Carissimi, la mia piccola avventura all’interno della rivista online “Composure Magazine” continua. Quante volte vi ho parlato delle marche e del perchè, almeno una volta, dovreste concedervi una vacanza in questa splendida regione. Vi ho raccontato che le Marche catturano per quella bella senzazione di vivere a contatto con un mondo genuino, ma, soprattutto, ciò che colpisce è l’ospitalità unica dei marchigiani, sei in vacanza ma ti senti a casa. Vi ho parlato di Ascoli Piceno, di Urbino e poi … della festa dell’olio a Cartoceto ma non vi ho mai parlato di quel complesso Abbaziale sito nella bassa Valle del Chienti. E’ Chiara di Composure che con il suo post sul “Premio Teramo” mi ha dato il là per parlarvi dell’Abbazia di Fiastra.
” Chiara, non hai idea delle volte che ho letto e riletto il tuo articolo sulla “XLIV edizione del Premio Teramo“. Hai esordito ricordandoci i tragici eventi che hanno colpito il Centro Italia nel corso del 2016. Hai menzionato luoghi, date e, come in un flashback, ho rivissuto quel tragico 24 agosto e poi ancora 26, 27, 30 ottobre. Ho rivissuto quei momenti quando, incredula, ero con il viso incollato alla tv ed il notiziario mandava in onda un’immagine dopo l’altra di comuni sbriciolati, di gente in lacrime, di soccorritori alla disperata ricerca dei sopravvissuti. Paesi che ho visitato e che, purtroppo, oggi hanno perso tutto. Ci hai parlato dell’importanza del Premio Teramo, una delle manifestazioni letterarie più prestigiose del panorama culturale italiano e, chissà perché, in questo turbinio di pensieri ed emozioni mi è venuta una gran voglia di spendere due parole su uno dei siti più suggestivi delle Marche, l’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra.
In seguito alle scosse di ottobre anche i battenti di questo splendido complesso sono rimasti chiusi al pubblico, ma oggi si può leggere che l’Abbazia di Fiastra è ritornata a vivere ed è pronta a ricevere, con il sorriso tipico dei marchigiani, i 30.000 visitatori che ogni anno transitano da queste parti.
Questo meraviglioso complesso, sito in un angolo di pace nella bassa Valle del Chienti, rappresenta la più alta testimonianza della presenza dei Cistercensi nelle Marche che qui vi approdarono, dall’Abbazia di Chiaravalle di Milano, nel 1142. Il complesso architettonico ruota intorno al Chiostro, simbolo della vita monastica, dove i monaci usavano trascorrere ore in meditazione. Il grande Chiostro in laterizio risale al XV secolo ed al suo centro conserva un pozzo a forma ottagonale. I monaci, oltre alla costruzione della Chiesa sita sul lato nord del chiostro, si dedicarono alla bonifica dei boschi e delle paludi circostanti. L’Abbazia spicca in tutta la sua semplice bellezza tra gli spazi verdi della Riserva Naturale del Parco e la facciata della Chiesa, al cui centro non potremo non notare un magnifico rosone in pietra, ci affascinerà per quell’aurea di misticismo che la avvolge. Varchiamo l’elegante portale in marmo e lasciamoci avvolgere da quella luce soffusa che penetra dai rosoni. Lasciamoci ammaliare da quelle tonalità rossastre che caratterizzano le colonne e gli archi delle tre navate. Un interno essenziale che rispetta in pieno la tradizione cistercense, tuttavia, girando tra le navate non potremo non notare gli affreschi, risalenti al XV secolo, custoditi nella seconda cappella a destra dedicata a San Benedetto.
Interno della Chiesa
Spostiamoci sul lato meridionale della Chiesa verso il Monastero e visitiamo, virtualmente insieme, uno ad uno, tutti quegli ambienti che si distribuiscono intorno al chiostro.
