Se il 15 agosto avessimo noleggiato una bici non ci saremmo limitati a passare sotto il Ponte di San Michele, non avremmo visitato solo il Santuario della Madonna della Rocchetta ma ci saremmo sicuramente spinti fino al luogo che sta ispirando il post di oggi, Crespi d’Adda.
E’ la curiosità che mi ha spinto tra queste quattro case. Se visiti Crespi d’Adda non dirai mai “Uauh!! che bello!”, non ti capiterà di catturare uno scorcio indimenticabile, ma la tua visita non sarà altro che un salto indietro nel tempo. Il villaggio fu fondato nel 1878 quando Cristoforo Benigno Crespi e suo figlio Silvio ebbero l’idea di costruire sulle rive dell’Adda un villaggio ideale per il lavoro e per i lavoratori. Tra il 4 ed il 9 dicembre del 1995 il villaggio di Crespi d’Adda venne accolto dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità in quanto fu considerato un esempio eccezionale dei villaggi operai sorti in Europa e nell’America del Nord tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo. Un qualcosa di simile ho avuto modo di visitarlo anche in Germania e precisamente ad Augsburg dove nel 1519, grazie alla generosità e all’iniziativa di Jacob Fugger, venne costruito un complesso di case popolari chiamato “Fuggerei”.
Ma torniamo a Crespi. Entrando nel paese sono rimasta immediatamente colpita dal lungo viale alberato che porta al cimitero al cui centro spicca il mausoleo dedicato alla famiglia Crespi che sembra dominare le fila ordinate di croci.
Per poter meglio comprendere l’assetto urbanistico di questo villaggio dobbiamo inerpicarci verso quelle che un tempo furono la dimora del medico e quella del Parroco. Da qui in un sol colpo d’occhio abbracceremo l’intero villaggio. Proprio sotto ai nostri piedi vedremo le fila ordinate di decine di case, un tempo destinate agli operai, costruite a pianta quadrata che si susseguono una dopo l’altra, ognuna con il proprio orticello e circondate da colorate staccionate. Come a voler sottolineare la gerarchia sociale, le ville destinate agli impiegati o ai capireparto o ai dirigenti sorgono in una posizione defilata rispetto alle case degli operai e sono state realizzate con materiali più pregiati e in uno stile sicuramente più elegante.
Spostiamo il nostro sguardo poco più a destra e vedremo la rinascimentale Chiesa Parrocchiale. Costruita tra il 1891 ed il 1893 è a pianta quadrata e culmina con un’ampia cupola ottagonale. In ogni lato dell’ottagono si trovano quattro colonnine in marmo sormontate da archi. Internamente ci ritroveremo in un luogo raccolto e suggestivo. Accanto alla Chiesa si erge da un lato l’edificio scolastico e sul lato opposto troviamo il lavatoio pubblico che veniva utilizzato dalle donne per lavare la biancheria.
Adesso il nostro sguardo si sposterà sulle rive dell’Adda dove, immancabilmente, fotograferemo l’ingresso principale del Cotonificio Crespi, con le sue ciminiere che svettano verso il blu di questa giornata tersa. Fotograferemo la lunga fila di capannoni caratterizzata da eleganti decorazioni in cotto e mattoni e, dulcis in fundo, tra la fitta vegetazione scorgeremo la villa padronale della famiglia Crespi simile ad un piccolo castello medioevale.
Se in una qualsiasi domenica di ottobre o … aprile voleste trascorrere qualche ora a tu per tu con la storia di questo villaggio e magari ascoltare i ricordi degli anziani che ancora oggi vivono nel paese, venite a Crespi d’Adda e partecipate ad una visita guidata. La passeggiata tocca i punti d’interesse principali del villaggio. Non è richiesta alcuna prenotazione basta presentarsi 10 minuti prima della partenza del tour al punto informazioni in Corso Manzoni.
Partenza Tour: domeniche e festivi, ore 15:00 – ore 15:30 – ore 16:00 – ore 16:30 – ore 17:00.
Non conoscevo questo paese, è molto carino! Splendide foto, come sempre! Buona serata, cara Bea! ❤
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E’ molto importante la storia che c’è dietro. La famiglia Crespi o il Sig. Fugger erano avanti e sono stati veramente in grado di realizzare qualcosa per gli altri. Grazie mille per i tuoi sempre graditi complimenti. Notte 🙂
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Sì, sono stati veramente bravi! Mi piace sempre leggerti. Buonanotte a te 🙂
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Grazie Luca, mi fa molto piacere e questo lo sai di già 🙂
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Sì, hai ragione Bea, lo so di già, ma hai un modo di scrivere che è veramente bello e coinvolgente 🙂
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Uauh!! che bel complimento 🙂
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Crespi d’Adda è un piccolo gioiello della nostra bella Italia! Stupendo, unico!
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Un villaggio a misura d’uomo. Quando ho visto tutte quelle villette colorate e tenute così bene mi è venuto spontaneo pensare che quelle case erano per gli operai e oggi le paghi a peso d’oro. Un caro saluto Bea
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Che bel posto Bea, tanti baci cara, buona settimana, ❤
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Non l’ho percepito come bello è solo molto interessante. Buona notte carissima. Terminate le vacanze? Il tuo babbo come sta? e Willy? Beso 🙂
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Tutto bene cara, sono ancora in giro, stanno tutti bene, ti abbraccio tantissimo, ❤
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Un abbraccio forte forte 🙂
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❤
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Da visitare anche la mitica centrale Taccani a Trezzo, in autunno con la nebbia ha il suo fascino. Devo ancora visitare il villaggio con la guida, in famiglia lo abbiamo già visto però. Ho visitato anche io la Fuggerei ad Augusta, dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale è stata ben ricostruita.
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La visita alla Fuggerei mi ha entusiasmato moltissimo. Per quanto riguarda villaggio Crespi credo che per apprezzarlo fino in fondo è necessario fare una visita guidata. Centrale Taccani mi hai dato un’idea per la mia prossima gita fuori porta. Un salutone Bea
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Sono stata a crespi d’Adda qualche anno fa ed è stata una visita molto interessante. Veramente un salto indietro nel tempo e nella mente di chi ha pensato di creare un paese attorno ad un azienda. Da tempo vorrei scrivere un articolo su questo luogo … ma ancora non ho trovato le giuste parole per esprimere cosa ne penso. Certo è che una visita merita.
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Io non sono rimasta profondamente colpita. Il fascino tra quelle case sta nella storia di questo industriale Lombardo che ha saputo creare un ambiente ad Hoc per le famiglie dei suoi operai ma, ahimé, la gerarchia si vede anche da come sono state assegnate le abitazioni. Se scriverai di Crespi d’Adda ti leggerò volentieri. Bacioo
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