Arrivare a Québec city, dopo un viaggio di 500 km, e sentirsi a casa è una sensazione splendida. Case in pietra, vicoli acciottolati, piazzette dalle finestre colorate, la calda atmosfera di quei locali dal gusto francese e gente gioiosa ovunque… questa è la Québec che ci ha accolti al nostro arrivo. Siamo stati letteralmente rapiti da questa atmosfera, peccato che l’albergo prescelto, Le Chateau de Pierre, ha rovinato la magia del momento.
Quando prenoti via web, senza far nomi, ti fai incantare dal nome dell’albergo, dalle recensioni, dalle foto, etc. etc. peccato che spesso ciò che ti aspetti non corrisponde alla realtà.
Io ed il mio Lui siamo stati accompagnati in una stanza ubicata fuori dall’albergo con ingresso separato. La stessa stanza aveva il pavimento al di sotto del manto stradale. Camera confortevole ma io lì sotto non ci volevo proprio stare. Ero triste 😦 A Giorgio e Paola è toccata una camera minuscola dove non era possibile appoggiare neanche la valigia. Ci dovevamo stare tre notti e l’aspettativa di trascorrere momenti indimenticabili ci è stata tolta con un colpo di spugna. Non parliamo della colazione. Una saletta microscopica con qualche micro tavolo e se non eri più che veloce a scendere rischiavi di non trovare posto a sedere. Uniche note positive la location, a due passi da Terrasse Dufferin e quindi nel cuore della Vieux-Québec, e la gentilezza di Anastasia la ragazza che ci ha accolti alla reception.
Ma adesso soprassediamo e giriamola virtualmente insieme. La si potrebbe visitare in un giorno, ma perché perdere l’opportunità di girovagare con rilassatezza tra i suoi vicoli acciottolati? Come dicevo prima il nostro albergo era situato nel cuore della Haute-Ville, un quartiere ricco di edifici storici e musei. Percorrendo i 425 metri di Terrasse Dufferin, terrazza in legno costruita nel 1838, non puoi non notare il panorama sul fiume San Lorenzo che spazia fino all’Isola di Orleans.
In uno slargo si staglia davanti a te, con la sua mole imponente, Le Chateau Frontenac. Complesso alberghiero edificato nel 1893 per volere della Canadian Pacific. Le camere sono 600 e sono dislocate su 18 piani e anche all’interno delle torri. Leggo che è l’Hotel più fotografato al mondo ed io mi domando come è possibile non immortalarlo in uno scatto?
Nella Haute Ville imperdibile la visita all’ottocentesco forte della Cittadelle al quale il mini gruppo di Bea & Co. ha dedicato due ore per la visita. Sistema difensivo a forma di stella, unico nel suo genere. Trovato l’ingresso, nei pressi della Porta Saint-Louis, si percorre una parte della cinta muraria e poi si arriva al cuore della fortezza che custodisce secoli di storia.
Un tempo dimora dei soldati britannici oggi ospita il 22esimo Reggimento Reale, un corpo di fanteria dell’esercito Canadese.
Al centro si trovano edifici militari e la Residenza del Governatore Generale. Tra le visite guidate suggerite abbiamo optato per quella della Residenza del Governatore.
Accompagnati dalla nostra guida abbiamo visitato le sale cerimoniali dove il Governatore Generale accoglie personaggi che ricoprono cariche elevate ed onorevoli, i cosiddetti dignitari. Il tour consente ai visitatori di conoscere le responsabilità del Governatore Generale e di scoprire la storia, l’architettura e le collezioni di questa magnifica residenza. Questo sito storico rappresenta la seconda residenza ufficiale per i Governatori Generali dal 1872.
Al termine della visita si prosegue verso il Parc des Champs-de-Bataille, una distesa pianeggiante famosa per la battaglia tra francesi ed inglesi del 13 settembre 1759 che si concluse con la vittoria degli Inglesi. Questa battaglia fu decisiva per l’indipendenza del Canada.
Il giro prosegue verso il sito storico più importante di Québec City, l’Hotel du Parlament.
Imponente edificio in stile Secondo Impero realizzato intorno al 1875. Oggi è sede dell’Assemblea Legislativa provinciale. Si girovaga tra giardinetti fioriti, si ammirano le 26 statue in bronzo raffiguranti figure degli ex governatori della Provincia del Québec e per ultimo, di fronte all’edificio, si immortala la Fontaine de Tourny, con i suoi 43 getti d’acqua.
Passeggiando lungo un tratto delle antiche mura si giunge a Porta Saint Jean
e da lì a poco, al n. 1015 di Rue Saint Jean, non potevamo non fermarci per la gioia delle papille gustative a bere una buona tazza di cioccolata.
Dopo questa prima mezza giornata in giro per la Haute Ville da viuzza in viuzza, entrando ed uscendo da tutte le chiese che incontravamo sul percorso, ci siamo diretti verso la Basse Ville.
Entrando da una porta secondaria, abbiamo visitato di straforo l’antico “Monastère des Augustines”. Risalente al 17° secolo, è stato completamente ristrutturato ed oggi è adibito ad albergo dove ci sono camere in stile monastico ricavate da ex celle e camere in stile moderno dove è stato comunque mantenuto lo stile d’epoca dell’edificio.
