per quanto riguarda l’itinerario in Bretagna è stato lo stesso fatto da mio figlio, on the road, redatto con arrivi e partenze prestabilite tutte con riscontri effettivi. Un viaggio indimenticabile di cui vorrei parlare. Se la spalla destra regge, perché ho un problema che lo scrivere ahimè acuisce. Rocamadur è una tappa fondamentale, da visitare assolutamente. Ti aspetta la prossima volta che deciderai di tornare in Bretagna, per ora grazie di tutto mia cara. Un grande abbraccio. Isabella
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Ah carissima io in Bretagna ci vorrei proprio ritornare. Quelle scogliere a picco sull’oceano rabbioso e chi potrà mai dimenticarsele.
Vedi se questo articolo ti ricorda qualcosa 🙂
https://viaggiandoconbea.com/2013/08/22/bretagna-alla-scoperta-del-morbihan-e-del-finistere/
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Letto e ti dico che lo rileggerò pure, troppo bello. Per quanto riguarda il mio viaggio scriverò qualcosa ma con calma. Per ora ti mando un bacione e buon ferragosto cara Bea. Ti abbraccio. Isabella
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Cara sai che me lo sono riletta anch’io! Che meraviglia ricordare momenti così belli attraverso foto e ciò che si scrive. Sapessi le volte che mi sono chiesta ma che cosa la continuo a fare questa vita da blogger. Spesso e volentieri chi ti segue mette un like e passa ad altro e tu, dopo ore ed ore di sforzi per scrivere, ti domandi a chi serve!? Serve a noi stessi, cara Isabella. Serve a rendere indelebili questi momenti della nostra vita. Un caro abbraccio 🙂
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