Il quarto giorno del nostro tour andaluso continua verso Granada. Soli 200 chilometri, percorsi tra uliveti e graziosi paesini, ci separano dal Gran Hotel Luna di Granada.
Arrivati in albergo il tempo di cambiarci, una cena velocissima e poi nuovamente tutti fuori con una serata a sorpresa. Tutti sui pullman e via alla scoperta degli
antichi quartieri dell’Albaicin e del Sacromonte
Abbiamo percorso viuzze acciottolate sulle quali si affacciano case dai muri di un bianco luminoso, s’incontrano antiche chiese e piazzette alberate fino a giungere al Mirador de San Nicolas dal quale la vista verso l‘Alhambra è veramente spettacolare.
Si risale tutti in pullman per spostarci nel quartiere di Sacromonte famoso per le grotte scavate nella collina, le cuevas. E’ qui che abbiamo assistito ad uno spettacolo di Flamenco presso la Cueva de la Rocio dove i gitani tengono le zambras. Ancora oggi sento il rumore di quei tacchi che battono a suon di musica sul pavimento. Sento quel canto misto tra rabbia e malinconia e noi tutti, accovacciati sulle sedie, ad assistere a qualcosa di veramente unico dove si respira la tradizione e l’autentica cultura gitana.
Quinto giorno del nostro tour Andaluso – Solita colazione in albergo e poi tutti puntuali nella hall pronti per esplorare un’altra città stupenda dove gli anni di dominio musulmano hanno lasciato tracce indelebili. Dall’alto di due colli, separati dal torrente Darro, abbiamo il nucleo più antico della splendida città di Granada. Su uno dei due colli si eleva maestosa l’Alhambra e frontalmente, sull’altro colle, si estendono i quartieri dell’Albaicin e del Sacromonte. Ai piedi dei due colli troviamo una città moderna e vivace il cui punto di riferimento è il grandioso monumento rinascimentale voluto da Carlo V, la Catedral.
Granada, cosa vedere in un giorno
Anche qui, come a Siviglia e Cordova, visitare Granada è stata una vera corsa contro il tempo.
La nostra guida, un napoletano di quelli proprio veraci, ci attendeva in Plaza de Isabel la Catolica ai piedi del monumento del 1892 dedicato a Lei e a Cristoforo Colombo. Questo monumento, realizzato dallo scultore Spagnolo Mariano Bellieure, raffigura la Regina Isabella nell’atto di firmare il documento che il 17 aprile del 1492 la Regina consegnò a Cristoforo Colombo nominandolo Ammiraglio dell’Oceano. Con questo documento Cristoforo Colombo ebbe la possibilità di partire alla ricerca delle Indie. Sempre con i minuti contati si passa velocemente davanti al municipio cittadino per poi procedere verso Corral del Carbon. L’edificio, dove originariamente si teneva il mercato del grano, risale ai primi del Trecento. Dopo la Reconquista Cristiana il luogo venne trasformato in pesa pubblica del carbone. Intatte la facciata con un arco moresco ed un bel patio dove oggi c’è un centro culturale ed un ufficio del turismo.
Si prosegue verso Plaza Nueva, la più antica piazza di Granada. Originariamente questo spazio veniva utilizzato per le corride e per le esecuzioni pubbliche. Sulla Piazza si affaccia la facciata rinascimentale del Palacio de la Audiencia o Real Chancilleria, edificio risalente al 1530 ed eretto per volere di Filippo II.
Dall’adiacente Plaza Santa Ana, dapprima si percorre la caratteristica Carrera del Darro e dopo iniziamo ad inerpicarci tra i
viottoli degli antichi quartieri dell’Albaicin dove si respira l’atmosfera moresca di un tempo.
Si giunge al Mirador Placeta de Carvajales e qui l’Alhambra sembra proprio lì a portata di mano.
Pensate che mancavano soli 400 metri per raggiungere il Mirador de San Nicolas e poter abbracciare con un solo scatto l’Alhambra e le spettacolari montagne della Sierra Nevada proprio come ha fatto Elena in questa bellissima foto.