Attratti dal sottile campanile neogotico che si stagliava davanti, siamo giunti alla Chalmers-Wesley United Church. Chiesa protestante edificata tra il 1851-1853 su progetto dell’architetto John Wells. Magnifiche le vetrate al suo interno e non da meno sono le opere in legno e l’antico organo.
Un terzo stop lo abbiamo dedicato alla Chapelle des Ursulines, luogo di assoluto silenzio e preghiera. L’intero complesso monastico, nonostante abbia subito varie distruzioni nel corso dei secoli, conserva parte del suo aspetto seicentesco.
Assolutamente da non perdere la visita alla Cappella famosa per le sue statue in legno dorato. Di notevole pregio la scultura dell’angelo posizionato sopra il pulpito.
Il giro continua verso la Cattedrale della Santissima Trinità. Prima cattedrale anglicana costruita al di fuori delle Isole britanniche tra il 1800 ed il 1804 . Bellissime le finestre istoriate.
Opps!! Ma quante Chiese ci sono nel raggio di soli 2 chilometri, me ne sto rendendo conto solo adesso.
Si continua verso Place de l’Hotel de Ville sulla quale si affacciano il Municipio, edificato nel 1896,
la facciata neoclassica della Basilique de Notre Dame de Québec ed accanto,
incastonato in un angolo, si apre un complesso di edifici otto-novecenteschi, le Seminaire de Québec.
La Basilica di Notre Dame venne edificata nel 1650 ma ciò che vediamo oggi è il frutto di un’accurata ricostruzione avvenuta nel 1922. Il sontuoso interno della Basilica conserva diverse opere d’arte. Di notevole interesse sono il baldacchino dorato e l’organo.
Uauhh!!! Una giornata intensissima in giro per Québec ancora uno strappo virtualmente insieme e si scende verso la Basse Ville. Ma che sorpresa !!!!
Una miriade di localini, boutique e piccole gallerie d’arte allineate una accanto all’altra, un via vai di turisti che godevano di quell’atmosfera festosa, siamo in Rue du Petit-Champlain.
Solo pochi passi e si giunge a Place Royal, una piazzetta piccola sulla quale si affacciano antichi edifici in pietra e dove spicca la facciata dell’ennesima Chiesa di Quebec, Notre Dame des Victoires.
Edificata tra il 1688 ed il 1723, sorge sul luogo dove Champlain edificò la prima casa di Québec. Se siete arrivati fin qui, mi raccomando, non perdete al n. 29 di Rue Notre-Dame l’enorme trompe-l’oeil, “la Fresque des Québécois”. Spicca maestoso su uno dei muri della maison Soumande. L’opera è stata completata nel 1999 ed è frutto di un lavoro di gruppo di dodici artisti canadesi e francesi. Il dipinto colloca personaggi celebri della storia del Québec nella città contemporanea .
I chilometri non sono tanti ma è stato un continuo su e giù per vicoli, un continuo entra ed esci dalle chiese, a volte si ripercorreva la stessa strada e quindi un po’ di stanchezza è stata inevitabile ma, imperterriti, dopo una doccia ed un cambio veloce si ritornava fuori pronti per buttarci nella movida di Québec.
Due ristoranti su tre li abbiamo indovinati e me la sento di consigliarveli.
- Conti Caffè, ristorante italo-francese dall’ambiente elegante e da un’ ottima scelta di piatti.
- La Buche, cucina Québécois dal locale molto caratteristico e personale simpaticissimo.
Ci siamo divertiti tantissimo 🙂
Pingback: Québec city, ville très charmant — Viaggiando con Bea – Il Blog di Tino Soudaz 2.0
Tutto sembra molto moderno pulito e curato, tolti pochi dettagli che riportano al passato! Comunque il Quebec credevo esistesse solo nel gioco da tavola del Risiko! Ma questa è stata una bella scoperta!
Mi spiace x l’hotel non di gradimento! Ma le recensioni cerco sempre di pesarle sulla bilancia e setacciare al setaccio (come diceva mia nonna)
"Mi piace"Piace a 1 persona
Quebec City è stata una bella scoperta anche per noi. I vicoli acciottolati con antiche case in pietra si vedono anche da Noi o in Francia quindi avevi proprio l’impressione di non essere in Canada. Direi che questo di Quebec è stato l’unico albergo deludente. Un abbraccio Bea 😘
"Mi piace"Piace a 1 persona
Peccato davvero x l’albergo! Ti sento proprio provata! Però il resto ti ha veramente impressionata positivamente 👏🏻👏🏻👏🏻 chiudiamo un occhio! Buona giornata bea!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Beh Quebec city è un vero gioiellino. L’albergo aveva le pecche descritte ma almeno era proprio in centro. Buona serata a te carissima amica follower 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ciao bellezza! Buona domenica 😚
"Mi piace""Mi piace"
Che viaggio! Vorrei andarci.
"Mi piace"Piace a 1 persona
You’re really young. I’m sure you’ll find the time to organize a travel like that. Next stop Gananoque, Montreal and finally Niagara Falls. See you again araound here. Baciii
"Mi piace"Piace a 1 persona
Pingback: Fiume San Lorenzo, dalle Chut-Montmorency a Le Chemin du Roy | Viaggiando con Bea
Pingback: Montreal, inaspettatamente affascinante | Viaggiando con Bea
Pingback: On the road tra Stati Uniti e Canada | Viaggiando con Bea