Villa Valmarana ai Nani

Nel nostro on the road vicentino non poteva certo mancare la visita di questa bella dimora settecentesca situata alle falde del colle San Bastian ad una manciata di chilometri da Vicenza. Il complesso monumentale di Villa Valmarana è formato da tre edifici circondati da un grande parco dal quale si ha una magnifica vista verso il Santuario di Monte Berico.

La Villa prende il nome dai 17 graziosi nanetti in pietra disposti lungo il muro di cinta.

Secondo alcuni studiosi Giandomenico Tiepolo dovrebbe essere l’autore dei disegni preparatori delle sculture. Ai nanetti è legata la suggestiva leggenda di una fanciulla nana, la principessa Layana, confinata dai genitori tra le alte mura della dimora. A suo servizio aveva ben 20 servitori nani ma un giorno la principessa, scoprendo la sua deformità, si disperò talmente tanto fino al punto di togliersi la vita. La leggenda racconta che i nani, dal dolore, rimasero pietrificati ed ancora oggi, appollaiati sul muro di cinta, sembrano vegliare sul lungo sonno dell’amata principessa.

Ciò che colpisce maggiormente il visitatore è lo straordinario ciclo di affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo che adornano le pareti ed i soffitti delle sale. Questo ciclo di affreschi è  considerato il massimo capolavoro della pittura veneta del ‘700. I capolavori di Giambattista Tiepolo, giunto all’apice della sua carriera, adornano le sale della Palazzina mentre il figlio, Giandomenico, ha affrescato le sale della Foresteria. Villa Valmarana è l’unico luogo dove l’amante dell’arte può mettere a confronto la bravura dei due artisti. 

Acquistiamo il biglietto d’ingresso ed incominciamo ad inoltrarci tra le sale di questa Villa. La visita durerà circa un’ora e mezza ed il percorso inizia dall’edificio più antico, la Palazzina edificata nel 1669.

Questo edificio è tutt’oggi abitato dai discendenti della famiglia Valmarana e gli affreschi presenti nelle cinque sale sono opere di Giambattista Tiepolo. I soggetti degli affreschi, che arricchiscono il piano nobile, sono ispirati alle letture preferite di Giustino Valmarana. Tra i collaboratori del Tiepolo ricordiamo Gerolamo Mengozzi Colonna che è l’autore di tutte le quadrature che racchiudono gli splendidi capolavori che abbiamo modo di osservare durante la nostra visita. La facciata della Villa è impreziosita da un insieme di terrazze, scalinate e statue opere di Francesco Muttoni. Il percorso interno si distribuisce lungo 5 sale del piano terra dove si alternano studi privati, salotti  e sale da pranzo.

E’ stato impossibile non soffermarsi a guardare le foto dei personaggi che hanno vissuto tra queste mura ma, più che mai, con il naso all’insù, sono state le pareti ed i soffitti a catturare la nostra attenzione. Un tripudio di colori e di personaggi che sembrano fuoriuscire dai dipinti.

Il primo ambiente che incontriamo è il salone centrale nel quale è raffigurato il sacrificio di Ifigenia figlia di Agamennone. Al centro vediamo il sacerdote Calcante che, con un pugnale in mano, sta per compiere il sacrificio. Sulla destra Agamennone si copre il volto ma, miracolosamente, ecco una nuvola minacciosa dove due angioletti trasportano una cerva che verrà sacrificata al posto di Ifigenia.

Superato il salone centrale il percorso si snoda attraverso quattro sale più piccole in ognuna delle quali viene raccontata una storia. Le quattro storie d’amore narrate attraverso il pennello del Tiepolo sono tratti da racconti della mitologia antica come l’Iliade e l’Eneide e da racconti epici come la Gerusalemme Liberata e l’Orlando Furioso.  Eccoci nella Sala dell’Iliade dove non si può che rimanere colpiti dall’eleganza dell’arredo e da quel magnifico trompe l’oeil che ci da l’illusione che la figura solitaria e malinconica di Achille stia per uscire dal dipinto. Achille abbandona la testa tra le mani, le armi accantonate in un angolo per la tristezza di dover rinunciare alla sua schiava Briseide. 

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Tra i flutti marini appare Teti, madre di Achille, che cerca di consolarlo.

Tutte le pitture della villa furono realizzate nel 1757 e quelle presenti nella Sala dell’Iliade rappresentano episodi relativi al primo libro del poema di Omero sulla Guerra di Troia. 

Nella sala successiva, la Sala dell’Orlando Furioso, troviamo il cavaliere Ruggero, personaggio del poema di Ludovico Ariosto, che libera Angelica legata dai pirati ad uno scoglio. 20240412_132241Si prosegue verso la Sala della Gerusalemme Liberata dove incontriamo la maga Armida, protettrice dei Saraceni, che rapisce il cavaliere Rinaldo e con un incantesimo riesce a farlo innamorare di lei per distrarlo dai suoi doveri di guerra. Il comandante dell’armata cristiana riesce a ritrovare Rinaldo il quale, specchiandosi su uno scudo, capisce di essere stato raggirato e così riparte per le crociate abbandonando Armida. 

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Come non rimanere incantati dalla maestria di Giambattista Tiepolo? Ma ora si esce dalla Palazzina, si attraversa parte del giardino e siamo pronti per accedere alla Foresteria.

La Foresteria era l’abitazione riservata agli ospiti della famiglia Valmarana. Si accede in un grande salone che un tempo era un portico aperto. Lo sguardo vola da una parete all’altra e sulla parete principale notiamo l’unico ritratto esistente di Andrea Palladio opera del 1576 attribuita a Giovanni Battista Maganza.

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Le tredici stanze interne, ad eccezione della sala degli dei dell’Olimpo, sono state tutte affrescate da Giandomenico figlio di Giambattista Tiepolo. La Foresteria è molto diversa dalla Palazzina. Il suo stile è più moderno ed anche gli affreschi hanno uno stile decisamente diverso. Non più temi mitologici ma bensì qui ci immergiamo tra la gente del popolo osservando scene di vita quotidiana.

Nella Sala dei Contadini Giandomenico ritrae una famiglia di contadini veneti che consuma il pasto all’ombra di alberi secolari e di filari di gelsi. 

Le sale si susseguono una dietro l’altra e Bea non sa più né cosa sta fotografando né cosa sta guardando.

In una sala siamo letteralmente catapultati nella lontana Cina e qui Giandomenico Tiepolo, che non è mai stato in Cina, ha immaginato un paese di una straordinaria bellezza popolato da uccelli incredibilmente enormi.

Il giro continua verso la sala del carnevale considerata il capolavoro del quadraturista Mengozzi Colonna con due grandi scaloni in trompe l’oeil

Si attraversa la sala dei putti che giocano, la sala delle passeggiate  dove ci vengono fatti notare i vestiti delle dame e …. 

per concludere eccoci nuovamente al cospetto degli affreschi del grande Giambattista nella

Sala degli Dei

 

12 thoughts on “Villa Valmarana ai Nani

  1. Ma che bella questa Villa, non la conoscevo! Dovrò farci un pensiero per il futuro, ora forse è un po’ caldo come posto, magari aspetto un’altra stagione, ad ogni modo mi salvo la pagina nei preferiti, magari in futuro me la rileggo e ci vado…👍👍👍👍👍😉😉😉😊😊😊😊👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏

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  2. Ciao Bea, Vicenza sarà anche stupenda, ma tu hai fatto un lavoro splendido! Goditi i complimenti più che meritati! Lo credo bene che sia stato un weekend intensissimo. Baciii 😀😘😘🤗

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