Villa la Rotonda, una delle meraviglie di Andrea Palladio

Villa la Rotonda è la più nota creazione di Palladio

A due passi dalle mura di Vicenza si eleva, sulla sommità di un colle,  Villa Almerico Capra detta la Rotonda 

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La realizzazione di questo capolavoro venne affidata nel 1565 ad Andrea Palladio  dall’ecclesiastico vicentino Paolo Almerico. I lavori iniziarono nel 1567 e nel 1571 Paolo Almerico riuscì a trasferirsi in villa ma, purtroppo, né Palladio né Almerico videro Villa la Rotonda completata. Alla morte di Palladio, avvenuta nel 1580, subentrò nella direzione del cantiere Vincenzo Scamozzi il quale riuscì a completare la Villa nel 1585. A Vincenzo Scamozzi sono attribuiti la realizzazione della barchessa, lungo il viale di accesso alla Villa, ed il completamento della cupola con oculo centrale ispirata al Pantheon di Roma.

Il nome Villa Almerico Capra  è l’unione dei cognomi dei primi due proprietari della Villa. Infatti, alla morte di Paolo Almerico avvenuta nel 1589, la Villa venne ceduta ai fratelli Odorio e Mario Capra. La Famiglia Capra abitò la Villa fino agli inizi dell’Ottocento e furono molti gli interventi e le trasformazioni effettuate nel corso di quegli anni fra cui la realizzazione della Cappella.

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Dal 1911 la Villa è proprietà della famiglia Valmarana di Venezia che l’ha aperta al pubblico nel 1986.  Percorrendo il viale d’accesso, ai nostri occhi, si presenta imponente al di sopra delle gradinate che si aprono in ognuno dei suoi lati perfettamente uguali e che conducono direttamente al piano nobile. Ogni facciata è dotata di loggia con timpano sorretto da sei colonne ioniche.

La Villa non è circondata né da mura né da siepi ed offre al visitatore 4 paesaggi differenti uno più bello dell’altro. Una volta salita la scalinata concediamoci un attimo per ammirare la magnificenza del giardino o per lasciare che lo sguardo si perda tra le dolci colline che la circondano.

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Si prosegue verso l’interno, esibiamo il biglietto, raccogliamo il depliant e, con lo sguardo all’insù, rimaniamo storditi nell’ammirare quel tripudio di affreschi e stucchi, opere di Alessandro Maganza, che adornano la volta della cupola. Tutta la composizione della Villa ruota attorno alla Sala Centrale circolare che dà il nome alla Rotonda.

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Sono otto le divinità greche realizzate dal pittore francese Louis Dorigny lungo le pareti di questa sala, che, a mio avviso, è la più spettacolare di tutte le stanze.

20240414_110309La cupola, che sormonta la Sala Centrale, è completata da una lanterna. Esattamente in linea con la lanterna, sul pavimento del salone compare un volto grottesco a bassorilievo. I fori che notiamo permettono di far penetrare, dal piano sottostante, dell’aria fresca che permette di rinfrescare la Villa durante il periodo estivo.

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Dalla Sala Centrale si diramano 4 mini corridoi che conducono a quattro sale rettangolari. Lasciamoci affascinare da quei sontuosi camini o da quei salottini così elegantemente arredati e, alla fine, come in un labirinto si ritorna sempre verso il cuore di Villa la Rotonda, la Sala Centrale.

Visitare questo capolavoro, considerato l’icona delle ville Palladiane, è sicuramente una tappa da non perdere in un on the road vicentino.

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25 thoughts on “Villa la Rotonda, una delle meraviglie di Andrea Palladio

  1. qui non ci sono ancora stato, avevo visto un servizio alla tv che ne parlava, e le tue foto dimostrano ancora di più la bellezza di questo sito storico, negli anni a venire la metterò in lista. Ottimo post 👍👍👍👍👍👏👏👏👏👏👏👏😉😊

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    • Prima di salire la scalinata esterna ci sono degli ambienti sotto che io, a dire il vero, non ho molto notato. Non appena sali al piano nobile è talmente bello che tutto il resto passa in secondo piano. Il piano superiore a cui si accede attraverso delle scale a chiocciola non è visitabile. Forse si può fare una visita più completa con un tour guidato. Ciaoo

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