Il chiostro
Attraverso un ampio portale Romanico, scendiamo i due gradini e accediamo alla Sala del Capitolo. La stanza è divisa in sei campate e rivolto ad oriente troviamo il seggio dell’abate. Perché posto ad oriente? Perché, simbolicamente, la parola dell’abate doveva illuminare il cuore dei monaci che qui si riunivano per leggere giornalmente un capitolo della Regola di San Benedetto.
Sala del Capitolo
Si prosegue verso il Refettorio dei conversi, ove i monaci, dediti al lavoro manuale, si riunivano per nutrire il corpo e lo spirito.
Refettorio
I dormitori sono collocati ad occidente e qui i monaci riposavano e ritempravano lo spirito. Visiteremo il Cellarium, un tempo usato come magazzino, è un ampio locale a pianta rettangolare situato tra la chiesa e l’ingresso del chiostro. Proseguiremo verso la Sala delle Oliere, che si trova sotto il lato nord del chiostro; un tempo vi veniva conservato l’olio mentre oggi conserva reperti della vicina città romana di Urbs Salvia (attualmente Urbisaglia, il più importante Parco Archeologico delle Marche, www.urbisaglia.com), Urbs Salvia, parzialmente distrutta da Alarico nel 409 d.C. E’ stata la cava del materiale edilizio che i monaci cistercensi hanno usato per costruire l’Abbazia, almeno nella prima fase costruttiva;
Reperti archeologici
Sul lato Sud, davanti a noi, si staglia il Palazzo Giustiniani Bandini edificato intorno al XIX secolo. Passeggiando tra i vialetti del bel giardino all’inglese noteremo diversi tipi di piante secolari tra cui una maestosa quercia da sughero.
Palazzo Bandini
Per gli amanti dei percorsi naturalistici, per un tu per tu con la natura, dall’Abbazia si diramano vari sentieri che portano alla scoperta del territorio. Sentieri che si diramano tra viottoli sterrati o che scendono verso le rive del fiume Fiastra fino ad arrivare al Lago Le Vene. Potrai sentire il profumo inebriante della campagna marchigiana, potrai perdere lo sguardo verso quelle morbide colline che sovrastano distese sconfinate di prati. Sul percorso s’incontreranno case coloniche, pinete, si potranno osservare diverse varietà di uccelli, insomma sarà una vera immersione nella natura. A questo punto, se doveste capitare da queste parti, non dovete fare altro che accedere nel locale dell’antica foresteria del monastero e farvi guidare, per la scelta del vostro itinerario, dal personale presente all’Ufficio Informazioni – tel. 0733.202942 fax 0733.205042 “
Bellissimo post Bea, l’ultima foto e’ meravigliosa, un abbraccio grande, ❤
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Ciao dolcissima Laura. Sai che ho dovuto togliere proprio l’ultima foto? In compenso il mio post girerà sulla pagina di facebook dell’abbazia. Così il mio pubblico sarà più ampio. Bacione
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Baci cara, ❤
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Non sono tanto da monumenti e luoghi chiusi, ma il chiostro è carinissimo. Ad Ascoli mi piacerebbe vedere Piazza del Popolo!
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Sei andato a curiosare il mio post di Ascoli? Un caro saluto Bea
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La cultura può salvarci 🙂
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La nostra bella Italia ha un patrimonio culturale di un valore inestimabile. Dobbiamo solo impegnarci a scoprirlo e valorizzarlo. Bacioo
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Se non ce lo fanno crollare prima!
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Dai speriamo di no. Bacio
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Con Pompei ci stanno riuscendo bene 😀 (ieri ero polemica)
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Pompei è uno scrigno. Un vero peccato se non fanno qualcosa di più per recuperare i resti archeologici. Ciao 🤗
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Già 😦
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Che meraviglia questo luogo. Hai una capacità singolare nell’invogliare a visitare luoghi caratteristici e non, che subito uno dovrebbe partire…Peccato non sia possibile . Ecco perché ti invidio. Bellissime come sempre le foto correlate. Baci. Isabella
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Ma che carino questo commento 🙂 Grazie mille Isabella. Se riesco ad invogliare così bene è perché io per prima credo in quello che vi racconto. Bacione te lo sei proprio meritato 😉
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