Crociera sul Nilo: visita al Tempio di Horus

Ultimata la visita delle meraviglie di Luxor rieccoci a bordo pronti per la continuazione di questa splendida avventura.
La Crociera sul Nilo ci ha regalato emozioni che rimarranno per sempre nei nostri cuori.

20 maggio – Ore 13,30 – La motonave scivola lentamente sulle acque del grande fiume verso Esna, per poi proseguire verso Edfu. Comodamente seduti in sala ristorante si chiacchierava, si gustavano deliziose pietanze e, come nelle scene di un film, eravamo ipnotizzati da quel magico susseguirsi di scene di bimbi che sguazzavano nelle acque del Nilo o di contadini che con il loro bestiame lavoravano i campi. Un susseguirsi di palme da datteri, di piante di papiro e canneti a non finire. Che dire!!! Un vero spettacolo e noi eravamo felici di essere lì.

Credetemi non c’è stato nulla di più romantico che guardare il tramonto sul Nilo mentre il sole scendeva lentamente all’orizzonte.

21 maggio –  Ore 8,00 –  Edfu – Ultimata la prima colazione, eccoci con Mario, la nostra guida di questa nuova mattina egiziana,  prontissimi per la  prima visita verso il …

 Tempio di Horus, il dio dalla testa di Falco
Breve storia del Tempio dedicato al Dio Horus, figlio di Osiride e Iside. – 

La costruzione del tempio, avvenuta in epoca tolemaica, iniziò nel 237 a.C., sotto il regno di Tolomeo III, e fu completata nel 57 a.C., per volere di Tolomeo XII, padre della regina Cleopatra VII.  Il periodo tolemaico, fondato da  Tolomeo I, uno dei generali di Alessandro Magno, va dal 305 a.C. fino al 30 a.C. anno in cui l’ultimo sovrano tolemaico, Cleopatra VII,  si suicidò. Sebbene questo enorme tempio fu costruito in epoca tolemaica al suo interno incorpora elementi (vedi il santuario) di un  precedente sito.

Dovete sapere che il tempio di Edfu è stato ricoperto, per più di un millennio, dalla sabbia proveniente dal deserto. Sopra il tempio vennero costruite abitazioni e solo nel 1798, in seguito ad una spedizione francese, furono scoperti, per caso, alcuni piloni tra le dune. L’egittologo Auguste Mariette riuscì ad iniziare i lavori di recupero nel 1860 riportando alla luce le bellezze del tempio che, proprio grazie alla sua  sepoltura, sono arrivate ai giorni nostri in un perfetto stato di conservazione. Grazie al suo stato, questo tempio ha permesso agli studiosi di comprendere molto sull’architettura del tempo.

Dopo questa breve introduzione, canon al collo e via per un nuovo reportage fotografico  

Il Tempio di Edfu è noto per il suo gigantesco portale monumentale alto 36 metri e largo 80 metri. Le pareti sono ricoperte di scritte.  Vi sono scolpite scene di massacri dei nemici dell’Egitto e rappresentazioni del dio falco che interagisce con altri dei egiziani.

Siamo al primo pilone e di fronte ad esso si trovano le rovine del  Mammisi un piccolo edificio annesso al tempio principale. Questo edificio, chiamato “Casa della nascita”, era il luogo dove si svolgevano le cerimonie legate alla nascita divina in particolare fa riferimento alla nascita del dio Horus.

Superato l’ingresso del primo pilone ci troviamo all’interno dell’ambiente chiamato cortile, lungo 47 metri e largo 42 metri, circondato su tre lati da ben 32 colonne. Le colonne, sormontate da capitelli con decorazioni floreali, sono fittamente decorate con narrazioni egizie che si presentano ai nostri occhi sotto forma di geroglifici o di bassorilievi che ci parlano delle gesta di Horus contro il dio Set che Horus affrontò per vendicare l’assassinio del padre.

Dinanzi a noi si staglia la porta, che ci introduce al tempio, preceduta dalla statua del falco Horus con il capo coperto da una doppia corona.

Varchiamo la porta dove, sorridente, ci accoglie Mr. non lo so 🙂

ed eccoci all’interno della prima sala ipostila con la sua doppia fila di sei colonne con capitelli floreali preceduti da altre sei colonne più sottili.

Giunti qui, credetemi, è stato impossibile ricostruire, attraverso gli scatti, i vari ambienti che ho visitato. Ero talmente confusa dal via vai dei turisti, dall’esasperato tentativo di farsi largo per fotografare una delle tante pareti istoriate, che non posso fare altro che mostrarvi i miei scatti e rendervi partecipi della meraviglia del luogo.

Il percorso si snoda in ambienti meno luminosi ma che creano un’aurea di mistero grazie ai giochi di luce dei raggi solari che filtrano dalle piccole aperture presenti sul soffitto. Abbiamo attraversato un’area dedicata all’incenso e sulle pareti sono state incise le ricette per la preparazione delle fragranze.

Una perfezione inimmaginabile.

