26 Marzo – dopo un’ abbondante colazione tutti a bordo del minivan e via verso il nucleo originario dell’antica Rabbath-Ammon. Quante volte mi sono sentita dire “Amman non dice nulla”, “Amman non mi è piaciuta, non c’è nulla da vedere” ed io invece dico che …
la Cittadella è uno dei luoghi imperdibili di un viaggio in Giordania
Non posso dire granché della Amman di oggi o dei caratteristici souk che animano i vicoli del centro storico della città ma vi posso garantire che la visita della Cittadella s’ha da fare sia per l’importanza del sito nella storia di Amman sia per lo splendido colpo d’occhio che si ha sulla città.
La Cittadella sorge sulla sommità di una delle sette colline che originariamente formavano Amman, la collina, a forma di L, di Jabel al Qal’a. Il sito archeologico si estende su due terrazze che insieme formano l’acropoli della città antica. I reperti rinvenuti durante gli scavi hanno rilevato che la collina fu abitata sin dal periodo Neolitico. Sono stati rinvenuti resti di fortificazioni risalenti all’età del Bronzo Medio e del Ferro. Durante l’Età del Ferro la Amman di oggi era conosciuta con il nome di Rabbath Ammon. Dopo il periodo di occupazione da parte degli Assiri e da parte dei Babilonesi la città, nel 331 a.C., passò sotto il controllo dei greci che la ribattezzarono con il nome di Filadelfia. La dominazione che maggiormente ha lasciato il segno, all’interno della cerchia muraria di 1700 m., è sicuramente il periodo Romano.
La maggior parte degli edifici che andremo a visitare oggi risalgono all’epoca romana, bizantina e omayyade.
Varcato l’ingresso, dinanzi a noi si apre il sito archeologico con le colonne del Tempio di Ercole che svettano verso l’azzurro del cielo.
Alla nostra sinistra una Terrazza Panoramica ci permette di avere uno sguardo d’insieme verso la città moderna e verso il Teatro Romano edificato alla base della collina Jabal Jofeh. Questo teatro è una magnifica testimonianza della Filadelfia romana. Venne realizzato nel II secolo d.C. sotto il regno dell’imperatore Antonino Pio. Vanta una cavea di tre ordini di gradinate con 6000 posti a sedere. Tutt’oggi viene utilizzato per eventi e concerti, soprattutto in estate.
Dalla Terrazza è possibile notare la Moschea Abu Darwish realizzata nel 1961 alternando strati di pietra nera a strati di pietra bianca.
Lasciata la terrazza panoramica i nostri passi si dirigono verso la terrazza superiore dove avremo modo di ammirare ciò che resta di uno tra i principali monumenti del sito archeologico, il Tempio di Ercole.
Venne costruito in onore dell’imperatore Marco Aurelio tra il 161 ed il 166. All’interno del tempio era custodita una statua monumentale in marmo raffigurante Ercole.
Non ci sarà l’intera e possente statua ad accoglierci ma ci saranno una mano ed alcuni frammenti di un gomito che ci fanno intuire quanto fosse enorme la statua con i suoi 13 m di altezza. Superati i resti delle colonne del tempio sulla nostra destra una scala ci introduce nel Museo Archeologico della Giordania.
Tra i vari reperti fotografati sono rimasta colpita dalla bellezza delle ceramiche islamiche e dal mistero che avvolge degli antichi sarcofagi antropoidi in terracotta (XI secolo a.C.) rinvenuti nella Cittadella. La mia fedelissima guida dice che, al momento del ritrovamento avvenuto nel 1966, all’interno di ogni sarcofago c’erano due o tre scheletri. In una delle vetrine è custodita una testa con due volti risalente al VII secolo a.C E’ mai possibile che mi siano sfuggiti gli occhi in pietra nera con le pupille in avorio di questo reperto !? Così, ahimé, non ho una foto da pubblicare 😦
Lasciandoci la bellezza del Tempio di Ercole alle nostre spalle, passo dopo passo la nostra instancabile guida ci porta verso i bellissimi resti di una Chiesa Bizantina del VI secolo.
Dopo la Chiesa il giro continua verso un ampio cortile attorno al quale si aprono i resti del grande Complesso Omayyade.
Si ritiene che il palazzo sia stato edificato dagli arabi omayyadi verso l’anno 720 d.C. Sulla mia guida touring leggo che il palazzo era usato sia come residenza del governatore, sia come centro amministrativo. I civili abitavano nella parte bassa della città dove oggi si è sviluppata la moderna Amman.
Entrando dalla Porta monumentale, realizzata intorno al 730, si giunge alla sala delle udienze. Un ambiente a forma di croce greca con quattro camere che occupano lo spazio fra i bracci. Da notare le decorazioni realizzate con pietre scolpite e file di piccoli archi. Volgendo lo sguardo all’insù magnifica la volta in legno frutto di una ricostruzione del 1997.
A est della Sala delle Udienze troviamo una grande cisterna circolare di epoca romana che fungeva da riserva idrica per il palazzo e le zone circostanti. Il fondo della cisterna è collegato alla superficie grazie ad una serie di gradini.
interessanti queste immagini, un Paese che conosco solo giusto grazie al web e a qualche documentario, ora anche attraverso il tuo blog 👍👍😉😊😊
Stavo pensando di cambiare il template al mio blog, e anche il tema, il tuo mi sembra interessante, quale usi?
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Mi fa piacere che attraverso il mio blog stai facendo un viaggio virtuale che spero, o prima o poi, diventi per te una realtà. Non oso immaginare la marea di post che pubblicheresti 🙂
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Tra Giordania e Marocco devo scegliere soltanto la sequenza
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Purtroppo il Marocco è uno di quei posti che non ho ancora visitato. Mia figlia Ilaria è andata a Marracash, a Fez e alla città blu Chefchaouen. Ha visto dei posti magnifici che vale la pena visitare almeno una volta. Mi manca proprio e, o prima o poi, due cosucce in un trolley e si riparte 😉
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Bello questo spirito, il Marocco lo vorremmo fare in inverno dicono che le luci nel Sahara siano spettacolari
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Sarebbe bello poterci andare, sarebbe bello affrontare questo viaggio il prossimo inverno ma, ahimè, non si può far tutto. Tuttavia è bello sognare ed I sogni non costano nulla. Bacii
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