Vicenza, pellegrinaggio verso Monte Berico

In cima al colle di Monte Berico, circondato da una fitta vegetazione, si erge imponente la Basilica dedicata alla Madonna di Monte Berico.

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Le origini della Basilica di Monte Berico risalgono al 1428, anno in cui venne edificata la prima chiesa tardo-gotica.  Si racconta che in questo luogo, il 7 marzo del 1426, la Madonna apparve ad una contadina della campagna circostante mentre portava da mangiare al marito che si trovava sul colle a lavorare. La Madonna promise alla donna la fine della peste chiedendo in cambio che in quel luogo le venisse dedicata una Chiesa. Dopo un’ iniziale diffidenza ed in seguito ad una seconda apparizione la donna fu creduta fatto che portò alla costruzione della Chiesa in tempi brevissimi. Stando alle testimonianze dell’epoca da quel momento la peste iniziò a scemare da quei luoghi.

Alla Basilica di Monte Berico giungono ogni anno milioni di pellegrini

 Le vie che conducono a Monte Berico sono due:

  • Le antiche “Scalette”, opera medievale di 192 gradini, che partono dall’Arco delle Scalette. L’arco fu progettato da Palladio nel 1576 ma realizzato nel 1595.
  • La strada dei Portici settecenteschi, un percorso di 700 metri articolato in 150 arcate, interrotte ogni dieci da un ripiano a forma di piccola cappella. I Portici di Monte Berico sono stati realizzati tra il 1746 ed il 1780 su un progetto dell’architetto Francesco Muttoni.
Il faticoso cammino in salita  simboleggia l’ascesa verso Dio

Giunti in cima al colle appare il maestoso Santuario che domina la città quasi in segno di protezione. Nel corso dei secoli la Chiesa fu ampliata ed abbellita più volte grazie agli interventi neoclassici di Andrea Palladio ed all’apporto della famiglia Borella costruttori vicentini.   Il Santuario è frutto dell’integrazione tra la prima chiesa gotica ed il grande corpo barocco aggiunto successivamente.

Soffermiamoci ad ammirare la facciata ricca di statue e decorazioni .

L’interno

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Tra le opere al suo interno va sicuramente menzionata la “Statua della Madonna”, una scultura realizzata da Nicolò da Venezia nel 1430, definita iconograficamente come Madre della Misericordia o Madonna del manto. Si tratta di un statua in pietra tenera dei colli Berici, collocata sopra l’altare maggiore che rappresenta Maria come madre di tutti i figli di Dio.

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Una curiosità che desidero condividere con Voi. Se guardate attentamente il mio scatto  appare riflessa una croce stilizzata. Sicuramente si tratta di un gioco di luci e riflessi che per caso ha generato l’immagine della croce. Cari miei followers non capita anche a Voi di pensare che questo fenomeno possa essere un segno? Non ridete del mio fare ingenuo ma a Bea piace pensarlo.

Spostiamoci verso il piccolo chiostro gotico con belle arcate ogivali realizzato nel 1429.

Da esso si accede all’antico refettorio dove è custodita una magnifica tela del 1572 realizzata da Paolo Veronese, “La Cena di San Gregorio Magno”. Al centro di una lunga tavola c’è il pontefice Gregorio Magno ed alla sua destra è raffigurato Gesù in veste di pellegrino.

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Altre opere custodite all’interno della Chiesa sono due “Pietà” di Bartolomeo Montagna. La Basilica accoglie una delle più importanti collezioni italiane di ex voto, che rendono questo luogo uno dei santuari mariani più visitati.

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Un ultimo sguardo a 360° alla Chiesa
e poi spostiamoci verso il Piazzale per immortalare con uno scatto i tetti di questa splendida città

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23 thoughts on “Vicenza, pellegrinaggio verso Monte Berico

  1. Bellissime, dettagliate e ricche le immagini che illustrano perfettamente il tuo rigorosamente storico racconto, cara Bea🌹. E che dire di quella croce in alto a sinistra del vetro? Un gioco di luci bizzarro ma fortemente simbolico. Grazie d’averci condotto in questi luoghi fortemente mistici e evocatori.

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  2. Ho notato la croce nell’immagine, il sole spesso crea queste fortuite raffigurazioni, in molti casi le vado a cercare per creare immagini d’effetto, una volta ho colto un arcobaleno al centro di una chiesa, era il riflesso dei rosoni in alto dai quali entrava il sole. Bella questa Basilica, non la conoscevo, direi che è una meta perfetta per chiudere una visita a questa bella città 👍👍👍👍😉😉😉😉😊😊🤗👏👏👏👏👏

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    • Si è vero sono effetti di luce stranissimi che mio marito chiama diffrazioni. Io però amo pensare che siano dei segni. Pensa che me ne sono accorta solo quando ho revisionato le mie foto a casa e non sono riuscita a spiegarmi da dove potesse venire il riflesso della croce. Vicenza è una gran bella città merita sicuramente un weekend lungo. Un abbraccio 😉

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    • Grazie mille per il tuo commento Apprezzo molto che tu lo abbia letto e, soprattutto, apprezzo che tu abbia commentato il mio pensiero sulla croce stilizzata. Sto cercando di capire da dove possa essere venuto quel riflesso . Comunque io sono sempre pronta a cogliere i segni. Un caro saluto.

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  3. E vero cara Bea, si vede benissimo al lato destro della Madonna una croce sottile luminosa.
    Di segnali sacri ne ho vissuto due diretti, segnali che mi indirizzavano sul posto salvando due vite in pericolo, in tempi e luoghi diversi.
    Ho avuto la certezza che non siamo soli, c’è qualcosa di grande vicino.
    Grazie per queste bellissime foto cara Bea…abbraccioni 💕

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    • Avere queste certezze ti da delle speranze . Spesso mi ritrovo a guardare in cielo per cercare qualche segno A volte mi piace anche ascoltare le storie che gli altri hanno vissuto come le tue. Beh comunque quella croce stilizzata l’ho scoperta a casa mentre selezionavo le mie foto. Un bacione e grazie per il tuo bellissimo commento.

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  4. Pingback: Villa Valmarana ai Nani | Viaggiando con Bea

    • Ciao Valy, grazie per il graditissimo commento. Può essere interessante anche per le storie di fede che sono legate a questi santuari.
      Ps: Vale credo stia per Valeria? Un aiutino. Ieri ho pubblicato un post su Brema ma tu lo hai visto tra i post di coloro che segui? Stranamente non ho ricevuto neanche un like e questo non succede mai è come se l’articolo non esistesse. Penso di aver fatto qualche cavolata ma non so come rimediare. Dimmi solo se lo vedi. Ciao e grazie molte

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  5. Ciao Bea, sì, mi chiamo Valeria.
    Lo vedo e ho intenzione di leggerlo, solo che sono tornata a casa adesso. Mi piacciono moltissimo le storie di fede. Ma non credo tu abbia fatto qualche cavolata. Dopo cena lo leggo e ti faccio sapere, sono convinta che sarà bellissimo.
    Un abbraccio, Bea, buona serata

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    • Ho visto che l’hai trovato e ciò mi fa piacere perché qualcosa è successo. Solitamente un po’ di followers mi rispondono appena pubblico e stranamente su questo tutto tace. Adesso ho provato a modificare qualcosa e a ripubblicarlo. Mah!!! Misteri di WordPress. Ciaoo

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  6. Ma sai, è un articolo molto particolareggiato, ci vuole un po’ di tempo per leggere tutto, però sei davvero molto brava, complimenti. A volte è solo il tempo che ci manca. E poi, hai ragione, sono i misteri di WordPress. Ciaoo cara

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