Pisa, i sacri marmi di Piazza dei Miracoli

La prima cosa che si fa quando si arriva a Pisa è depositare i bagagli in albergo e volare verso Piazza dei Miracoli. Non importa quante volte l’hai già vista, è impossibile non rimanere affascinati al cospetto di quella torre pendente che sembra star su per miracolo. Ricordo le parole di Ornella quando mi raccontava delle ore tascorse su quel prato a contemplare i sacri marmi di Piazza dei Miracoli. Mi diceva che a Pisa ci ha lasciato il cuore ed incalzava con fervore: “Pisa è i miei vent’anni, Pisa è i miei studi, Pisa è l’amore trovato e mai più lasciato. Pisa è la mia cultura, le mie speranze, i miei sogni”.  Pensieri talmente accorati che per me è stato impossibile non citarli in questo mini racconto di questa città dalle antiche origini di Repubblica Marinara.

Adesso, carissimi followers,  indossate le vostre scarpette da tennis e seguitemi in questa mia giornata pisana.

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Il giro non può che iniziare dalla tappa d’obbligo per ogni visitatore, ovvero, la famosa Piazza dei Miracoli, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Come dice la mia fedelissima guida touring,

“la Piazza accoglie i più alti esempi dell’arte romanica pisana ed è tra i più celebri complessi monumentali d’Italia”

Il colpo d’occhio che si ha quando si arriva è magnifico. Un’ampia distesa erbosa sulla quale si ergono le candide facciate in marmo bianco del Duomo, del Battistero, della Torre di Pisa (ovvero il campanile) e del Camposanto.  

Un consiglio. Se intendete visitare i monumenti della Piazza vi conviene acquistare il biglietto cumulativo che vi farà risparmiare tempo e denaro. Dovete fissare solo l’orario della visita della Torre e poi potete muovervi liberamente nell’arco della giornata esibendo sempre il vostro biglietto.

Avevo fissato l’ingresso alla torre alle 15,15 quindi ho avuto tutto il tempo necessario per visitare con tutta calma gli altri monumenti e concedermi pure un panino.

Uno scatto al blocco marmoreo seicentesco della Fontana dei Putti e poi con passo deciso si va verso il Battistero. Maestoso edificio in marmo bianco a pianta circolare. Fu edificato a partire dall’anno 1152 e venne ultimato nella seconda metà del secolo XIV. Accediamo all’interno attraverso uno dei suoi portali più belli e precisamente quello posto di fronte all’ingresso del Duomo. L’interno è un armonioso susseguirsi di colonne e pilastri sormontati da una galleria al di sopra della quale si eleva una cupola dal diametro di 18 metri. Al centro troviamo l’ottagonale fonte battesimale del 1246. Sulla sinistra, sostenuto da colonne, notiamo il pergamo decorato con bei rilievi che raffigurano le Storie di Cristo e per ultimo l‘altare composto da formelle marmoree. (L’accesso al Battistero è consentito dalle 10 alle 18).

Alle spalle del Battistero troviamo il Camposanto, un’armoniosa costruzione rettangolare. Se la parola “camposanto” vi lascia indecisi sul da farsi, credetemi, la bellezza che cela non può essere assolutamente persa. Non immaginavo fosse così bello. Dalla biglietteria si accede direttamente al vasto porticato a pianta rettangolare. IMG_9489È un susseguirsi di sarcofagi di notevole pregio molti dei quali sono di epoca romana.

IMG-20210605-WA0006Le pareti un tempo erano interamente decorate da splendidi affreschi molti dei quali, nel corso dei secoli, hanno subito seri danneggiamenti.  Tuttavia è possibile ammirarne alcuni sapientemente restaurati. Uno degli affreschi più significativi del Camposanto è il Trionfo della Morte, una serie di tre grandi scene eseguite tra il 1336-1341 su commissione dei frati domenicani. (L’accesso al Camposanto è consentito dalle 10 alle 19).

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Duomo, capolavoro dell’architettura romanica, è uno stupendo insieme di stili diversi dovuti alla presenza, durante i lavori, di persone di cultura diversa.

Un’iscrizione inserita sulla facciata della Chiesa ci dice esattamente quando ebbe inizio la costruzione di questo capolavoro architettonico.

“Dall’anno in cui Cristo nacque dalla Vergine erano passati Mille e sessantatre anni quando i cittadini pisani potenti valorosi presero a costruire questa Chiesa”.

A parte il magnifico susseguirsi di monofore, bifore, trifore, colonne e tarsie marmoree, soffermiamoci ad ammirare i tre portali con le ante in bronzo arricchiti da pregiati bassorilievi. I lati del Duomo sono decorati da arcate e l’intera struttura è dominata da una cupola,  circondata da loggiato, del XIV secolo. Sul lato dell’edificio che guarda verso la Torre si trova la Porta di San Ranieri.

L’interno ha una pianta a croce latina con cinque navate e con abside e transetto a tre navate. Con il naso all’insù il nostro sguardo non può che soffermarsi sul magnifico soffitto dorato a cassettoni.

 

La navata centrale è composta da colonne monolitiche in granito con capitelli scolpiti risalenti all’XI-XII secolo. Sulla campata centrale si alza la cupola ellittica. Sulle pareti della navata centrale si aprono quattordici vetrate risalenti al XV secolo che raffigurano le storie dell’Antico Testamento.

Prima di giungere al transetto, sulla sinistra si eleva il marmoreo pulpito ottagonale di Giovanni Pisano, capolavoro della scultura gotica italiana. Di fronte al pulpito pende la lampada di Galileo, opera in bronzo risalente al 1587. Pare che il famoso scienziato pisano, dalle oscillazioni della lampada, intuì l’isocronismo del pendolo. 

Nel transetto destro notare le ricche decorazioni e la tomba di Arrigo VII siti all’interno della Cappella di San Ranieri. Proseguendo il giro si possono ammirare altre grandi opere come il grande mosaico absidale raffigurante Cristo benedicente con la Vergine e S. Giovanni Evangelista, opera di Francesco Lapo o l’opera medioevale che raffigura la duecentesca Madonna di sotto gli organi. 

Un panino veloce in uno dei tanti barettini che si aprono sulla Piazza e finalmente è giunto il momento di inerpicarci su per quei 294 gradini che ci avrebbero portato fino alla sommità della Torre (54 m).

È indubbiamente il simbolo della città ed è una delle torri più famose al mondo. La sua costruzione ebbe inizio nel 1173 e poi fu interrotta a causa del cedimento del terreno. La sua costruzione venne ripresa nel 1275.

Terminata la visita non ci resta che scoprire l’altro volto di Pisa, quello della movida, quello della gioventù, quello dei suoi vicoli acciottolati e dei meravigliosi lungarno. Uno stop e riprendiamo il giro virtuale in men che non si dica 😉

One thought on “Pisa, i sacri marmi di Piazza dei Miracoli

  1. Pingback: Pisa, un su e giù tra i vicoli ed i suoi lungarno | Viaggiando con Bea

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