“I Castelli del Deserto”
Leggendo su internet o su una qualsiasi guida che I Castelli erano delle residenze risalenti al periodo degli Omayyadi e che venivano utilizzati da famiglie benestanti come tenute di campagna o case per la caccia, come li avreste immaginati!?
Io, senza aver visto alcuna immagine, pensavo fossero degli edifici con tanto di mura fortificate, camminamenti merlati e torrette distribuite qua e là. Invece, la maggior parte de “I Castelli del Deserto”, sono delle costruzioni semplici che richiamano il colore della sabbia e che sorgono in mezzo al nulla e non hanno nulla a che vedere con i castelli che solitamente fanno parte del nostro immaginario.
Nè massi, nè arbusti compaiono all’orizzonte ma sarete catturati dalla loro semplicità e, quindi, in un viaggio in Giordania un tour dei Castelli del Deserto non può certo mancare
Ultimata la visita della Cittadella il nostro prezioso autista era già pronto, a bordo del minivan, per farci vivere la nostra seconda parte di questa giornata Giordana.
Lasciata la periferia di Amman si procede verso est lungo la strada 30. Ci lasciamo alle spalle una zona di degrado fatta di bassi fabbricati che suscitano uno strano e non piacevole senso di desolazione.
Man mano che si percorre il Deserto Orientale e che ci si avvicina all’unico centro abitato della zona, il paesaggio diventa sempre più brullo.
Poi finalmente, dopo aver percorso un centinaio di chilometri, ecco apparire all’orizzonte i blocchi di roccia nera basaltica sui quali si ergono le mura del Castello di Azraq (Qasr al-Azraq o Castello Blu), l’unico dei castelli visti che ha le sembianze di una vera e propria fortezza. La posizione di questo Castello era strategica in quanto sorgeva nei pressi di un’oasi, unica fonte d’acqua presente in questa vasta regione desertica. Purtroppo oggi di quell’oasi rimane ben poco. Non ci sono più palme o carovane che transitano da queste parti, ma autovetture che sfrecciano veloci. Le antiche origini della Fortezza Blu pare risalgano al 300 d.C. periodo che coincide con il dominio romano della regione. Un’iscrizione si riferisce all’imperatore Diocleziano che regnò tra l’anno 284 e l’anno 305.
La fortezza che vediamo oggi è il frutto di un’imponente ricostruzione realizzata nel 1237 dagli Ayyubidi come si evince dall’iscrizione posta sopra il portale d’ingresso. La fortezza è famosa anche per la permanenza di Lawrence d’Arabia che qui vi soggiornò nel 1917, prima della Rivolta Araba contro l’impero ottomano, e ne fece il suo quartier generale. Lawrence parlò molto di questa fortezza nel suo libro “I sette pilastri della saggezza”.
Ma adesso accediamo al suo interno ed ammiriamo l’immenso cortile che si apre di fronte a noi. La stanza dove soggiornò Lawrence d’Arabia era posta proprio sopra l’arco d’ingresso al cortile ed è raggiungibile tramite una scala esterna.
In origine la fortezza era alta tre piani però oggi ne vediamo solo due.
Girando lo sguardo a 360° nel cortile si susseguono i resti di una grande torre, una prigione e proprio difronte a noi c’erano le cucine, la sala da pranzo e le stalle con mangiatoie sia per i cavalli che per i cammelli.
Al centro del cortile si possono notare i resti di una piccola Moschea a tre navate dove la nostra fedelissima guida ci sta aspettando per farci accedere al suo interno. La Moschea dovrebbe risalire al periodo Ayyubide.
Ultimata la visita del Castello di Azraq una famiglia del luogo ci attende per offrirci un pasto a base di pollo e cous cous dove Bea si è avventurata, non invitata, nella loro cucina rubando il solito scatto 😉
Terminato il pasto, guida ed autista ci esortano a guadagnare il nostro posto nel minivan e via verso la Statale 40 dove ci attendono altri due magnifici Castelli dal sapore islamico. Con il naso incollato ai finestrini ammiriamo i caldi colori di quel paesaggio desertico
e poi, tra dune e sole, ecco solitario, proprio in mezzo al nulla, il Castello di Amrah (Qusayr Amrah).
Pare sia il più famoso tra i Castelli del Deserto nonostante la sua struttura piccola e modesta. Con la sua semplicità, nel 1985, l’Unesco ha dichiarato Qusayr Amra Patrimonio dell’Umanità. Nella mia guida touring leggo che questo Castello, uno dei monumenti Omayyadi meglio conservati, è “un eccezionale documento di arte islamica”, e come dargli torto!? E’ necessario entrare al suo interno per capirne la bellezza con quel susseguirsi di affreschi giunti quasi integri fino ai giorni nostri.
Le sue origini risalgono all’inizio dell’VIII secolo ed è uno dei primi esempi di arte islamica presenti nella zona. Il Castello di Amrah fu concepito come una dimora privata dove il califfo ed i suoi familiari potevano concedersi momenti di relax e svago. In origine il complesso comprendeva varie costruzioni e, si presume, fosse circondato da rigogliosi giardini.
Gironzolando intorno al perimetro dell’edificio, accanto ad un pozzo profondo 36 m, si notano i resti di una noria cioè una ruota di legno azionata da un asino che permetteva di attingere l’acqua dal pozzo e convogliarla in un serbatoio comunicante con l’hamman.
Varcato l’ingresso principale si accede alla Sala delle Udienze, dove a quei tempi si tenevano banchetti, balli e feste.
