27 Marzo – Ore 8.30 tutti giù con i nostri trolley.
Ci lasciamo alle spalle il Mövenpick Hotel Amman e si parte verso uno dei luoghi più mistici della Giordania, il Monte Nebo
Il Monte Nebo è un luogo di grande importanza sia storica che religiosa. Solo 35 km ci separano dal Santuario che, solitario, si erge sulla cima del Gebel Siyaghah menzionato nella Bibbia con il nome Pisga. Nel 34esimo capitolo del Deuteronomio si racconta che qui, Mosè, dopo aver fatto uscire il popolo d’Israele dall’Egitto ed averlo guidato attraverso il deserto, ricevette la visione divina della Terra Promessa e, precisamente, nel 4° paragrafo Dio disse a Mosè:
“Questo è il paese riguardo al quale io feci ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, questo giuramento: ‘Io lo darò alla tua progenie’. Io te l’ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai”
E’ qui che Mosè, una delle figure più importanti dell’Antico Testamento, morì all’età di 120 anni e qui fu sepolto. Lasciamo per un attimo da parte il nostro scetticismo e proviamo a guardare con gli occhi di Mosè la Terra Promessa. E’ veramente emozionante pensare che adesso noi siamo qui ad ammirare quello stesso panorama che si apriva ai piedi di Mosè e che spaziava dalla Valle del Giordano fino alla sponda nord del Mar Morto e verso tutta la Terrasanta.
Per un attimo cerchiamo di non guardare questa meraviglia con gli occhi del turista ma con gli occhi di chi crede
Godiamo di questo momento di spiritualità e percorriamo il viale d’accesso al Santuario
Lungo il percorso ci soffermiamo dinanzi ad una statua monolitica, alta 6 m, che rappresenta il Libro dell’Amore tra i popoli. Venne realizzata dallo scultore Vincenzo Bianchi in occasione del Giubileo del 2000. Vincenzo Bianchi, per la realizzazione dell’opera, s’ispirò ai testi sacri delle tre religioni che da millenni convivono in quest’area. Il messaggio, “Dio è Amore”, è gridato dai Profeti scolpiti sul lato frontale della statua.
Continuando la nostra passeggiata, tra ulivi e stupendi paesaggi, si giunge ad una tettoia che protegge alcuni antichi mosaici ritrovati nelle chiese della vicina Khirbet al-Mukhayyat.
Poco più avanti la nostra attenzione viene catturata da una grande pietra circolare che venne utilizzata come porta di accesso al vicino villaggio di Faysaliyah conosciuto anticamente come Kufer Abu Bad.
Ancora due passi e si giunge al punto panoramico del Memoriale. Un alto monumento in bronzo, realizzato nel 1983 dall’artista italiano Gian Paolo Fantoni, ci indica il punto in cui Mosè si soffermò in contemplazione della Terra Promessa.
La scultura, a forma di croce, raffigura un serpente stilizzato attorcigliato ad un bastone e simboleggia la sofferenza di Gesù sulla croce ed il serpente che Mosè sollevò nel deserto:
«E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna»
(Giovanni 3:14-15)
Adesso accediamo all’interno del Santuario Memoriale di Mosè
Il sito archeologico venne acquisito, nel 1932, dalla Custodia di Terra Santa che ha curato tutti i lavori di scavo ed ha realizzato la semplice struttura che vediamo dinanzi a Noi a protezione di tutti i monumenti portati alla luce durante gli scavi.
Il minuzioso lavoro degli archeologi testimonia la presenza di resti di varie chiese cristiane tra le quali la più antica risale al IV secolo. L’esistenza di una prima chiesa a tre absidi ci sono giunte grazie al ritrovamento dei diari della pellegrina Egeria dove scrisse di aver visitato, nell’anno 383, proprio in cima a questa montagna, una piccola Chiesa dedicata a Mosè.
Il moderno Santuario di oggi è suddiviso in tre navate ed ovunque si possono ammirare splendidi mosaici risalenti ad epoche diverse. Nella navata di sinistra notiamo un antico battistero destinato ai battesimi per immersione e nella zona antistante il battistero, che fungeva da diakonikon (camera in cui venivano generalmente tenuti libri ed utensili sacri), non possiamo non notare uno dei più bei mosaici di Giordania risalente al 530.
Un mosaico di tipo narrativo dove si distinguono chiaramente le scene rappresentate. Ad esempio nella prima fila di immagini notiamo un pastore che difende uno zebù e poi un soldato che trafigge una leonessa. Nella seconda fila due cacciatori a cavallo. Nella terza si vede chiaramente un pastore che guarda il proprio gregge e che dire dei due giovani nell’ultima fila? Spettacolare. Ogni minimo dettaglio è giunto perfetto fino ai giorni nostri.
Nella navata di destra spicca la cappella dedicata alla Vergine (Theotokos) e risale all’inizio del VII secolo. Anche qui bellissimi mosaici pavimentali che raffigurano due gazzelle, fiori e due tori uno di fronte all’altro dinanzi ad un altare sormontato da un ciborio.
Giunti quasi al termine della visita si prosegue verso la nostra sinistra e lì un ulivo, con accanto l’immagine di Papa Wojityla, cattura la nostra attenzione. Il Papa visitò questo luogo il 20 marzo del 2000 e al termine della visita piantò un ulivo per ricordare il suo passaggio sul Monte Nebo e per inviare un messaggio di pace alle popolazioni della regione.

Mi sarebbe molto piaciuto visitare la Giordania.
Territori straordinari, che ho sempre sentito parlare nei racconti e film della Bibbia.
Certo, ci vuole una bella preparazione fisica per affrontare un viaggio certamente parecchio faticoso, anche se bene organizzato.
Grazie Bea, per averlo visitato anche per me.💕
Bacio!!
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Questo era uno dei viaggi che era nella mia lista dei desideri. Comunque, quando si ha voglia di viaggiare, non c’è età o fatica che tenga. Non è stato poi così tanto faticoso. Siamo stati coccolati e scarrozzati tutto il tempo. La fatica più grande l’abbiamo sostenuta a Petra. 10 km di su e giù tra antiche rovine. Bellissimo ma faticoso. Baciii
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bellissime anche le immagini di questa sera, quelle a tutto schermo le adoro, permettono di cogliere ogni bellezza del paesaggio ed è come essere lì ad ammirarlo. Io di solito nel mio blog uso solo immagini piene, al posto della galleria, perché trovo che ridurre le immagini ne privi in parte la loro bellezza. Ma questo è solo il mio sguardo di fotografo che lo vede 😊😊😊😊😊😊😊 ottimo post, complimenti. 👏👏👏👏👏 Un caro abbraccio, buona settimana..👍👍👍👍👍😉😉
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Hai perfettamente ragione per le immagini. A schermo intero sono tutt’altra cosa tuttavia quando ne hai tante da pubblicare è meglio adottare il sistema della galleria che, a dire il vero, non mi dispiace. Ciaoo e grazie
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