Non puoi dire di essere stato in Val d’Aosta se non percorri la SS26, la strada ottocentesca della Val d’Aosta che corre parallela alla A5 . Il primo tratto che percorreremo, in questo on the road di tre giorni, si svolge lungo i tornanti della bassa valle della Dora Baltea.
Abbiamo abbandonato la A5 all’altezza di Quincinetto. Solo 5 km e siamo giunti alla cittadina di Pont Saint Martin che prende il nome dall’antico ponte romano risalente al I° secolo a.C. Una sola arcata di 35 m. scavalca lo scorrere impetuoso del torrente Lys.
Fino al 1836 questo ponte ebbe un ruolo fondamentale nella storia del territorio. In seguito alla costruzione di un secondo ponte in muratura, sito un po’ più a valle, il ponte romano perse la sua funzione originaria ed oggi è diventato simbolo del territorio.
Dopo questa breve sosta il viaggio continua verso il Forte di Bard.
Abbandoniamo la SS26 per imboccare Via Vittorio Emanuele II e dopo 900 m. sulla nostra destra troveremo le indicazioni del parcheggio del Forte.
Il Forte si erge maestoso su uno sperone roccioso che sovrasta i tetti dell’antico nucleo medioevale di Bard. Venne edificato nell’XI secolo come castello ma, grazie alla sua posizione strategica, nel 1242 venne trasformato in fortezza divenendo una delle principali piazzaforti del ducato dei Savoia. Fino alla fine del XVIII secolo, dai rilievi effettuati a scopi militari, la fortezza è stata descritta come difficilmente espugnabile proprio grazie alla sua inaccessibile posizione. Ciò che maggiormente mi ha affascinato di questo maestoso edificio è la storia legata all’avanzata dell’Armata di Riserva Francese guidata da Napoleone Bonaparte.
L’edificio attuale, realizzato per volere del Re di Sardegna Carlo Felice di Savoia, comprende tre distinti complessi uniti da passaggi coperti. E’ stato costruito in soli otto anni tra il 1831 ed il 1838 e successivamente è stato modificato ed ampliato tra il 1878 ed il 1880.
Oggi il Forte, divenuto proprietà della Regione Valle d’Aosta, è stato trasformato in un polo culturale-turistico di importanza internazionale. Gli spazi ospitano musei, mostre temporanee ed eventi. Per la modernità della struttura il Forte potrebbe non piacervi ma, credetemi, è comunque bello salire su quegli ascensori ultra moderni che in un baleno vi portano fino in cima al forte.
Con lo sguardo all’insù è bello passeggiare all’interno dei camminamenti e fare qualche scatto qua e là.
Avendo poco tempo a disposizione abbiamo optato per il biglietto con la visita di un solo spazio espositivo che abbiamo dedicato alle prigioni collocate nel piano interrato. Le 24 celle sono disposte lungo quattro corridoi ed hanno delle dimensioni vitali ridottissime.
Ultimata la visita, abbandonate la pigrizia e avventuratevi lungo i camminamenti esterni. Questo percorso vi permetterà di fare degli scatti magnifici sia verso la vallata che verso il forte.
Giunti al parcheggio non andate verso la macchina, ma andate alla scoperta di tutti quegli edifici risalenti al XIII-XVI secolo che vi riporteranno indietro nel passato. Bard è il comune più piccolo della Valle d’Aosta ma con tanta storia racchiusa tra i suoi vicoli. Il pugno di case, serrate contro il monte, si raccoglie intorno alla Chiesa dell’Assunzione.
La prima casa che incontriamo è la Casa della Meridiana chiamata così in quanto prende il nome dai due grandi orologi solari dipinti nella zona più alta sia della facciata meridionale che di quella orientale.
L’edificio è composto da due corpi di diverse altezze a forma di L.
Superata un’arcata che attraversa la strada del borgo, troveremo Casa Challant. Si affaccia deliziosa, con le sue finestre in pietra e con tracce di pitture logorate dal tempo, su una piazzetta che in origine era un cortile chiuso da un muro. L’edificio primitivo fu trasformato in un’elegante dimora dalla famiglia Challant una delle casate nobili più potenti in Val d’Aosta.
E per ultimo eccoci al cospetto di Casa Nicole il cui intonaco riporta i segni della battaglia contro Napoleone.
Dirigiamoci verso l’uscita del borgo per raggiungere il Ponte di Bard che unisce Bard a Hone. Le sue origini sono incerte ma alcuni documenti ufficiali lo collocano intorno alla seconda metà del 1200. Da qui si ha un magnifico colpo d’occhio verso il Forte.
Terminata la visita non ci resta che arrivare alla nostra tappa successiva, “Il Castello di Issogne”. (e la storia continua …)
Sono stato a Bard tante volte, ma non ho mai visitato il ponte. Un motivo per tornare…
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Beh tornare solo per vedere il Ponte di Bard o Point Saint Martin forse è un viaggio troppo lungo. Io ci abbinerei qualche altra visita. Magari nei prossimi post potresti trovare qualche altra fonte d’ispirazione. Ho ancora tanto da raccontare sulla mia gita in Val d’Aosta.
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Certo, da quelle parti posti interessanti non mancano, seguirò le tue proposte 🙂
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Grazie ti aspetto 😉
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Ma dai, noi siamo stato a vedere la mostra Natural Photography il 30 agosto, molto bello Il forte di Bard, ciao Bea
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Ma che combinazione!! Noi eravamo lì a gironzolare il 28 agosto. Pubblico adesso solo perchè, come al solito, faccio sempre tutto di corsa. Un abbraccio Bea. Ciao Max 😉
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Ti è piaciuto vero, si da quello che hai scritto direi di si
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Si Max mi è piaciuto ma ho apprezzato molto di più tutto ciò che ho visto e che mano mano vi mostrerò nei vari post. Baciooo
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Che belle immagini e che posti incantevoli. Non sono mai stata in Valle D’Aosta ma ho sentito molto parlare del Forte di Bard, lo metterò nella lista dei luoghi da vedere.
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Questo è nulla in confronto a quello che pubblicherò nei prossimi giorni. Vedrai ti verrà sicuramente voglia di andarci. Un caro saluto da una girovaga.
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qua ci sono stato, ho visitato anche il borgo, bellissimo! 👍😊😊😉
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Anche a me è piaciuto molto gironzolare per le vie del borgo e trovare sul percorso quelle case che portavano con se una storia antica. Ciao e al prossimo racconto 😉
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La Val d’Aosta…il mio viaggio di nozze…in largo e lungo!
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Caspita allora chi meglio di te potrà commentare ed apprezzare i post che farò su questa splendida regione così ricca di natura ed arte. Grazie per esserci sempre. Bacioo
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