Bretagna: alla scoperta del Morbihan e del Finistère

Bretagna un viaggio che, anche a distanza di anni, non dimenticherò mai. Una natura incontaminata, scogliere a picco sul mare che ti tolgono il respiro, un vento incessante che respiri a pieni polmoni. Se vai in Bretagna già sai che non puoi fare mare, già sai che il sole fa capolino tra le nuvole di tanto in tanto e già sai che devi tenere a portata di mano k-way ed ombrello; ma non importa! Le emozioni che la Bretagna regala sono veramente indimenticabili.

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Bourges – Cathédrale de St-Etienne

1° giorno Con il solito entusiasmo si carica la macchina e si parte verso nord. I chilometri sono tanti e, quindi, si decide di pernottare a Bourges. Dopo ben 700 km, fatti quasi tutti d’un fiato, non puoi visitare molto. Tuttavia, lasciati i bagagli in albergo ci siamo subito fiondati a visitare la magnifica Cathédrale de St-Etienne, edificata tra il 1195 ed il 1260. E’ uno dei più bei esempi del gotico francese. Dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco, appare subito in tutta la sua magnificenza dalla facciata, ai laterali, all’abside. Non è da meno il maestoso interno a 5 navate. Le vetrate che ornano le finestre sono molto preziose ed affascinano per le bellissime tonalità che vanno dal rosso al blu e raffigurano scene dell’Antico e Nuovo Testamento.

Quando è notte è bellissimo passeggiare attraverso le vie della città vecchia in quanto, nelle serate estive, Bourges regala ai turisti uno spettacolo di luci e suoni che ti accompagna attraverso i punti principali del centro storico.

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Bourges – Cathédrale de St-Etienne – interno

2° giorno – Dopo questa magnifica sosta si prosegue per la nostra prima notte in Bretagna e, precisamente, nel dipartimento del Morbihan: “La Trinitè sur Mer”Perché la Trinitè sur Mer? perché curiosando su booking ci siamo letteralmente innamorati dell’alberghetto di charme che abbiamo scelto “Le Petit Hotel des Hortensias“. Due notti magiche, una location fantastica ed un ottimo punto di partenza per la nostra gita nel Morbihan.

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La Trinitè sur Mer – scorcio da Le Petit Hotel des Hortensias

3° giorno – Gita alla scoperta del Morbihan. La giornata promette bene: cielo azzurro, sole e tanta voglia di girare. Destinazione Carnac una delle zone più ricche di monumenti megalitici della regione. Essi si distinguono in Menhir e Dolmen e furono eretti da popolazioni Bretoni tra il 6000 ed il 2000 a.C. La visita degli allineamenti megalitici è molto suggestiva.

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Carnac – Allineamenti megalitici

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Scorcio sul promontorio del Quiberon

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Scorcio sul promontorio del Quiberon

Proseguiamo verso il promontorio del Quiberon, esile striscia di terra lunga 14 km caratterizzata nella parte orientale da lunghe distese di sabbia; selvaggia e rocciosa nella parte occidentale chiamata “Cote Sauvage”. Qui è il posto ideale per gli amanti del mare, del sole, e per chi, come noi, ama passeggiare a piedi nudi sulla sabbia ed osservare cavalli al galoppo o  bimbi che corrono dietro i loro acquiloni.

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Lasciato il Porto di Quiberon si riparte in direzione Auray, delizioso porticciolo sito in fondo alla lunga e stretta omonima baia. E’ una vera sorpresa! Vecchi moli, le case a graticcio, bar e ristorantini ovunque, è sicuramente il posto più charmant del Morbihan.

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Auray

E’ tardi, ma, imperterriti, continuiamo verso Locmariaquer delizioso villaggio di pescatori da dove ci imbarchiamo per un giro turistico nel golfo del Morbihan. Il golfo è costellato da una miriade di isole, di cui alcune sabbiose ed abitate solo da uccelli, altre abitate da piccole comunità di pescatori e che comunque sono meta prediletta di artisti.

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Locmariaquer

4° giorno – Bagagli in macchina e via verso ovest alla scoperta del dipartimento del Finistère, dove ci attendono coste selvagge. Un percorso di 180 km  ci porta verso l’estremo lembo di terra francese “Pointe du Raz”. Giusto per sgranchirci le gambe ci fermiamo a Pont Aven, una vera sorpresa! Veramente delizioso. Mulini a vento ovunque, considerato uno dei più bei villaggi della Bretagna e soprattutto famoso in quanto oggi, come in passato, meta prediletta di artisti parigini, fra tutti ricordiamo Paul Gauguin.

