Ravenna una passeggiata tra i mosaici più belli del mondo

Ravenna, città veramente unica che custodisce il più ricco patrimonio di mosaici dell’Umanità.

Due, tre parole e poi cancello. Non ci crederete è da circa mezz’ora che sto cercando di scrivere qualcosa su questa magnifica città ma ogni parola mi sembra superflua. Ravenna con il tripudio di mosaici che custodisce all’interno della sua cerchia muraria non la si può descrivere. Intirizziti dal freddo di questa giornata invernale camminiamo frettolosamente tra le vie acciottolate del suo centro storico e, seguendo la mappa, spuntiamo uno dopo l’altro quegli otto monumenti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.  Ravenna, città d’arte e cultura, fu eletta da Onorio Capitale dell’Impero Romano d’Occidente all’inizio del V° secolo ed è proprio in quel periodo che la città assunse l’aspetto di una città regale. Sorsero magnifiche costruzioni civili e religiose come il Battistero Neoniano o la Chiesa di Santa Croce, il magnifico Mausoleo di Galla Placidia e la Chiesa di San Giovanni Evangelista. Chi passa da queste parti non può non rimanere colpito dallo splendore di quei mosaici, da quegli intarsi dorati che tassello dopo tassello sulle volte, sulle lunette e pavimenti raccontano la storia di quegli anni così lontani e tu, entrando all’interno di ogni singolo edificio, non potrai fare a meno di rimanere a bocca aperta. Ma continuiamo a percorrere la storia di Ravenna che fu eletta capitale anche nel periodo in cui regnò Teodorico, Re degli Ostrogoti. In questo periodo Teodorico intraprese importanti lavori di bonifica delle paludi circostanti, restaurò l’acquedotto realizzato al tempo dell’imperatore Traianofece erigere il Battistero degli Ariani e la stupenda Basilica di Sant’Apollinare Nuovo. Nel 540 d.C. la città passò sotto il dominio bizantino e la Basilica di San Vitale e quella di Sant’Apollinare in Classe furono realizzate proprio in questo periodo. Adesso, cari miei followers, venite con me e con il naso rigorosamente all’insù guardiamo insieme le bellezze di questa città che si nascondono all’interno di Chiese dalle strutture semplici ma che ti lasciano letteralmente senza parole.

Come prima tappa non ho potuto fare a meno di ritornare in quella Basilica che una ventina di anni fa mi aveva lasciato senza fiato e che, allora, avevo visitato molto frettolosamente.

Eccomi di nuovo a rimanere estasiata al cospetto della magnificenza di ….

Sant’Apollinare in Classe

Situata a 5 km dalle mura della città, la Basilica è l’unico resto dell’antico porto di Ravenna e cioè della città di Classe. Venne edificata durante la prima metà del VI° secolo ed è considerata il più grande esempio di Basilica Paleocristiana. Con il suo campanile cilindrico si erge solitaria sulla pianura.

Ma adesso varchiamo insieme il portico e facciamo ingresso al grandioso interno.

Le tre navate con le 24 preziose colonne dai capitelli bizantini, accompagnano lo sguardo del visitatore fino al medaglione dell’abside dove si rimarrà letteralmente ammaliati dal mosaico che raffigura Cristo su un prato paradisiaco ricco di alberi, rocce, uccelli ed attorniato da dodici pecorelle che simboleggiano gli apostoli o, più in generale, la Chiesa. Il simbolismo del mosaico che orna la zona presbiteriale è tipico dell’arte bizantino-ravennate del VI° secolo.

Nelle navate sarcofagi risalenti al V° – VI°secolo ed un ciborio del IX° secolo.

Visitata la prima chicca di Ravenna si risale in macchina e si parte per il centro storico. Come albergo abbiamo scelto l’Hotel NH e ci siamo trovati benissimo. Gode di un’ottima posizione per una full immersion nel mosaico. Da qui con una piacevole passeggiata si possono raggiungere uno dopo l’altro quegli otto monumenti che andremo a visitare virtualmente insieme. Se la fortuna vi assiste potreste anche avere il privilegio di trascorrere una notte in una delle suite dell’NH al prezzo di una normalissima camera doppia. Da non credere io ed il mio Lui abbiamo avuto questo privilegio 🙂

Una brevissima visita al Battistero degli Ariani costruzione a pianta ottagonale risalente probabilmente al principio del VI° secolo

e poi si punta diritti verso San Vitale. Per visitare Ravenna vi consiglio di acquistare un biglietto cumulativo che comprende l’entrata a 5 siti della città.

