Oggi con Carla e Guido, amici di avventure indimenticabili, abbiamo intrapreso un viaggio emozionante nelle gallerie della miniera del Ginevro, dove fino al 1981 si estraeva la magnetite. Stiamo parlando del giacimento di magnetite più grande d’Europa con un tenore in ferro pari a circa il 78% del volume. Oggi la coltivazione di questo giacimento è diventata poco remunerativa e pertanto delle vecchie miniere non è rimasto che un luogo brullo con i suoi paesaggi un po’ inquietanti ma non per questo privi di fascino. Attraverso questo viaggio nella storia di Capoliveri, tra pozzi e profonde voragini abbiamo scoperto il faticoso lavoro dei minatori e l’evoluzione delle tecniche estrattive.
Le visite guidate nel cuore della terra sono possibili in ogni periodo dell’anno, basta telefonare al n. 393 9059583 oppure accedere al sito internet www.minieredicalamita.it
Il meeting point è presso il “Museo della Vecchia Officina” in località Calamita situato a soli 6 km dal centro di Capoliveri. I visitatori verranno accompagnati alle miniere con un bus navetta ed è da qui che inizia l’emozionante avventura.
La strada si snoda a mezza costa regalandoci dei panorami mozzafiato fino a giungere alla Fattorie delle Ripalte, luogo paradisiaco per chi vuole trascorrere una vacanza fuori dal mondo a tu per tu con la bellezza della macchia mediterranea. Una delle tante strade che si diramano dalle Fattorie conduce proprio all’ingresso delle miniere del Ginevro.

La magnetite, grazie al nastro trasportatore, veniva trasportata fino alla laveria dove grandi elettromagneti separavano la parte sterile da quella ferrosa
Una guida è lì in attesa del vostro arrivo e passo dopo passo, con la sua voce narrante, vi porterà indietro nel tempo quando la gente del luogo conviveva con il “Fischio della Sirena“. Ci ha raccontato di quanto si sentissero privilegiati i Capoliveresi che lavoravano in miniera. Un lavoro massacrante. Pensate che solo per raggiungere il cantiere ci voleva più di un’ora di strada da percorrere a piedi, ma non importava! Il “cavatore” era orgoglioso di conoscere un mestiere così importante e quando la Proprietà, nel 1981, chiuse definitivamente le miniere un senso di sconforto e tristezza pervase gli animi dei Capoliveresi che avevano dato parte della loro vita per la miniera.

Nel 1960 si scava il cuore più profondo della miniera, la discenderia, per raggiungere fino a -54 metri sotto il livello del mare
Una visita molto interessante che consiglio vivamente a chi dovesse venire da queste parti.
Che posto affascinante. Grazie di aver condiviso. Ciao, Piero
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Grazie a te per aver letto della mia escursione tra le gallerie della miniera del ginevro. Ciao Piero e alla prossima 🙂
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Non vedo l’ora che tu ci stupisca ancora. Grazie. Ciao, Piero 🙂
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Addirittura!! Cercherò di fare del mio meglio. Un caro saluto Bea
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Sono certo che lo farai. Un caro saluto a te. 😉
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Che esperienza strana, Bea, emozionante.
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Per chi non ha mai visitato una miniera è un’esperienza interessante. Ciaoo Bea
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Grazie del consiglio ma soffro di claustrofobia. Il posto però è davvero bello. Ciao cara, una buona serata.
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Beh però all’Elba ci puoi sempre venire. Lo so che in Sicilia hai già tutto ma vedere una realtà piccola come l’Elba può essere bellissimo visto che qui si respira un’aria tranquilla e, soprattutto, lontano dal caos della città. Ciaoo
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Chissà, forse un giorno. Ciao.
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Deve essere stata proprio una bella esperienza, grazie della condivisione!
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Proprio interessante. Se si viene da queste parti vale la pena visitarle ma mi è stato detto che ce ne sono, in giro per l’Italia, di molte più belle. Ciaoo
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