Edinburgh… passeggiando sul Royal Mile

Una corsa in taxi e rieccoci sull’Esplanade di Castlehill. Davanti a noi abbiamo una delle più “scenografiche strade d’Europa “, così la descrive la guida verde del touring. Con zainetto in spalla e solite scarpette da ginnastica siamo pronti per questa nostra seconda giornata scozzese. Il cielo è minaccioso, le previsioni meteo non sono delle migliori. Che fare!? Ecco, come nel film sliding doors, dovevamo fare una scelta. Giù per il Royal Mile o in coda per visitare il Castello di Edimburgo?  Beatrice, autrice del blog  “Nel cuore della Scozia”, ci dice che il Castello è “il simbolo per eccellenza non solo di Edimburgo ma dell’intera Scozia”. Per visitarlo bene avremmo dovuto spendere almeno tre ore di quell’unica mattinata da dedicare alla capitale e così abbiamo rivolto lo sguardo verso il Royal Mile e via per quel miglio che ci avrebbe fatto scoprire gli angoli più misteriosi della Old Town.

Abbiamo seguito, per l’ennesima volta, i consigli di Bea ed abbiamo percorso il Royal Mile molto lentamente. Abbiamo esplorato quell’intricato dedalo di cortili e stretti passaggi coperti, i cosiddetti “Closes”.  Volgendo le spalle all’Esplanade ecco che sul lato sinistro troviamo subito la più antica attrazione di Edimburgo, l’Edinburgh’s Camera Obscura and World Illusion. All’interno dell’edificio settecentesco il visitatore verrà catapultato in un mondo di magia. Divertenti illusioni ottiche che lo trasformeranno in un bambino o in una scimmia, giochi di luce fino a giungere all’ultimo piano dove si trovano la terrazza panoramica e la sala circolare della camera obscura che, attraverso un periscopio, permette di curiosare su ciò che avviene all’esterno dell’edificio.  Pochi passi ancora e potremo ammirare  l’esterno di quella austera ex Chiesa neogotica che, con la sua guglia alta 84 m, sovrasta il Royal Mile.

Passo dopo passo, proseguendo sul secondo tratto del Mile (Lawnmarket), incontreremo dapprima James Court e subito dopo una delle più antiche dimore borghesi della Old Town, Glandstone’s Land.

James Court

Poco più avanti facciamo capolino nel Lady Stair’s Close ed ammiriamo la deliziosa piazzetta sulla quale si affacciano antichi palazzi tra cui la Lady Stair’s House, edificio del 1622 che oggi ospita il Writers’ Museum.

Lady Stair’s House

Advocate’s close

Dopo l’incrocio con Bank Street ci lasciamo alle spalle il Lawnmarket e si entra in un nuovo segmento del Royal Mile, High Streeet. L’atmosfera si fa più vivace. Il suono della cornamusa ci accompagna nel nostro lento percorso verso Parliament House e verso la gotica Cattedrale di St. Giles. Prima di arrivare in Parliament Square ricordiamoci di cercare Advocate’s close ed immortalare in uno scatto la guglia dello Scott Monument.

 

 

 

Ma adesso ritorniamo verso St Giles.  Eretta intorno al 1387 sul sito di una precedente costruzione normanna è stata più volte danneggiata e ricostruita nel corso dei secoli.  Fu l’architetto William Burn che, nei primi decenni del 1800, cercò di restituire alla Cattedrale la sua forma architettonica originaria. Recentemente, a partire dalla metà del 1900, St. Giles è stata sottoposta a nuovi restauri per la sistemazione del tetto e per creare un nuovo sistema di illuminazione.

Varchiamo l’ampio portale e scopriamo i tesori nascosti tra le immense navate. Pago due sterline e con la solita Canon al collo eccomi pronta a cogliere ogni singolo dettaglio di questa meraviglia.

 

Impossibile non notare le splendide vetrate, ma ciò che mi ha maggiormente colpito è la bellezza ed il misticismo che si respira all’interno della Thistle Chapel situata in fondo alla navata destra. La Thistle Chapel  è stata progettata da Sir Robert Lorimer nel 1911. E’ un luogo privato destinato ai sedici cavalieri dell’ordine nazionale scozzese, l’Ordine del Cardo. Presenta eleganti stalli intagliati su cui i cavalieri siedono durante le cerimonie. Lo sguardo segue le volte a costoloni e le meravigliose sette vetrate vittoriane che narrano la vita di Cristo.

