Come suggerito nel mio post precedente, se venite a Siviglia, vista la grande affluenza di visitatori, dovete assolutamente acquistare on line un biglietto con ingresso prioritario per visitare il
Real Alcázar
uno dei palazzi più antichi e spettacolari del mondo, fedele testimone della storia della città di Siviglia
Terminata la visita della città, con passo spedito, ci dirigiamo verso Plaza del Triunfo e, 20 minuti prima del nostro orario d’ingresso, eravamo già in coda fuori la Puerta del León in attesa di entrare e lasciarci guidare dalla magia degli spazi di questo meraviglioso palazzo tutt’oggi residenza Sivigliana della monarchia spagnola. La porta è sovrastata da un pannello in ceramica rossa di Triana che ricopre l’intera facciata d’ingresso con al centro l’immagine di un leone rampante risalente al 1894.
Il complesso ha origini antichissime. Da palazzo-fortezza costruito nell’VIII secolo dagli arabi, subì nei secoli successivi varie modifiche che stravolsero completamente le architetture originarie. Fu ingrandito sotto il regno di Mohammed Ben Abad nell’XI secolo ma lo splendore che vediamo oggi è frutto di un lavoro immenso voluto da Pietro I il Crudele nel XIV secolo. Le modifiche apportate con le bellissime decorazioni s’integrano magnificamente all’originaria impronta araba del complesso. Nel 1987 è stato dichiarato, dall’Unesco, patrimonio dell’Umanità.
Il complesso è formato da diversi edifici ed ha una superficie totale di circa diciassettemila metri quadrati. Varcata la Porta d’ingresso si accede al Patio del Leon, da dove avrà inizio la nostra visita.
Sulla sinistra del cortile si incontra la Sala della Giustizia la prima costruzione del palazzo in stile mudéjar. Venne realizzata dopo il 1340 per volere di Alfonso XI. La sala è a pianta quadrata ed è coperta da un magnifico soffitto a cassettoni realizzato secondo i criteri dell’architettura mudéjar. Al centro possiamo notare una piccola fontana collegata, attraverso un canale, alla piscina rettangolare presente nell’adiacente Patio del Yeso.
Attraversando i tre grandi archi, che si stagliano dinanzi a noi, si giunge al Patio de la Monterìa attorno al quale sono disposti i principali edifici del complesso.
La visita ha inizio dall’edificio posto sul lato destro del patio, Cuarto del Almirante. In questo edificio, nel Salon del Almirante, venivano pianificate le spedizioni verso il Nuovo Mondo e trattati gli affari più importanti.
Nella Sala de las Audiencias si trova il retablo della Virgen de los Navigantes, dipinto nel 1536 e raffigurante la Vergine nell’atto di proteggere, con il suo manto, i conquistadores e le loro navi.
Prima di ritornare verso il Patio de la Monteria si attraversa il Patio de los Levies. Il suo nome deriva dal fatto che su uno dei suoi lati, originariamente, era collocata una galleria della Casa de los Levies situata nel quartiere ebraico medievale di Siviglia.
E poi… eccoci pronti per entrare nel mondo fiabesco del
Palacio del Rey don Pedro
uno splendido stile mudéjar, un susseguirsi di magnifiche pareti rivestite da azulejos ed una miriade di decorazioni moresche.
Gli ambienti si affacciano intorno al grande Patio de las Doncellas, conosciuto anche come il “cortile delle vergini“. E’, senza alcun dubbio, l’ambiente più bello dell’Alcázar di Siviglia dove si svolgeva gran parte della vita dei sovrani. Giriamo lo sguardo a 360° ed è un magnifico susseguirsi di archi in stile islamico guarniti da una fitta trama di rilievi che sembrano dei preziosi merletti. Lungo le gallerie brillano gli azulejos, insomma un vero tripudio di colori. Leggo su internet che i sei aranci, disposti lungo la vasca rettangolare, sono stati piantati per ricreare l’atmosfera così com’ era ai tempi di Re Pietro I.
