Scozia on the road, Dunnottar Castle e Stonehaven

Siamo alle battute finali di questa splendida vacanza. Sveglia alle 7, l’aria è frizzante e si sta decisamente bene. Scendiamo per il breakfast ed una tavola deliziosamente imbandita ci accoglie.

David ci serve deliziosi pankakes e Michelle prepara frutta a volontà, latte, caffè e scrambled egg.  Un B&B tra prati e pascoli, un’accoglienza eccezionale, camera con splendida vista sulla campagna.

Insomma che dire!?  Se passate da queste parti vale sicuramente la pena trascorrere almeno una notte per vivere l’atmosfera che si respira in una vera fattoria.

Oggi si va per castelli e l’avventura comincia da Dunnottar Castle.  Parcheggiata la macchina un breve sentiero ci porta proprio davanti all’alto sperone roccioso sul quale si eleva uno dei ruderi più belli della Scozia.

E’ apparso all’improvviso, una nebbiolina offuscava l’orizzonte creando un’aura di mistero. Non un raggio di sole per illuminare quel mare così cupo.

Dunnottar Castle, con le sue mura spoglie, sembrava un tutt’uno con quella roccia a strapiombo sul mare, eppure è stato amore a prima vista.

Percorriamo quello stretto sentiero che si snoda lungo la roccia e, varcato l’ingresso, ci dirigiamo verso quel che rimane di questa fortezza che, nel corso dei secoli, è stata teatro di numerose battaglie e atrocità. Fu qui che William Wallace diede fuoco ad una cappella gremita di soldati inglesi in cerca di un rifugio. Lo sapevate che  a Dunnottar, verso la metà del XVII secolo, vennero nascosti  i gioielli della corona di Scozia per tenerli al sicuro da Oliver Cromwell? Poi, in un secondo momento, da qui  vennero spostati in un luogo più sicuro. E’ a Dunnottar che 167 persone vennero imprigionate solo per essersi rifiutate di rinnegare la propria religione. E’ qui che Bea e la combriccola di amici a seguito stanno passeggiando spostandosi da un rudere all’altro.

Non importa sapere se stai fotografando la Drawing Room, la Dining Room o la Marischal Suite. Ci piace semplicemente osservare quegli archi, quei bastioni, percorrere quei sottopassi ed ascoltare il garrire dei gabbiani che si librano in volo.

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Per gli amanti del trekking Bea ci consiglia di percorrere il Coastal Path, un sentiero costiero che parte dal porto di Stonehaven. Il primo tratto del sentiero, che vi porterà sulla sommità della scogliera, è ripido poi la strada continua pianeggiante fino al castello regalando degli scorci davvero unici.   

 

Un giro a Stonehaven per una passeggiata o per un coffee non potevamo certo farcelo mancare. Mi aspettavo di vedere la Stonehaven Bay incorniciata da piccole casette bianche e graziose barche ormeggiate ed invece qui è tutto tremendamente grigio.

Parcheggiata la macchina in Market Square si decide di raggiungere l’Old Pier camminando lungo la baia proprio per cercare di catturare l’atmosfera di altri tempi di questo porticciolo di pescatori.

Sull’Old  Pier si trova il Tolbooth Museum  ospitato nel più vecchio edificio della città che, purtroppo, non ho fotografato.

 

L’edificio realizzato in arenaria rossa locale alla fine del XVI secolo, doveva essere utilizzato come magazzino durante la costruzione del castello di Dunnottar ma, nel 1600, un atto del Parlamento decretò che l’edifico doveva diventare il centro amministrativo della città. Dal 1624 al 1767 il Tolbooth venne utilizzato come tribunale e prigione. Oggi ospita un museo che ci fa ripercorrere la storia di Stonehaven. La passeggiata continua verso la Clock Tower edificio risalente al 1790. Sopra la porta si trova un grande barometro del 1852. Per ritornare verso la macchina abbiamo seguito le stradine interne arrivando fino alla chiesa episcopale di St James & St Philip.

Ultimo scatto e si riparte verso Glamis Castle, una chicca che vi mostrerò al prossimo post.

23 thoughts on “Scozia on the road, Dunnottar Castle e Stonehaven

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