Avviamoci verso l’uscita e proseguiamo il tour verso i misteri del Royal Mile. Accediamo in uno stretto passaggio che ci porta alla scoperta del Real Mary King’s Close. Una visita guidata introdurrà il visitatore nei misteri di questo close. Si racconta che nel 1645 un’epidemia di peste colpì gli abitanti del vicolo e per contenerla fu deciso di imprigionare gli abitanti nelle loro stesse case. Bea ci racconta che “le porte del Mary Kings Close furono chiuse per anni lasciando morire la gente al suo interno. Forse proprio per questo motivo molte storie di fantasmi aleggiano su questo vicolo”

Siamo quasi giunti alla fine di High Street.

Esploriamo insieme una delle più antiche case di Edimburgo, John Knox’s House. Edificata nel 1490 deve il suo nome al padre della Riforma Protestante Scozzese, John Knox che qui vi trascorse gli ultimi anni della sua vita. Visitarla è come fare un tuffo nel passato. I suoi interni spogli, tipici delle case di quel periodo, affascinano il visitatore. La stanza della quercia appare ai nostri occhi molto charmante con i suoi rivestimenti in legno e con i soffitti dipinti. Ritorniamo all’esterno e spostiamo lo sguardo verso quella ripida scalinata. Stiamo ammirando una delle più antiche dimore della città, Moubray House. La sua costruzione risale al 1477 e qui vi visse, per un breve periodo, l’autore del romanzo “Robinson Crusoe”.

Passo dopo passo siamo giunti davanti ad uno dei più famosi pub di Edimburgo “The World’s End”. Qui Bea ci racconta che quei mattoni in ottone sul manto stradale ci indicano che da questo punto passava la cinta muraria che racchiudeva la città. Li cerchiamo ed ovviamente non può che partire un click. Nel gruppo ho la nomea di colei che fotografa di tutto, persino le pietre 🙂

Altra chicca che mi ha fatto scoprire Bea è Chessels Court.  Antichi edifici colorati fanno da cornice ad un delizioso giardino fiorito. Entrando avverti subito una sensazione di pace e benessere con quella esplosione di colori.

La passeggiata continua ed eccoci dinanzi ad uno degli edifici più fotografati del Mile, Canongate Tolbooth. L’edificio risale al 1591 ed un tempo ospitava sia gli uffici municipali che le prigioni del borgo di Canongate.

Accanto, nascosta dietro una cancellata, notiamo la semplice facciata di Canongate Kirk, chiesa del XVII secolo alle cui spalle si apre un piccolissimo cimitero meta dei vari ghost tours che vengono organizzati per stupire il turista.

Altri gioielli si nascondono dietro le grigie case che si affacciano su Royal Mile. Il Dunbar’s close è un giardinetto nascosto curato nei minimi dettagli e Bea ci fa notare che segue lo schema dei giardini del XVII secolo. Antiche case e panchine in pietra fanno da cornice agli splendidi fiori che vi sono coltivati.

Un click va sicuramente dedicato ad una dimora, really nice, che si trova all’interno di Reid’s Court.

Ancora pochi passi, nell’ultimo tratto di Canongate ed arriviamo nel close a mio avviso più bello, il White Horse Close. Bianchi edifici addossati gli uni agli altri si affacciano su questa antica corte creando un bellissimo colpo d’occhio con un gioco quasi fiabesco di scalinate, lucernai e tetti spioventi.

Prima di dedicarmi alla descrizione del magnifico Holyrood Palace, con passo deciso, vado alla ricerca delle piccole S in ottone incastonate nella pavimentazione che Bea ha cercato e pare non le abbia trovate. Queste piccole S marcano il perimetro della zona detta “The Sanctuary” che un tempo comprendeva tutta l’area di Holyrood Park ed Arthur’s Seat. Qui le persone perseguitate dalla legge venivano accolte e protette in cambio di una somma da pagare.

Incredibile Bea!! Le mitiche S in ottone le ho trovate 🙂 e con tanto di spiegazione annessa. Grazie per queste piccole chicche 🙂

Ma veniamo all’Holyrood Palace ….

 

15 thoughts on “Edinburgh… passeggiando sul Royal Mile

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  2. Che bello, mi è sembrato di essere ad Edimburgo con voi 🙂 ❤ Sono felice che la mia mappa vi sia tornata utile e sono ancora più felice di vedere che quelle piccole S esistono davvero!! La prossima volta devo andare a scovarle!!

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