Da questo cortile si può accedere a molte delle sale del palazzo
Seguendo l’ala destra si accede all’ Alcobal Real, una stanza divisa in anticamera e camera da letto con alcove ai lati. I due ambienti principali sono divisi da archi a ferro di cavallo. Le conchiglie che si vedono tra gli archi simboleggiano il ciclo vitale dell’essere umano.
Si prosegue verso la Sala dei Passi Perduti, uno spazio che collega l’area pubblica con quella privata. Sul lato opposto del Patio de las Doncellas, si accede alla Sala del soffitto di Carlo V. Sul sito dell’Alcazar leggo che questa stanza potrebbe essere l’antica cappella del palazzo del Re Don Pedro I. Il Alfarje, un tipo di soffitto in legno orizzontale che si trova principalmente nell’architettura mudéjar, è stato realizzato tra il 1541 ed il 1543 durante il regno dell‘imperatore Carlos V.
Si prosegue verso la Sala de los Infantes
e finalmente si giunge al Salòn de los Embajadores, un ambiente talmente bello che non potrà che lasciarvi a bocca aperta. Era la sala di rappresentanza del palazzo e Pietro I il Crudele la utilizzava come sala del trono. La forma quadrata è aperta su tre lati da tre archi moreschi ed è sormontata da una bellissima cupola emisferica realizzata in stile moresco e rivestita da stalattiti dorate.
Il fregio che corre lungo la parte superiore della sala raffigura i ritratti dei re e delle regine di Castiglia.
Passando per una stretta galleria si giunge alle stanze private del Re e al Patio de las Munecas ovvero il patio delle bambole, così chiamato per le testine femminili che decorano i capitelli. Era la zona dedicata alla vita privata del Re dalla quale si accedeva alle camere da letto.
Riportando i nostri passi verso il Patio de la Monterìa non ci resta che varcare il portone d’ingresso del Palacio Gòtico. Una galleria ci introdurrà nel meraviglioso Patio del Crucero, unica parte che rimane dell’antico Palazzo Almohade del XVIII secolo.
Dal patio si accede alla Sala de Tapices al cui interno sono custoditi arazzi di Bruxelles che narrano la presa di Tunisi.
Da qui si procede verso la Cappella del Palazzo Gotico che conserva le volte a vela medioevali. In fondo alla sala si nota la pala d’altare che raffigura la “Virgen de la Antigua” di Diego de Castillejo. È una delle rappresentazioni pittoriche più antiche della città.
Altra sala molto bella è la Sala de las Bovedas o Sala delle feste nella quale, l’11 marzo del 1526, Carlo V sposò Isabella del Portogallo. Tutti i meravigliosi azulejos che decorano la sala e ci restituiscono immagini di putti, candelabri, ceste di fiori e frutti, sono stati realizzati, nel 1577, per volere di Filippo II figlio di Carlo V proprio per ricordare che qui avvenne il matrimonio del padre.
Prima di lasciare il Palazzo Gotico e perderci tra terrazze fiorite e laghetti è obbligatorio scendere nei sotterranei per visitare uno degli ambienti più suggestivi del Real Alcazar, i bagni di donna Maria de Padilla, un salone sotterraneo dove viene raccolta l’acqua piovana. Queste vasche presero il nome da Maria de Padilla. La storia racconta che qui Maria si distrusse il viso con l’olio bollente per respingere le attenzioni di Pietro il Crudele che voleva sedurla dopo averne ucciso il marito. In seguito divenne suora e si trasferì in un convento.
E adesso rilassiamoci 
I giardini del Real Alcazar sono un luogo ideale per rilassarsi grazie alla moltitudine di vasche e fontane. L’intero complesso si divide in tredici giardini ed il nostro accesso al giardino lo facciamo dall’ Estanque de Mercurio, antica piscina che raccoglieva l’acqua dell’acquedotto romano. Dal 1575 viene trasformato in stagno ed al suo centro viene collocata una scultura in bronzo che raffigura il Dio Mercurio.