Il percorso continua tra un su e giù per stretti corridoi fino a giungere al cuore del tempio…

il Santuario, la parte più sacra ed antica  

In questo ambiente è custodito il naos, monolite di granito grigio alto 4 m. dove si possono notare delle iscrizioni attraverso le quali  è stato possibile scoprire che questo monolite risale al periodo di Nectanebo II , ultimo faraone egizio, che commissionò la costruzione di una parte del tempio, inclusa proprio questa  sezione. Il tempio che vediamo oggi, come detto all’inizio del post, fu edificato durante il periodo tolemaico.  All’interno del Santuario è stata posizionata una copia della barca solare utilizzata per le processioni, l’originale è conservata al Louvre di Parigi.

Un po’ a fatica ci facciamo largo tra la moltitudine di visitatori per giungere, esternamente, ad uno stretto corridoio conosciuto come il Passaggio della Vittoria.

Anche qui sulle alte pareti si possono osservare decorazioni che raffigurano scene di vita di Horus ed altre divinità. Il Dio Set, il malvagio, è raffigurato con le sembianze di un ippopotamo ed inoltre, nel sito di Archétravel, leggo che Horus  è raffigurato con una figura imponente che sovrasta l’immagine molto più piccola di Set.

Dopo questa visita si ritorna verso la motonave per proseguire la navigazione in direzione di Kom Ombo dove vivremo un’altra splendida esperienza sia culturale che visiva.

13 thoughts on “Crociera sul Nilo: visita al Tempio di Horus

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  2. Che meraviglia la vista dalla motonave, 🤩!
    Quel tramonto sul Nilo è davvero stupendo: crea quella luce calda e dorata che rende l’atmosfera davvero magica, 😊.
    Sempre bellissime e interessanti le “pillole di storia”, 👍: conoscere la storia che c’è dietro ad un monumento, un tempio, un luogo, ecc ecc arricchisce la conoscenza, 😀.
    Simpatico il soprannome che hai dato a questo signore, 🙂.
    E per quanto riguarda le colonne e il resto del Santuario c’è davvero di che meravigliarsi: ogni foto è ricchissima di dettagli e per coglierli bene tutti e ammirarne i vari particolari ho voluto soffermarmi ed osservarle bene tutte, una per una.
    Il risultato? 🤩🤩🤩🤩.
    Non vedo l’ora di leggere la prossima tappa di questo viaggio che, ad ogni post, regala sempre tante tante emozioni, 😊.
    Buona serata e buon inizio di settimana carissima Bea, baciii, 😘😘😘.

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    • Stai proprio viaggiando con me Eleonora. Scrivere di questi luoghi mi sta appassionando moltissimo e mi rendo conto che la storia Egiziana è un bel po’ complessa ma tanto affascinante. Un abbraccio e tra un po’ ci sarà un seguito spettacolare con le luci della sera. Ciaooo

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      • Sì, ed è un viaggio davvero stupendo, 😀.
        E la passione che ci metti nel raccontare di questi luoghi traspare nettamente: si vede che dietro c’è tantissimo lavoro in ogni post che crei e di questo non posso che complimentarmi con te, 👏👏👏.
        Concordo, 👍: una storia complessa ed affascinante allo stesso tempo, una civiltà che ancora oggi non finisce mai di stupire, 🤩.
        Già mi sto pregustando questo spettacolo della luce serale, 😊.
        Buona serata carissima Bea, un abbraccio anche a te, baciii, 🤗😘🤗😘🤗😘.

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        • Grazie mille per i tuoi complimenti. Aiutano molto nell’incentivarmi a continuare su questa strada che a volte mi chiedo “ma a che serve”? Tanto lavoro e pochi risultati e poi mi dico “serve per non dimenticare”. Con il tempo i ricordi svaniscono e se non li scrivi, come in un diario, perdi ciò che di bello hai vissuto. Un abbraccio grosso 😉

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  3. Lo spettacolo di un tramonto sul Nilo dev’essere qualcosa di unico! Così come la maestosità di queste costruzioni, che nonostante i millenni ancora oggi sono lì a testimoniare la grandiosità di un popolo colmo di misteri. Molto belle le tue immagini, rendono bene il senso di grandezza di questi imponenti spazi, ottimo post 👍👍👍👍👍👍👍👍👍👏👏👏👏👏👏😊😊😉😉🤗

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  4. Pingback: Crociera sul Nilo : Visita al Tempio di Sobek e Horus a Kom Ombo | Viaggiando con Bea

    • Cara Barbara so molto poco anch’io. Poi io non ho memoria per ciò che ho studiato nei banchi di scuola. Diciamo che per scrivere questi articoli sto documentandomi molto ed in più li devo ridurre all’inverosimile altrimenti dite : “che barba, che noia” Ci possono essere delle imprecisioni. Spero di no. Un abbraccio e grazie 😉

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  5. Pingback: Crociera sul Nilo: complesso monumentale di File tra storia e leggende | Viaggiando con Bea

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