Purtroppo le lancette dell’orologio corrono inesorabilmente e vedo che la nostra guida accelera il passo per non perdere la prenotazione dell’ingresso alla Cattedrale. Uno scatto verso la chiesetta di San Gregorio Betico,
costruita nella prima metà del XVI secolo, e poi di corsa verso …
la Catedral de Granada e la Capilla Real
La Cattedrale di Granada è la prima struttura rinascimentale della Spagna e la seconda più grande del paese.
I lavori del grandioso edificio, dedicato alla Vergine dell’Incarnazione, iniziarono nel 1523 per volere di Carlo V con lo scopo di ampliare la già esistente Capilla Real. In un primo momento il progetto iniziale prevedeva di realizzare un’opera in stile gotico ed invece, in corso d’opera, i lavori furono affidati a Diego de Siloè. Il suo intervento trasformò il progetto iniziale in chiave rinascimentale. Vi lavorò dal 1528 fino al 1563, anno della sua morte. Nel 1665 subentrò Alonso Cano introducendo elementi in stile barocco. Insomma un vero mix di stili ma che, comunque, sono perfettamente amalgamati tra loro rendendo unica quest’opera monumentale la cui realizzazione fu completata nel 1703.
La massiccia facciata rinascimentale, che si staglia dinanzi a noi, ha un arco trionfale e tre alti incavi semi-cilindrici decorati con bassorilievi settecenteschi. Non fatevi prendere dalla fretta ed ammirate ogni angolo di questo monumento. Percorrendo il lato sinistro incontrerete la massiccia torre alta 58 m. e a seguire la Puerta de San Jeronimo e la Puerta del Perdòn.
L’interno con le sue cinque navate, sorrette da venti poderosi pilastri, è qualcosa di spettacolare
Nella navata di destra s’incontra il Sagrario che custodisce un bellissimo fonte battesimale. Da una cappella all’altra si giunge ad un portale tardogotico, riccamente ornato, di Enrique de Egas al di là del quale si apre la Capilla Real.
Proseguendo si giunge al punto più bello della cattedrale, la Capilla Mayor. Uno spazio circolare con soffitto a cupola. La Capilla Mayor è circondata da cappelle più piccole che custodiscono molte opere d’arte. Ho trovato magica la tenue luce che filtra dai due ordini di finestre le più alte delle quali mostrano splendide vetrate, disegnate da Diego de Siloè ed eseguite da maestri fiamminghi, che raffigurano La Passione . Sotto le vetrate possiamo notare alcuni dipinti di Alonso Cano che raffigurano momenti della vita dell’Immacolata. Al centro dello spazio bellissimo tabernacolo realizzato in argento che poggia su una base in pietra.
Alle spalle della Capilla Mayor si apre il deambulatorio dal quale si accede alla Sagrestia Mayor e dove si aprono alcune cappelle tra cui l’Altare de Nuestra Senora de la Antigua realizzato in stile Barocco nel 1718.
Non dimentichiamoci di osservare tra le navate i due grandi organi dorati risalenti al XVIII secolo.
Altra cappella che catturerà l’attenzione del visitatore è quella al cui centro è custodita la scultura dedicata alla Virgen de las Angustias, patrona della città di Granada. Ciò che colpisce è sicuramente il dolore che trapela dal volto della Vergine.
In religioso silenzio si accede all’interno della Capilla Real costruita per i Re cattolici che scelsero la città di Granada come luogo di sepoltura. Dopo la morte della Regina Isabella (1504) il Re Ferdinando commissionò a Enrique de Egas la realizzazione di questo capolavoro. Al centro della navata, circondato da una cancellata in ferro battuto, si erge il Mausoleo dei Re Cattolici realizzato in marmo di Carrara. Accanto a questo monumento spicca un secondo monumento funebre dove sono sepolti Filippo I il Bello e Giovanna la Pazza, figlia di Isabella e madre del Re Carlo V.
Altro capolavoro all’interno della Capilla Real è il Retablo Mayor che raffigura episodi della presa di Granada e scene della Passione (info prese dalla guida touring dedicata all’Andalusia). Opps!!! Niente foto. Avrei voluto fare uno scatto ma è stato impossibile.
