Come dicevo nel mio post precedente, lasciati i verdi prati di Piazza dei Miracoli dove si adagiano i monumenti più belli di questa antica Repubblica Marinara, non ci resta che scoprire l’altro volto di Pisa, quello della movida, quello della gioventù, quello dei suoi vicoli acciottolati e dei meravigliosi lungarno. Il programma era intenso, le ore che avevamo davanti a Noi non erano tante ma Pisa è talmente facile da girare che con la nostra mappa in mano non abbiamo perso proprio nulla e poi il nostro intento era quello di goderci la vivacità di questa città così piena di gioventù. Cos’altro vedere a Pisa prima di sederci in uno dei tanti ristoranti che promettevano pietanze da leccarsi i baffi?
Da Piazza dei Miracoli, imboccando via Cardinale Pietro Maffi, siamo giunti alla bellissima Chiesa di Santa Caterina di Alessandria. Una facciata marmorea di tipo pisano con due slanciate logge gotiche e campanile in cotto. Ciò che ti colpisce maggiormente è il suo vasto e luminoso interno.
Passo spedito e si va verso Piazza dei Cavalieri.
Nel medioevo fu centro politico ed amministrativo della città. Girando lo sguardo a 360° ammiriamo gli edifici cinquecenteschi che la cingono ma l’edificio che attira maggiormente la nostra attenzione è il Palazzo dei Cavalieri o della Carovana.
Oggi è sede della Scuola Normale Superiore istituita nel 1810 da Napoleone. Impossibile non rimanere colpiti dall’imponente facciata curvilinea arricchita da graffiti e preceduta da una scala a doppia rampa. Accanto si erge la facciata marmorea della Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri.
Di fronte al Palazzo dei Cavalieri si erge il Palazzo dell’Orologio composto da due corpi riuniti da una grande arcata.
L’area in cui sorge il palazzo è un’area che fu abitata fin dall’età etrusca. I due corpi sono il risultato dell’accorpamento di due strutture medievali, una casa-torre e la Torre della Muda. Quest’ultima divenne carcere e nel 1288 qui vi morì il conte Ugolino della Gherardesca. Nel 1605 furono collegati i due fabbricati e nel 1696 venne inserita la torretta campanaria. Ultimo restauro risale al 1919.
Lasciata Piazza dei Cavalieri ci inoltriamo in quel dedalo di strette vie fiancheggiate da edifici a portici che caratterizzano il cuore pulsante di Pisa. Antiche botteghe, barettini e caratteristiche osterie animano Borgo Stretto e Piazza delle Vettovaglie.
Pisa, frequentata da studenti provenienti da ogni parte d’Italia, è una città giovane. La sua movida frizzante che inizia da un semplice aperitivo al calar della sera e va avanti per tutta notte, ti travolge e ti stordisce.
Percorriamo via Borgo Stretto e giungiamo a Ponte di Mezzo, un tempo chiamato Ponte vecchio in quanto è il più antico della città. Fu ricostruito dopo la seconda guerra mondiale.
Da qui si diramano i famosi Lungarno che con i muri in mattoni e pietra sono luogo prediletto dai giovani che seduti a cavalcioni amano sorseggiare un drink godendo del gioco di luce e riflessi che l’Arno regala specialmente nelle ore del tramonto.
La magia di queste vie serpentine non ha ammaliato solo alcuni dei nostri più grandi scrittori italiani che hanno esaltato, nei loro scritti, l’incantevole scenografia dei Lungarni ma hanno ammaliato anche me che ho tentato di esaltarne la bellezza con qualche scatto.
I Lungarno che attraversano il centro storico pisano sono quattro e precisamente: Lungarno Mediceo, Lungarno Galilei, Lungarno Gambacorti e Lungarno Pacinotti. Non li abbiamo percorsi tutti ma abbiamo passeggiato lungo il Lungarno Gambacorti giungendo fino alla Chiesa di Santa Maria della Spina, gioiello d’arte romanico-gotica. Il suo nome pare abbia origine da una spina, qui custodita, che era ritenuta della corona di Cristo. Oggi questa spina è custodita in Santa Chiara. Non abbiamo potuto guardare il suo luminoso interno in quanto la Chiesa, sfortunatamente, era chiusa.
Stanche ma soddisfatte della bella sgambettata non ci rimane che percorrere una tra le più caratteristiche vie della città, Via Santa Maria. Un salto in albergo per un cambio veloce e via verso la movida per un drink ed un mix di pietanze tutte toscane con le quali l‘Osteria dei Cavalieri ci ha deliziato.
Siamo giunti al termine di questa magica giornata pisana e non potevo che chiudere con due scatti della Pisa by night.
bellissimo reportage, complimenti!! 👍👏👏👏👏👏 sono stato a Pisa diverse volte, ma dopo aver letto questo tuo post mi è tornata la voglia di visitarla un’altra volta. Magari quando farà meno caldo! 😉😊
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Ma grazie Max. Anch’io sono stata a Pisa più di una volta ma mai l’ho visitata con questo nuovo entusiasmo. Da quando ho questo spazio virtuale il mio modo di far turismo e di fotografare è cambiato. Il mio scopo è quello di presentare ciò che vedo a tutti Voi che mi seguite. Un caro saluto e grazie
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anch’io attraverso il mio blog cerco di trasmettere tutta la poesia e l’entusiasmo che m’ispirano tutti i posti che visito. Da quando ho il blog anche viaggiare mi sembra più bello 😊👍😉
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È quello che succede anche a me e guai se dimentico la mia fedelissima Canon. Ciaoo
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Che meraviglia S. Caterina. Due volte a Pisa e me le sono persa…
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Mi sa che oltre Santa Caterina ci sono altre chiese pisane che meritano di essere viste. Ciao e a presto
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