Rostock: Tra Cultura e Architettura Anseatica

Rostock era una di quelle città su cui puntavo molto tant’è che, per mancanza di tempo, ho preferito rinunciare alla visita di Wismar per privilegiare Rostock,  per poi continuare il mio tour verso est.  Chissà cosa mai mi avrà mai colpito di Rostock!? Sarà stata quella fila di case colorate che appaiono su internet ad ogni ricerca che fai su questa cittadina? Rostock fu una delle tante città che unitamente a Lubecca, Amburgo e Brema, aderirono alla Lega Anseatica. In quel periodo fu, con Lubecca, la più importante città del Baltico. Purtroppo la sua potenza economica venne distrutta dalle guerre e da tutti coloro che negli anni occuparono il suo territorio.  Nel 1949 la Germania da unico paese fu scissa in due Stati diversi: a est nacque la Repubblica Democratica, un regima comunista controllato dall’Unione Sovietica e ad ovest nacque la Repubblica Federale alleata alle potenze occidentali. Tra il 1952 ed il 1990 Rostock fece parte di quei 14 distretti che appartenevano alla Germania dell’Est e ancora oggi, nonostante siano passati più di trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, sembra che sia rimasta ferma nel tempo. E’ una cittadina ricca di storia ma al di fuori del suo corso principale, la Kröpelinerstraße, e delle sue due piazze, l’ho trovata veramente triste e decadente. Sarà per quei palazzoni costruiti nel periodo della guerra fredda che si affacciano sulle vie fuori dal centro storico?

Leggendo qua e là su internet mi ha colpito molto una frase detta da Otto Von Bismarck

” Quando la fine del mondo sarà vicina, mi trasferirò nel Meclemburgo perchè lì tutto accade con cinquant’anni di ritardo”

Rostock, due passi tra le vie del suo centro storico

Parcheggiamo la macchina nei pressi della Kropeliner Tor, la più bella porta della città che ospita un museo sulla storia di Rostock, ed esploriamo insieme la città. Imbocchiamo la Kröpelinerstraße, la via dello shopping che attraversa la città nuova. 

Circa 400 metri e giungiamo alla grande piazza triangolare, Universitätsplatz sulla quale si affaccia l’Universität, un sontuoso palazzo rosa eretto in stile rinascimentale del Meclemburgo tra il 1867-1870 

In mezzo alla piazza non si può non notare la fontana Brunnen der Lebensfreude (gioia della vita), opera di Joachim Jastram, che raffigura la gioia di vivere. La fontana è composta da 16 sculture in bronzo che raffigurano persone nude ed animali, tutti elementi che s’integrano perfettamente con i numerosi getti d’acqua e sembrano unirsi in un divertente gioco erotico (questa è la mia interpretazione personale della fontana)

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 Dai giochi erotici della Fontana “gioia della vita” si passa al misticismo della Marienkirche

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E’ l’edificio più importante della città che ci ricorda la Marienkirche visitata a Lubecca.   La prima Chiesa, realizzata in forme gotiche, risale al 1230. Nel 1290 fu ricostruita ed assunse l’aspetto di Basilica. Nel 1398 parte della Chiesa crollò e venne ampliata e modificata verso la fine del XIV secolo. La Basilica a tre navate a forma di croce è in stile gotico in mattoni, lo stile tipico delle città portuali anseatiche della Germania del nord. L’enorme torre che affianca la facciata fu completata verso la fine del XVIII secolo.

Adesso facciamoci un giro al suo interno 

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L’interno, a tre navate basilicali, ha un’imponente navata centrale la cui altezza raggiunge i 31,5 m. Iniziamo il giro dall’ altare maggiore. Fu realizzato in legno dipinto nel 1721 da un artigiano berlinese. L’altare raffigura importanti temi biblici: in basso “L’Ultima Cena”; al centro “La Resurrezione”; in alto “L’Effusione dello Spirito Santo”.  

