Complesso Monumentale di Karnak: Tesoro dell’Antico Egitto

Come dicevo nel post dedicato al Regno dei Morti, la prima mezza mattinata con Mustafà è volata. Comodamente seduti nel nostro minivan percorriamo una quindicina di chilometri tra le vie trafficate di Luxor dirigendoci verso il

complesso monumentale di Karnak,  uno dei complessi religiosi più grandi dell’antico Egitto.

Breve storia del tempio di Karnak – La costruzione di questo complesso, dedicato principalmente al dio Amon-Ra, ebbe inizio nel 2055 a.C. per volere del faraone Amenhotep III. Furono parecchi i faraoni che apportarono ampliamenti e modifiche ma il suo massimo splendore lo raggiunse durante il Nuovo Regno (1550-1069 a.C.) ed in particolare sotto i faraoni Seti I e Ramses II.

Come già detto, il complesso di Karnak era principalmente dedicato al dio Amon-Ra, la divinità più importante della mitologia egizia, tuttavia, alcuni dei santuari e cappelle presenti nell’area archeologica vennero edificati per onorare altre divinità come Mut e Khonsu.

Durante il Nuovo Regno, Tebe fu testimone di una grandiosa trasformazione architettonica ad opera di architetti tebani, che, grazie al sostegno da parte di faraoni come HatshepsutAmenhotep III e Ramses II, introdussero nuove forme e tecniche costruttive che elevarono l’architettura a nuovi livelli di grandezza. Il Tempio di Karnak è uno degli esempi più significativi.

Adesso, cappellino in testa, procediamo con la visita verso la parte principale del complesso monumentale di Karnak …

il Grande Tempio di Amon-Ra

Chi ci accoglie all’ingresso del Tempio di Amon Ra? -All’ingresso del tempio ci danno il benvenuto 40 sfingi con il corpo di leone e testa di ariete.  Appena si entra nel complesso di Karnak ci troviamo al cospetto del primo pilone, una massiccia struttura in pietra che aveva la funzione di proteggere l’area sacra. Questo pilone, privo di decorazioni o scritte, venne eretto nel corso della XXX dinastia, periodo della Storia dell’ Antico Egitto compresa dal 380 a.C. al 342 a.C.

Si varca quel che rimane  della grande porta di accesso e si accede all’area del

Grande Cortile  

Quest’area era il punto massimo a cui potevano accedere i fedeli in quanto il resto del tempio era riservato solo ai sacerdoti. Girando lo sguardo vedremo lunghi portici con colonne e capitelli preceduti da due file di sfingi.   Andando avanti nel percorso si possono notare alcune statue tra le quali, nel portale d’ingresso del secondo pilone, troneggia la statua, in granito rosa, di Ramses II con ai suoi piedi l’immagine esile di sua figlia Benta anta.

Da qui si procede verso …

la Grande Sala Ipostila
Lo stupore è immenso nel vedere quelle 134 colonne che si ergono maestose dinanzi a noi. Siamo giunti ad uno dei punti più spettacolari del sito  

La sala venne costruita dal faraone Seti I e completata dal figlio Ramses II. Come in un labirinto ti aggiri tra le 16 file di colonne alcune delle quali raggiungono un’altezza di 23 metri. I capitelli sono a forma di papiro e creano la sensazione di essere nel bel mezzo di una foresta. Ogni colonna è fittamente decorata con bellissimi geroglifici e rilievi che raffiguravano sia gli onori resi dal faraone alle divinità che eventi particolari come processioni e cerimonie d’incoronazione.

Il colore predominante è l’ocra gialla che era il colore più usato come fondo per i rilievi ed è  incredibile constatare che parte della colorazione sia quella originaria. Giunti qui è stato quasi impossibile continuare la visita tanto era il nostro entusiasmo nell’ammirare e fotografare la magnificenza del luogo.

Il percorso procede verso i piloni successivi dai quali si ha l’accesso ad una serie di cortili e sale. Poco più avanti, oltre il quarto pilone, si trova l’obelisco della Regina Hatshepsut, la cui altezza raggiunge i 29,56 metri e pesa circa 323 tonnellate.  Gli obelischi venivano considerati dei simboli solari e rappresentavano il potere del dio Ra. Venivano spesso collocati a coppie davanti alle entrate dei templi. A Karnak due dei tre obelischi rimasti svettano dietro la Grande Sala Ipostila. L’obelisco di Thutmosi I (1504-1493 a.C. circa)  a destra e quello di sua figlia Hatshepsut (1479-1458) a sinistra.

La visita è giunta al termine. Ancora una decina di minuti per qualche scatto e poi verso il minivan che ci condurrà alla nostra tappa successiva… il Tempio di Luxor

12 thoughts on “Complesso Monumentale di Karnak: Tesoro dell’Antico Egitto

  1. Pingback: Egitto, si parte alla scoperta della “Terra dei Faraoni” | Viaggiando con Bea

  2. Bellissimo viaggio, grazie! È stato molto interessante viaggiarw (anche se virtualmente) attraverso luoghi di cui ho sempre sentito parlare, anche se sempre solo attraverso i libri ed i forum di egittologia! Ti lascio il link ad un’immagine che raffigura una scultura copn Mut, Amon e Khonsu, al ùMuseo Egizio di Torino: https://mediterraneoantico.it/wp-content/uploads/2023/03/Ramesse-II-Amon-e-Mut-ph.-Tiziana-Giuliani.jpg Buona serata! ❤

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  3. Davvero spettacolare questo tuo viaggio, posso solo immaginare da vicino cosa si debba provare osservando dei capolavori simili dell’antichità. Ottimo post 👏👏👏👏👏👏👏👍👍👍👍👍👍👍

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  4. Pingback: Egitto: alla scoperta del Viale delle Sfingi e del Tempio di Luxor | Viaggiando con Bea

  5. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai aperto questa tappa, 👍: queste piccole “pillole di storia” sono molto interessanti e con tante informazioni utili e dalle quali si impara sempre qualcosa in più, 🙂👍.
    Beh, questa tappa è nel segno dell’imponenza: colonne altissime, statue monumentali, le sfinge che sembrano dare il benvenuto a chi s’appresta a visitare il tempio… un’autentica meraviglia, 🤩! C’è da dire che in quanto a grandezza nei monumenti gli antichi egizi non erano secondi a nessuno, 🙂.
    Come sempre complimenti per come sai narrare i tuoi viaggi e di come arricchisci le varie tappe con delle foto che definire belle è poco: sono spettacolari, 🤩🤩🤩🤩!
    Buona serata carissima Bea.
    Baciiii, 😘😘😘😘.

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