Che dire … siamo partiti dal pezzo forte del nostro tour la

Basilica di San Vitale

una delle più pure creazioni dell’arte Paleocristiana in Italia

Venne edificata intorno al 530 ed ultimata nel 547 dopo la morte di Teodorico, venne consacrata nel 548 dall’arcivescovo Massimiano. Il pittoresco esterno è formato da un corpo centrale a pianta ottagonale sormontato da una cupola e poggiante su otto pilastri ed archi. Il corpo centrale ingloba una torre ottagonale più alta (tiburio). Il complesso architettonico è un piacevole gioco di finestre e lesene sporgenti, di torri e pilastri angolari che salgono fino al tetto. Venne realizzata in mattoni a vista tipici dell’epoca di Giustiniano. Il campanile risale al X secolo ma è stato ricostruito in seguito al terremoto del 1688.

Appena varcata la porticina d’ingresso non immagini lontanamente cosa stai per vedere. Lo stupore è talmente forte che per i primi minuti si rimane basiti. Poi arriva il fotografo che c’è in te ed incominci a scattare. Un pezzo dopo l’altro, tu stesso cerchi di comporre il tuo mosaico. Non hai il grandangolo ed in quel preciso istante ti riprometti che quello deve essere il tuo acquisto successivo, un grandangolo non può mancare nel tuo kit fotografico. Quando si entra lo sguardo viene catturato dalla ricchezza del rivestimento marmoreo e dai meravigliosi affreschi presenti sulla cupola.

Le alte arcate svettano leggere verso la cupola e tu vorresti acchiappare quelle 7 esedre che si curvano tra i pilastri in un solo scatto.

Girando lo sguardo a 360° ti accorgi che la parte più preziosa sono quei mosaici luminosi che rivestono le pareti del presbiterio e dell’altare.

L’altare, posto al centro del presbiterio, risale al VI° secolo.

 

All’interno della Basilica di San Vitale un cartello indicherà il percorso per giungere al  “Mausoleo di Galla Placidia”.

Questo piccolo monumento funerario venne eretto verso la metà del secolo V° per volere di Galla Placidia, sorella dell’imperatore romano Onorio. Il suo interno è un tripudio di colori che vanno dal blu intenso del cielo all’oro di quelle 570 stelle che illuminano l’intera volta.

Il nostro itinerario prosegue verso il  Duomo di Ravenna, la cui struttura attuale, in stile barocco, risale al XVIII° secolo e venne edificata dopo la demolizione della precedente Cattedrale Ursiana. Sul fianco sinistro della Chiesa si eleva un bel campanile cilindrico del X secolo.

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Uno sguardo veloce e via di corsa verso il Battistero Neoniano, detto anche Battistero degli Ortodossi.

Un semplice edificio in laterizi in forma ottagonale. Anche qui entri e non ti aspetti quel tripudio di colori e di immagini che decorano la cupola.  Immagini che un tassello dopo l’altro raffigurano il Battesimo di Gesù. La cupola è formata da due fasce concentriche. In quella esterna si alternano troni vuoti e altari su cui poggiano libri dei vangeli. I troni vuoti simboleggiano l’attesa del ritorno di Cristo sulla Terra. Nella fascia mediana sono raffigurati i 12 Apostoli e al centro il Battesimo di Gesù nelle acque del fiume Giordano. Insomma un vero spettacolo e tu non puoi non soffermarti per qualche minuto in più per contemplare una simile magnificenza.

Al centro da notare il fonte battesimale ottagonale del ‘500.

Di fronte al Battistero non puoi perdere la visita al Museo Arcivescovile che conserva la  Cappella di Sant’Andrea interamente ricoperta da mosaici colorati e lucentissimi sui toni del blu e del verde.  Noi purtroppo siamo arrivati tardi e con grande rammarico non abbiamo potuto ammirare l’ennesimo mosaico di Ravenna.

Intirizziti dal freddo ci addentriamo verso gli stretti vicoli del centro sperando che le antiche case medioevali ci proteggano da quegli spifferi di aria gelida che c’investono. Passo dopo passo raggiungiamo Piazza del Popolo dove con un bel bicchiere di vin brulè cerchiamo di riscaldarci. La nostra giornata tra i mosaici volge al termine; conserveremo per l’indomani la visita di un’altro gioiello da non perdere, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo. Tra luci e magiche atmosfere natalizie si va alla ricerca di un ristorantino e qui il mio Lui ha un fiuto pazzesco.