Altro gioiellino che non puoi assolutamente perdere a Granada è il Monasterio de San Jerònimo. E’ stato il primo monastero costruito a Granada dopo la conquista della città da parte dei cristiani.
Anche qui troviamo il nome di Diego de Siloé che, dall’orginale stile gotico, trasformò il monastero in uno dei migliori esempi di architettura rinascimentale spagnola. Il monastero che vediamo oggi è frutto di numerosi restauri avuti luogo nel corso dell’ultimo secolo.
Accedendo al suo interno ciò che colpisce è il maestoso retablo che domina l’altare maggiore. La guida touring dice che è “una piccola bibbia in stile plateresco” cioè uno stile architettonico molto ornato.
Ai lati dell’altare troviamo due statue cinquecentesche che raffigurano Gonzalo Fernandez de Cordoba, conquistatore di Granada, e sua moglie. Se avessimo avuto tempo avremmo potuto visitare gli ambienti conventuali ed i chiostri ed invece eccomi qui a fare qualche scatto nonsense 😦
Una giornata molto impegnativa ma abbiamo visto proprio tanto. Il pomeriggio lo abbiamo dedicato interamente all’Alhambra e, quindi, non vi posso che esortare a seguirmi nel mio prossimo reportage dedicato al meraviglioso complesso costruito dagli arabi sulla collina che domina la città.
spettacolare questa città, la conoscevo solo per nome, per via di una canzone cantata dal Volo che mia aveva letteralmente rapito. Ora ne apprezzo anche la sua bellezza pura, bellissime immagini come sempre 👏👏👏👏👍👍👍😉😊🤗
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Grazie carissimo Maxi. Complimenti sempre accettati con piacere. Ricordo benissimo l’ultima versione interpretata dal Volo. Hanno una voce spettacolare. Prossimo articolo l’Alhambra. Qualcosa di unico, vedrai. Bacii
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Anche il tuo blog è spettacolare. E’ per questo che lo leggo e commento regolarmente da così tanto tempo.
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Ciao, ma che strano. Mi appare una tua risposta all’interno di un messaggio che io ho inviato a Maxi. Sembrerebbe ci sia qualcosa che non va. Mi sai dire qualcosa?
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E’ una cosa voluta, sono io che mi sono “intrufolato” nella vostra chiacchierata! 🙂 Colgo l’occasione per dirti che ho appena sfornato un nuovo post… spero che ti piaccia! 🙂
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Ahhh pensavo fosse un problema con wordpress. Allora ben arrivato. Ciaoo
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Un post bellissimo sia per le immagini che per la narrazione!😊👏👏👏👏👏👏🤗Un caro saluto
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Grazie mille per il bel complimento. Bacioo
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Ci passerò qualche giorno in primavera (sempre che i cinesi non decidano di nuovo di rovinarci la festa come nel 2020…). Obbligatoria la visita guidata all’Alhambra, e poi, se i trasporti pubblici locali funzionano, spero di vagare un po’ nei dintorni per sentire i veri sapori dell’Andalusia.
🙂
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È un bellissimo viaggio da fare con calma per assaporare l’atmosfera andalusa. Ciao e buon viaggio 😉
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Sempre di corsa la cara Bea.😉
Il mondo è immerso da tante bellezze, ciò significa che andrai sempre di corsa. 🤗
Foto spettacolari, di immensi tesori…accumulati…troppi.
Ti abbraccio carissima.
Buona giornata ❤️
A presto
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Hai ragione sono sempre di corsa ma è così che mi sento viva. Bacioo
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Pingback: Andalusia, la Alhambra de Granada | Viaggiando con Bea
Stupenda Citta con stili artitettonici diversi dovuti alle varie occupazioni ottomana e spagnola come dalle foto stupende da te pubblicate
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Visitando Siviglia e dopo Cordoba non pensavo che Granada mi sarebbe piaciuta così tanto. L’ Alhambra è qualcosa di spettacolare che va assolutamente vista. Grazie per il bel commento 😦
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