Una domenica di sole, la voglia di riconquistare un po’ della vecchia vita da girovaga, il desiderio di sedersi in un buon ristorante e assaporare gustose pietanze… ecco il connubio perfetto per accendere il computer e creare, in men che non si dica, un mini itinerario a due passi da casa. Era da tempo che desideravo vedere, con i miei occhi, quella chiesetta rossa, nel cuore della Brianza, che tanto rievoca in me i paesaggi visti in Val d’Orcia. Per questo giro devo ringraziare il blogger “bimbiinlombardia” che, in uno dei suoi post, mi ha dato gli spunti necessari per andare alla scoperta di un territorio che non conoscevo. Quando si pensa alla Brianza il pensiero corre subito a quel susseguirsi di capannoni e rotonde che hanno invaso il verde di questo territorio, tuttavia ci sono delle aree che hanno conservato il loro fascino rurale.
Ho sentito il rintocco delle 12,00 e la nostra gita domenicale, ahimè, non ha avuto ancora inizio.
Per convincere il mio Lui a seguirmi, in questa mini avventura, occorre partire da un dato certo: scegliere un buon ristorante. Come dicevo prima, per questo tour mi sono affidata completamente ai consigli del post
Gita a Inverigo: la chiesetta rossa di Pomelasca
Detto fatto. Una telefonata al ristorante “Trattoria Capanna” e prenoto. Una vera sorpresa. Un’accoglienza familiare e nel contempo molto raffinata. Piatti gustosi e presentati con eleganza. La scelta è caduta sulle pappardelle al ragù di cinghiale e brasato con polenta. Per concludere, il dolce non poteva certo mancare.




Dopo l’ottimo pranzo si sale in macchina e si punta il navigatore direttamente verso la Tenuta di Pomelasca da dove decido di far partire la nostra passeggiata bucolica. Si parcheggia lungo via Trieste ed il giro, rigorosamente a piedi, ha inizio da via Milano 26-28.
Ci inerpichiamo lungo silenziosi sentieri di campagna, cerchiamo qualche cartello che ci indichi la giusta via per la Chiesetta Rossa di Pomelasca, ma, ahimè, si deve proseguire a caso. L’erba è alta, la vegetazione è fitta; all’improvviso, come in un miraggio, eccola lì solitaria con la sua facciata in mattoni rossi incorniciata dalle fronde di alti pini.
Fu edificata, intorno al 1952, per volere della famiglia Sormani con forme ispirate al romanico lombardo. Da allora questa Cappella è divenuta il simbolo di Pomelasca e la cripta ospita numerose sepolture della famiglia Sormani che qui si sono succedute per ben 8 generazioni. E’ difficile non rimanere colpiti dall’atmosfera di pace che aleggia in questo luogo.
Imboccando via Alberto da Giussano, il giro prosegue verso il Santuario di Santa Maria della Noce.



Ci accoglie una bella corte rettangolare dove un tempo si teneva il mercato dei bachi da seta. Il Santuario sorge sul luogo dove, secondo la leggenda, nel 1501 la Vergine apparve a due fanciulli che si erano smarriti nel bosco. La facciata si presenta con quattro lesene sormontate da capitelli ionici che reggono il timpano triangolare. Notare la bellezza del portale d’ingresso al Santuario. L’interno, in stile dorico, ha un impianto a croce greca ed è sormontato da una bella cupola. La parte più antica del Santuario è una vecchia torre in pietra che ora funge da campanile.
Usciti dalla corte, si svolta a destra e, ancora una volta, mi sembra di trovare un pezzetto di Toscana in Brianza con il Viale dei Cipressi che segue il pendio della collina. Venne realizzato nel XVII secolo per volere della famiglia Crivelli per collegare il Santuario al Castello. Sul blog “bimbiinlombardia” leggo che questo tratto del viale viene definito “Stradun in pee” (stradone in piedi) ed in piedi lo è davvero.
Non ci scoraggiamo, dobbiamo bruciare calorie e così iniziamo ad inerpicarci arrivando fin su in cima dove veniamo ripagati dalla vista che si ha sul Santuario e sull’arco prealpino.
Villa Crivelli, detta il castello, è completamente in rovina, ma non importa!! Il giro prosegue verso la Chiesa di Sant’Ambrogio
e da lì, incuriosita, proseguo verso la via Al Gigante.
Una ripida scalinata si apre dinanzi a noi. Il mio Lui, ormai spazientito, mi sussurra “buon viaggio” e così, con grande rammarico, mi tocca rinunciare ad uno scatto ravvicinato della Statua di Ercole, detta il Gigante, che si erge maestosa in cima alla scalinata. Con Ercole svanisce anche la possibilità di vedere “Villa Rotonda” che si erge in cima alla collina più alta di Inverigo e che pare rappresenti uno dei simboli della città.
Pazienza, vorrà dire che qui ci ritorneremo 😦 Gambe in spalla si ripercorrono quei 3 km che ci separano dall’auto.
proprio bello il tuo blog, questo itinerario nel verde è una vera novità, non l’avevo mai sentito prima. Adoro i blog di viaggi, anche perché è da una vita ormai che ne porto avanti uno con lo stesso tema…😊😉👍👏
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Grazie mille per il complimento. Questa passeggiata non è nulla di ché ma l’idea di poter finalmente uscire dai confini del tuo comune e poter fare una passeggiata spensierata mi ha dato la giusta carica per organizzare un giro che in altre occasioni non avrei mai fatto. Un salutone 😉
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Hai un grande talento per la fotografia. Il dolce ha un aspetto buonissimo, che dolce è?
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Io mi devo scusare infinitamente con te per questo mio enorme ritardo nel rispondere ad un commento così bello. Talento per la fotografia!? Adoro fotografare e mi sa che con i miei scatti ti ho proprio fatto venire voglia di quei dolci che troneggiano nei nostri piatti. Il mio Lui ha preso meringa con cioccolata calda ed io, pensando di mangiare un qualcosa di più dietetico, ho preso gelato con frutti di bosco caldi il tutto adagiato su una cialda croccante.
Ti lascio sognare 😉
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Esatto, le tue parole mi hanno fatto proprio quest’effetto! 🙂 Grazie per la risposta, e buon fine settimana! 🙂
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Buon fine settimana anche a te 😉
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Beh quanto si possono deliziare gli occhi e il palato, è un posto perfetto 😉
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Ciao e benvenuto nel mio blog. Nelle mie mini passeggiate fuori porta cerco sempre di abbinare natura, arte e ciboooo 😉
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Ottima strategia 🙂
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Sempre bellissime le tue foto! Una gita questa che mi piacerebbe fare. Grazie per l’informazione. Davvero alcuni scorci ricordano il paesaggio toscano. Buona Domenica Bea! 😊👏👏👏👏👏👏🤗
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Buona domenica anche a te carissima Gio. E’ stato veramente un piacere conoscerti.
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Anche per me è stato un piacere conoscerti. Ciaooooooo 😊
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Come ti dicevo ieri, per me scrivere delle mie passeggiate o dei miei viaggi è un modo per memorizzare le miei emozioni e ciò che ho visto. Riguardando il post sulla chiesetta rossa di pomelasca mi sono fatta due sane risate nel vedere come il mio giro è stato un po’ condizionato dal mio Lui. Troppo simpatico 😉
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Ho notato…🙄😊
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