Villa del Balbianello … tanto charme sulle acque del Lario

Circa un mese fa, in occasione delle giornate FAI di primavera, ho avuto modo di visitare una “Villa Delizia” di gran fascino a due passi da Varese; sto parlando di Villa della Porta Bozzolo. Per l’occasione mi sono iscritta al FAI ed oggi, vista la splendida giornata di sole,  ho il piacere di portarvi in una delle più scenografiche dimore del Lago di Como… Villa del Balbianello. Parcheggiata la macchina, un cartello ci indica due opzioni: una passeggiata panoramica di circa 15 minuti tra i sentieri del verde promontorio dove si trova la villa o un comodo Taxi Boat che ci potrebbe portare direttamente all’attracco privato. Non potevamo perdere quegli scorci sul lago o quei sentieri che si inerpicano verso l’estrema punta del Dosso di Lavedo; quindi, gambe in spalla, scegliamo l’opzione mini passeggiata.

Come dicevo, un percorso di 15 minuti ed eccola lì in tutta la sua eleganza, affacciata come una bella signora sulle acque del Lario.

Insenature, ripide scogliere e picchi dell’alta Lombardia e dell’Engadina incorniciano questa splendida dimora di fine Settecento.

La Villa venne edificata per volere del Cardinal Durini sui resti di un antico convento francescano del quale oggi resta solo la facciata dell’antica Chiesa incorniciata da due campanili. La struttura attuale, formata da due corpi quadrangolari comunicanti e da un meraviglioso loggiato, è quella originariamente voluta dal Cardinale Durini il cui sogno fu quello di creare un luogo che invitasse al riposo e alla meditazione. Proprio questa è l’atmosfera che il visitatore percepisce passeggiando tra i vialetti che dalle rive del lago s’inerpicano verso la Loggia.

Si passeggia spensierati tra quei viali sinuosi che ad ogni passo regalano magnifici scenari. Impossibile non soffermarsi ora a fotografare quei grandi platani che si alternano ad eleganti statue, ora per un’ennesimo scatto al paesaggio lacustre che forma un tutt’uno con il promontorio di Lavedo.

Dalla morte del Cardinale, con i vari passaggi di mano, la villa da luogo di meditazione venne trasformata dapprima in un ritrovo per massoni e successivamente in un salotto alla moda frequentato da illustri scrittori. Per circa quarant’anni rimase abbandonata fino a quando venne acquistata dal generale americano Butler e alla sua morte fu venduta al noto imprenditore milanese Guido Monzino. Oggi, attraverso la voce narrante di Mirella, preziosissima guida FAI, avremo modo di scoprire le passioni artistiche di Guido e conosceremo, attraverso una cospicua esposizione di cimeli, le sue spedizioni: la conquista del Polo Nord nel 1971 e dell’Everest nel 1973.  Guido Monzino morì nel 1988 e da allora la Villa fa parte dei beni tutelati dal Fondo Ambiente Italiano.

H. 15,00 Mirella ci attende sotto il loggiato ed è da qui che, insieme a tutti voi che mi seguite, inizieremo a girare tra le stanze di questo gioiellino. La prima cosa che ci verrà fatta notare è una rosa dei venti realizzata ad intarsio sul pavimento. Le prime stanze che visiteremo, la Biblioteca e la Stanza della Musica, si affacciano, una di fronte all’altra, sulla Loggia.

Nella Biblioteca non vi è traccia degli arredi originari in quanto Monzino decise di sostituirli con arredi in stile inglese del XIX secolo. Qui sono custoditi oltre 4.000 volumi che ci parlano della sua passione per i viaggi.

La Stanza della Musica custodisce una ricca raccolta di carte e mappe geografiche, mentre alle pareti fanno da cornice delle magnifiche stampe antiche del Lago di Como.

Un saliscendi continuo ci porterà alla scoperta di stanze arredate con mobili inglesi e francesi, di pareti impreziosite da arazzi e di un mix di tappeti orientali e lampadari italiani accostati con gran gusto.

Nella Sala dei Primitivi ci verranno mostrate vetrine che racchiudono preziosi reperti della civiltà africana, atzeca, figure Maya in terracotta o preziose ceramiche cinesi.

La Stanza degli Ospiti ci sorprenderà per le rare collezioni di dipinti su vetro,

ma la vera sorpresa sarà il Museo delle Spedizioni al quale vi si accede attraverso una scala a chiocciola. I pezzi di questa stanza ci raccontano dei viaggi di Guido, dei suoi incontri con i popoli più svariati, ma, soprattutto, ci parlano delle sue emozioni.

Terminata la visita ci complimentiamo con Mirella e con fare deciso ci dirigiamo verso la ripida scala che ci porterà all’imbarcadero. Villa Fogazzaro Roi ci attende. Un ultimo sguardo al delizioso gioco di siepi di lauro e glicini, e via verso il taxi boat che ci regalerà una visuale molto suggestiva della Villa.

Quasi dimenticavo, sul pavimento del portico non potremo non notare il motto

“fay ce que voudras” (fà ciò che vuoi)

 e noi lo stiamo proprio facendo 🙂

36 thoughts on “Villa del Balbianello … tanto charme sulle acque del Lario

  1. Quanti bei posti che esistono in Lombardia e che vorrei visitare . Con questo reportage e le tue fantastiche foto mi sembra di averlo visto questa villa. L’ho inserito nella lista dei luoghi da visitare questa estate, appena le mie figlie sono in vacanza da scuola così porto pure loro con me .Ti auguro Buona Pasqua e tanta serenità 🐣♥️♥️

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  2. Meraviglioso! La foto del primo piano di alberi di glicine che si affacciano sul lao è splendidida! Sul mio libro di filosofia dell’ultimo anno c’era l’immagine di un lago in Engadina, dove Nietzsche ebbe la visione dell’Eterno Ritorno… Buona serata e buona Pasqua!

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      • Ho sempre amato la filosofia, a scuola; a partre quella che si studia il quarto anno, con Copernico, Galileo e compagnia bella. E poi non mi piaceva molto perché quell’anno avevo un’edizione precedente il manuale di testo.
        Anni dopo ho letto Il mondo di Sofia, ed è stato bello rispolverare le conoscenze filosofiche attraverso quel libro.
        In camera ho un testo di introduzione all’esistenzialismo, ma ancora non ci ho messo mano, perché mi spaventa un po’… A proposito di Schopenauer, invece, l’ho studiato in parallelo con Leopardi, solo er quanto riguarda la parte relativa al pessimismo. Buona Pasqua anche a te 🙂

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  3. E’ proprio valsa la pena ritornare sul posto, cotanta bellezza e armonia non poteva certo essere ignorata. Luogo di culto e di pace che abbraccia il lago e le sue sponde.
    Le fotografie come sempre vanno ben oltre la semplice vista, abbracciano consapevoli un paesaggio superbo, incantevole panorama.
    Auguro una serena Pasqua a Te e Famiglia, auguri di vera gioia.
    Con affetto ❤
    Affy

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  5. Le bellissime foto e la descrizione della villa con i suoi giardini fanno cavalcare l’immaginazione e la sensazione è quella di esserci stato.
    Le linee pulite degli edifici si fondono nei colori dei giardini e fanno tuttuno per un meraviglioso quadro che le acque del lago fanno da specchio.
    Carissima Bea, la nostra Bella Italia non può che ringraziare persone che come te fa scoprire e promuovere il BELLO che tutto il mondo ci invidia.

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