Alle sue spalle impossibile non notare la parete, realizzata con pietre vulcaniche, che simula rocce marine sulle quali sono dipinti animali e figure esotiche. E’ un’ opera di Vermondo Resta che volle trasformare il precedente muro in stile moresco in una loggia. Lo stile introdotto da Resta è lo stile manierista con il quale l’autore riesce a creare una perfetta fusione tra architettura e natura.
Questo stile si chiama grottesco e da qui il nome Galerià del Grutesco. E’ un lungo corridoio coperto sorretto da colonne in marmo bianco e rossastro che si estende dall’Estanque de Mercurio fino ad arrivare al Jardin del Laberinto. Dalle aperture lungo il corridoio si hanno delle vedute magnifiche sui giardini dell’Alcazar.
Zigzagando tra viali alberati e splendidi giardini si passa dalla Gruta de las Sultanas, si prosegue verso la Fuente de Neptuno e poi …
verso il Pabellòn de Carlos V struttura del 1543 circondata da un portico rivestito da azulejos. Questo padiglione venne costruito in occasione del matrimonio dell’imperatore Carlo V con Isabella del Portogallo.
Giunti al termine di questa splendida visita, durata un paio d’ore, si esce attraversando il Patio de las Banderas su cui svetta il profilo della Giralda

Che splendore, la ricordo bene 😍
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Ciao carissima, che effetto fa rivedere questa magnificenza attraverso i miei scatti. Ti faccio tanti auguri per un 2023 ricco di belle novità. Baciii
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Siviglia è l’unica città della Spagna che ho visitato, l’Alcazar lo ricordo bene
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Mi fa molto piacere farti rivivere l’esperienza Sivigliana attraverso questo post. Ho fatto molta fatica a ricostruire gli ambienti. Le foto fatte sembravano tutte uguali e su internet non trovi molte info sulle sale dell’Alcazar. Grazie per esserti fermato da me. Buon anno 😉
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buon anno anche a te
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un altro bellissimo viaggio in questo Paese dalle infinite bellezze, bel post 👏👏👏👏👏👏👍👍👍👍👍👍😊😉
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Grazie mille per questi applausi. Sai che quando faccio un post penso sempre a te e mi domando quanti post avresti fatto tu per descrivere queste meraviglie. Bacioo
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beh io l’avrei suddiviso in almeno 10 parti, per non appesantire troppo le letture di solito non posto mai più di 8 foto alla volta, massimo 9. Io penso che non tutti hanno tempo per leggere molto, se si creano post brevi si ha più facilità a leggere moltissimi altri blog, inoltre si tiene alta l’attenzione verso il singolo blog, e si ha una costanza di collegamenti giornalieri. Io punto ad avere un rapporto quotidiano con i lettori, quindi cerco di ottimizzare e programmare tutto, già così ci sono notti che arrivo oltre le 2 a leggere tutti.
Un carissimo abbraccio, ancora complimenti per la stesura dell’articolo..🤗😊👍👍👏👏
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È vero, i tuoi articoli sono molto più veloci da leggere ma il mio modo di esporre serve a chi in quel luogo ci deve andare ed ha bisogno, con un solo colpo d’occhio, di vedere il giro da fare e quali sono i punti più importanti da visitare. I miei amici, ad esempio, stampano l’articolo e vanno in giro seguendo il mio itinerario. Un abbraccio e Buon Anno 😉
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E’ tutto spettacolare. Complimenti per le tue bellissime fotografie e l’interessante narrazione! Un abbraccio e di nuovo buon 2023!😊🤗🎇🌠
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Grazie mille. Mi fa sempre piacere ricevere complimenti per i miei post. C’è molto lavoro e quindi i complimenti sono un vero stimolo a continuare a mostrarvi il mondo. Bacio e buon anno
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