La navata centrale culmina in un un luogo angusto che probabilmente veniva utilizzato come sala da trono, le navate laterali si allungano in due piccole alcove.
Il tutto è arricchito da splendidi affreschi probabilmente opere di artisti siriani o arabi. Abbagliati dalla luce esterna, quando si accede all’interno, si ha quasi l’impressione che gli affreschi siano sbiaditi ma poi, a poco a poco, gli occhi si abituano alla magia di quella luce soffusa e così gli affreschi appariranno in tutto il loro splendore. Ovunque scene di vita di corte con donne a seno nudo, suonatrici, cavalieri, arcieri. Magnifiche scene di caccia e poi ovunque alberi da frutto, frutta e vegetazione che infondono nel proprio io un vero senso di pace.
Andando verso la navata est, attraverso una porticina, si accede all’Hammam. Si compone di tre minuscole stanze. La prima è lo spogliatoio (apodyterium), dove alcuni affreschi sulla volta raffigurano animali e le tre età dell’uomo.
La seconda stanza è il tepidarium e per ultimo si ha il calidarium che custodisce una mappa celeste che riproduce le costellazioni ed i personaggi della mitologia.
Abbagliati da tanto splendore, si risale sul minivan e solo una quindicina di chilometri ci separano dall’ultimo castello del nostro circuito di circa 250 km, Qasr al-Kharanah.
Dinanzi a noi si presenta maestosa e molto suggestiva la facciata del Castello di Kharanah. Secondo alcuni studi archeologici si presume che questo castello, edificato tra la fine del VII secolo e l’inizio dell’VIII secolo d.C., non poteva essere utilizzato né a scopi militari né come luogo per il ricovero di carovane e mercanti. Piuttosto si pensa che fosse luogo d’incontro per riunioni politiche tra i capi tribù e gli omayyadi. Il primo magnifico colpo d’occhio ci mostra una facciata da un colore quasi rosato che crea un tutt’uno con i caldi colori del deserto. La sua forma è quadrangolare con piccole torri arrotondate e due torri che fanno da cornice all’ingresso principale.
Varcando la porta d’ingresso pensi che questa magia continui ed invece gli spazi abitativi che si affacciano sul cortile interno hanno un non so ché d’insignificante. Una rampa di scale ci introduce al primo piano e anche qui non ho trovato nulla che mi affascinasse al punto di classificarlo come il castello più suggestivo o più bello dell’area.
Un po’ stanca di raccontare, un po’ stanca di questi 250 km tra deserti e castelli, si rientra al Mövenpick Hotel Amman
Pingback: Giordania, tour on the road da Amman ad Aqaba | Viaggiando con Bea
davvero meravigliosi questi Castelli, questa è la parte del viaggio che finora ho apprezzato di più, immagini davvero meravigliose 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👍👍👍👍👍 ottimo post 😊👍👍
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Grazie carissimo Maxi. I tuoi commenti mi incentivano a continuare ma ormai ho così pochi followers che mi viene voglia di chiudere qui con il blog. I blogger storici che mi seguivano a poco a poco sono spariti da questo mondo virtuale. I Castelli del Deserto nella loro semplicità hanno un fascino che conquista il cuore. Un abbraccio
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spero che tu scriva ancora qua sul blog per la gioia di chi ti segue, anch’io ci sono giorni che ho poche letture, ma il mio entusiasmo nel trasmettere bellezza va avanti, anzi ho comprato un dominio diretto per allargare gli orizzonti del blog…👍👍👍👍👍👍👍😊😊
Buona domenica 🤗🤗🤗🤗🤗
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Grazie per le belle parole. Anch’io pago annualmente wordpress sia per il dominio che per lo spazio in più. La mia galleria pesa molto. Avrei tanti vantaggi da sfruttare ma non ho.il tempo di dedicarmi di più a questo hobby. Un abbraccio e grazie ancora.
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Complimenti sia per la narrazione che per le bellissime foto! Posti davvero particolari ed interessanti. Un abbraccio. Spero che stiate bene. Buon pomeriggio! 🤗👏👏👏👏👏👏👏👏👏😊🦋🌻🌷🌹
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Grazie Giovanna, è un piacere risentirti. Bei posti ma tra un po’ si andrà in posti mistici e siti archeologici di una bellezza unica. Baciii
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Un viaggio bellissimo! Meravigliose le immagini
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Un viaggio stupendo tra siti archeologici e siti di un mistico incredibile. Ne parlerò a breve. Grazie per il tuo passaggio. Un abbraccio;)
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Mi hai sbloccato dei grandi ricordi! Qusayr Amra è uno dei ricordi più belli che ho del mio viaggio in Giordania, ricordo perfettamente l’architettura, le pitture, l’hammam… La Giordania è un viaggio che resta dentro. Io a suo tempo feci un tour essenzialmente archeologico, com’è nelle mie corde, e mi innamorai di quella terra. E’ un viaggio che mi sento di consigliare ora e sempre, bellissimo!
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Anche per me è stato un viaggio veramente emozionante ma l’America dei Canyon è sempre al primo posto. Un abbraccio e grazie per essere passata da qui 🙂
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Un articolo affascinante condito da foto suggestive. Un luogo stupendo che mi auguro, un giorno, avere il privilegio di poter visitare. Grazie Bea
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Ciao Giovanni che piacere averti in Giordania con me. Ma certo che potrai fare questo viaggio. Non è un viaggio costosissimo e non è neanche faticoso. Un viaggiatore come te non può certo rinunciare alla Giordania. Un abbraccio e grazie per il tuo passaggio 😉
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