Il prescelto è stato l‘Osteria dei Battibecchi e devo dire che ha ampiamente soddisfatto le nostre aspettative. Atmosfera accogliente tipica delle trattorie Romagnole dove semplicità e genuinità sono le carte vincenti per un’ottima cena.  Se capitate da queste parti ricordate di prenotare un tavolo, non ve ne pentirete 😉

*********

Dopo un’ottima colazione indossiamo le solite scarpette da ginnastica e via verso
S. Apollinare Nuovo
 
La Chiesa fu fatta erigere da Teodorico agli inizi del VI° secolo per gli ariani,  venne consacrata al culto cattolico dal vescovo Agnello dopo la riconquista di Ravenna da parte dei bizantini.
La semplice facciata in laterizi è preceduta da un portico costruito nel XVI° secolo riutilizzando materiali antichi. Risale al periodo rinascimentale  il portale.  Sulla destra della facciata si erge un elegante campanile cilindrico del IX° secolo.  Ma spostiamoci all’interno e rimaniamo per l’ennesima volta meravigliati dalla bellezza e misticismo che vi si respira.
 L’interno più volte rimaneggiato tra il XVI° e XVIII° secolo conserva la sua struttura basilicale a tre navate su colonne dai bellissimi capitelli corinzi.
Guardando l’altare tra le colonne alla vostra destra è inserita una tribuna rialzata (ambone) risalente al VI° secolo che un tempo veniva utilizzata per la lettura del Vangelo.
Del ciborio originale rimangono solo le quattro colonne in porfido sormontate da capitelli scolpiti.  Il soffitto a cassettoni dorati risale al ‘600. Che dire, stupendo!!!
Tuttavia ciò che colpisce maggiormente il visitatore sono quei mosaici di una bellezza indescrivibile. Mosaici che ci mostrano le processioni dei Martiri che partendo da Ravenna si muovono verso Gesù in trono fra gli Angeli e poi ci mostrano le processioni delle Vergini che, precedute dai Magi, si muovono dalla città di Classe verso la Madonna col Bambino fra gli Angeli.
Ultimo stop per uno sguardo veloce alle chiesa di S. Giovanni Evangelista.
La struttura originaria risale al V° secolo ma è stata più volte rimaneggiata a causa dei danni subiti durante la guerra. La precede un portale gotico marmoreo riccamente scolpito e sulla destra della facciata noteremo il bel campanile del X° secolo.
L’interno a tre navate conserva frammenti di mosaici pavimentali alle pareti.
La magia di Ravenna rimarrà a lungo nei nostri cuori e persino il viaggio di rientro verso casa ci è sembrato magico attraverso la pianura innevata.

32 thoughts on “Ravenna una passeggiata tra i mosaici più belli del mondo

  1. Eccotiiiiiiii qui a due passi da me e non saperlo….. spesso vado a Ravenna perché ci vive mia sorella e l’allegra famigliola ^.^
    Anni fa con mio zio facemmo il giro magnifico culturale turistico con guida che ci spiegò diverse cose. Che meravigliosa città. … una cosa che ci è sfuggita .e che spero di visitare presto è tra classe e ravenna hanno rinvenuto una parte del vecchio porto (se non ricordo male e sparo cazzate questa mattina) che mi ha incuriosito troppo e voglio proprio vedere. Cmq negli scorsi giorni abbiamo passeggiato tra i resti di una paestum che sentivamo essere nostra…. quanto è bello vivere a pieno i viaggi?!?!?!
    Un bacione e a presto

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  2. Ravenna, come tante altre città dell’Emilia-Romagna, è proprio un bel gioiellino. E ricco di storia, poi! Ma c’è una cosa che non mi è piaciuta: entrare nel Mausoleo di Teodorico per ammirare cosa? Una semplice (e squallida, anche) vasca da bagno bronzea. E l’ingresso ricordo che costò fior di Lire!! A parte questo piccolo dettaglio, a Ravenna non c’è da dire niente! Grazie del suggerimento dell’osteria! 😉

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  3. Questo articolo è chiaramente un segnale: oggi a pranzo ho detto al mio compagno che non mi sarebbe dispiaciuto tornare a Ravenna, città che avevo visto con gli occhi disinteressati di una tredicenne in gita scolastica. Lui mi ha risposto qualcosa del tipo “si può fare” e poi dopo un paio di ore vedo la notifica del tuo articolo! A questo punto mi sa che devo prenotare l’albergo – e l’osteria!

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