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Seguendo l’opuscolo che ci hanno dato all’ingresso dirigiamo i nostri passi verso il pulpito,  realizzato in stile rinascimentale da Rudolf Stockmann nel 1574. In esso si possono ammirare scene della passione di Gesù che iniziano da destra con l’adorazione dei pastori e terminano con la risurrezione di Cristo. Il baldacchino barocco annesso al pulpito è del 1723. Sul lato opposto all’altare maggiore, e precisamente sopra l’ingresso, notiamo un meraviglioso organo del 1766. Spostandoci dietro l’altare troviamo un arredo di pregio e cioè il più antico orologio astronomico funzionante della Germania del nord. Opera del 1472 realizzata da Hans Düringer di Norimberga. Nella parte inferiore notiamo un anello con i segni zodiacali e in rilievo le figure di quattro Re Magi. Nella parte superiore ecco il quadrante dell’orologio con le fasi lunari e con simboli degli evangelisti. Sia l’orologio principale che il movimento del calendario vengono caricati manualmente ogni giorno.  Il carillon suona ogni ora allo scoccare dell’ora. Su internet leggo che questo strumento funziona ancora con il meccanismo del periodo medievale rendendolo un pezzo unico al mondo.

In un altare laterale, posto accanto all’orologio astronomico, possiamo ammirare l’altare tardo gotico di San Rocco. Opera in legno di quercia realizzata nel 1530. Rocco è il santo della Peste Nera e gli studiosi 
ritengono che l’altare sia stato costruito e allestito nel periodo delle epidemie di Peste Nera in Europa, che devastarono anche Rostock.

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Vedo che sfortunatamente non ho fotografato il fonte battesimale in bronzo del 1290 ed invece ecco, in tutto il suo splendore, la vetrata, alta ben 26 metri, del portale sud del transetto. Questa vetrata raffigura il giorno del giudizio ed è una delle più grandi vetrate singole in Europa.

 

E’ l’ora di un break e così ne approfittiamo per bere un cappuccio con una buona fetta di torta nel piccolo cortile posto fuori la Chiesa, il Marientreff Cafè

 

A due passi dalla Marienkirche, in Neuer Markt, si trova il Rathaus e al centro della piazza la fontana del gabbiano. Non mi ha per nulla entusiasmato anzi ho trovato un po’ triste tutta la piazza. La fontana è stata progettata all’inizio del Duemila ed è formata da una vasca contornata da statue in bronzo che raffigurano quattro divinità acquatiche. Opps!!! sull’alta colonna centrale c’è un gabbiano in bronzo che ci osserva 😉

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Ancora un piccolo strappo per raggiungere un’altra delle quattro porte che circondano il centro storico, la Steintor.  E’ una costruzione in stile rinascimentale olandese risalente al 1574. Con passo veloce, costeggiando parte delle mura, si raggiunge dapprima la decadentissima Kuhtor e successivamente la Chiesa di San Pietro. Basilica a tre navate risalente al ‘400. Bellissimo l’alto campanile che con i suoi 117 metri di altezza è da sempre stato punto di riferimento per i navigatori ed i pescatori. 

Un po’ demotivati dalla visita si ritorna sui nostri passi per recuperare la macchina e spostarci verso il Mar Baltico. Avrei voluto indossare il costume e crogiolarmi al sole per un’oretta, avrei voluto scrivere che avevo finalmente messo i piedi dentro le acque fredde del Baltico, ma ahimé, del mare neanche l’ombra solo grande distese di canali con paesini minuscoli sparpagliati qua e là e, quindi, decidiamo di rinunciare ai nostri sogni e si punta il navigatore dritto, dritto verso Stralsund.

10 thoughts on “Rostock: Tra Cultura e Architettura Anseatica

  1. Rostock è una buona meta strategica, ma effettivamente non c’è molto da vedere o fare. Pensa che io avevo appuntato: “Con il senno di poi, avrei pernottato a Warnemünde e fatto una gita a Rostock” 🙂 Inoltre avevo scritto che Il calendario del quadrante inferiore dell’orologio arriva fino al 2017 (ho visitato Rostock nel 2016) quindi ho avuto la possibilità di osservare l’orologio originale. Il calendario avrebbe dovuto essere sostituito da quello aggiornato: era così?

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    • Molto interessante questa tua annotazione. Curiosona come sono ho cercato su internet e guarda un po’ :
      Il disco del calendario è sostituito periodicamente: il primo fu collocato nel 1470; il secondo comprendeva gli anni dal 1643 al 1744; il terzo dal 1745 al 1877; il quarto dal 1885 al 2017. Il disco attuale, il quinto, fu costruito nel 2009 e indica gli anni dal 2018 al 2150
      Bravo Domenico e grazie per questo nuovo spunto per approfondire il nostro know-how.
      Ti passo il link 😉 https://scienzapertutti.infn.it/8-orologi-astronomici

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  2. Pingback: Stralsund, deliziosa cittadina del nord | Viaggiando con Bea

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