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Cittadella fortificata di Ville Close a Concarneau

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Una sosta decisamente più lunga ce la concediamo a Concarneau per visitare la Ville Close. Eretta nel XIV secolo, sorge su un’isola naturale lunga 380 mt e larga 100 ed è collegata alla terra ferma da un ponte in pietra. E’ circondata da spesse mura in granito e da nove torri. Si accede attraverso una porta fortificata e subito davanti a noi si apre un magnifico dedalo di stradine ove si affacciano antiche case e negozi di artigianato, scenario veramente suggestivo.

Si riparte poi per raggiungere Pointe du Raz.

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Pointe du Raz

La punta si innalza a circa 70 metri d’altezza, bella e selvaggia con le sue scogliere a picco sull’oceano. Battuta da venti quasi impossibili, questo tratto di costa è indubbiamente uno dei più affascinanti che io abbia mai visto. A circa 1,5 km dalla punta, spettacolare si apre la “Baie des Trépassés”, assolutamente da vedere.

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Baie des Trépassés

Abbiamo pernottato ad Audierne presso l’Hotel le Goyen. Molto carino, staff gentilissimo e ottima vista sulla baia di Audierne. Se avessimo avuto un giorno in più a disposizione, avremmo potuto fare un’escursione verso l’Isola di Sein

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Scorcio magnifico sulla Baie des Trépassés

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Locronan – Chiesa di Saint Ronan

5° giorno – Il nostro viaggio nel dipartimento del Finistère continua verso Locronan, i complessi parrocchiali bretoni e notte a Roscoff per un totale di circa 140 km. La giornata, purtroppo, non promette nulla di buono. Il cielo è plumbeo ed al nostro arrivo a Locronan l’acqua scende a dirotto. Che fare? Non ci scoraggiamo, con i nostri k-way ed ombrelli ci avventuriamo alla scoperta di questo paesino che conserva il fascino delle cose passate. La nostra visita, purtroppo, si limita alla magnifica “Grand Place” circondata su tre lati da edifici rinascimentali di granito risalenti al ‘500 e ‘600. Piccoli pozzi antichi, la chiesa di Saint Ronan del ‘400 con la sua torre quadrata in granito e la  cinquecentesca Chapelle du Pénity. Cerchiamo di immaginarci cosa non deve essere questa piazza illuminata dal sole ma, intanto, abbiamo dovuto rinunciare al nostro giro in calesse che ci eravamo ripromessi di fare. Per consolarci ci siamo dati allo shopping; le tele di lino di Locronan sono rinomate e fin dal 1500 venivano esportate in tutta Europa.

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Locronan – Grand Place

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Un po’ sconsolati e dispiaciuti si riparte verso la nostra tappa successiva: Saint Thégonnec. Anche qui si arriva con la pioggia, avremmo voluto percorrere l’intero itinerario di circa 42 km dei complessi parrocchiali bretoni, ma, pioggia, grandine e persino la nebbia non ce lo hanno permesso. Una giornata climaticamente veramente sfortunata e poi…… non vi dico che allegria visitare questi complessi funerari, già grigi di loro, con un tempo così. Comunque, come da programma ci fermiamo almeno a Saint-Thégonnec uno dei complessi parrocchiali più prestigiosi della Bretagna. Eretto nel 1610 è preceduto da un arco trionfale del 1587. Il Calvario con Crocifisso centrale è veramente stupendo, sulla base sono presenti numerose sculture che rappresentano le scene della Passione.

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Saint Thégonnec

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Si riparte. Solo 35 km ci separano da Roscoff e dal mare. Già pregustiamo una cenetta a lume di candela giusto per rinfrancarci di questa giornata un po’ così, così; ma…., come detto all’inizio, se vai in Bretagna giornate simili te li devi aspettare.

Roscoff: ci restituisce fiducia. Veramente affascinante!! Arriviamo con la bassa marea e lo spettacolo delle barche appoggiate sul fondale è veramente magnifico! Il nucleo antico si sviluppa attorno a Rue Albert-de-Mun, Rue Pasteur, Rue Armand Rousseau e Place Lacaze dove si affacciano antiche case in granito. Se vai a Roscoff devi solo lasciarti andare, entrare in una tipica birreria bretone, ubriacarti giusto un po’ e gironzolare per il porto fra le barche ormeggiate respirando l’aria frizzante che ti da una carica del tutto inaspettata.

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Roscoff – il porticciolo durante la bassa marea

6° giorno: il nostro magnifico viaggio continua verso la Côtes-d’Armor

8 thoughts on “Bretagna: alla scoperta del Morbihan e del Finistère

  1. Pingback: Bretagna: alla scoperta della Côte d’Armor e dell’Ille-et-Vilaine | Viaggiando con Bea

  2. Il tuo reportage sulla Bretagne mi riporta di nuovo in questo paese – naturalmente non francese – mi fa ricordare questa gente particolare, le case di sasso che tovo stupende e “les fruits de mer” che abbiamo goduto soprattutto a Saint Benoît des Ondes, dove c’era il nostro bellissimo bed and breakfast. Bellissime anche le foto. Tante grazie:)

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