Prima di ricominciare a viaggiare per l’Europa, desidero raccontarvi del mio lungo weekend trascorso nel vicentino. Visitare Vicenza e parte dei suoi dintorni è stata una vera boccata di cultura che ha lasciato Bea ed i suoi compagni di viaggio stupiti da così tanta bellezza.
Vicenza, situata alle pendici dei monti Berici, si è giustamente meritata l’appellativo di “città d’autore” grazie al magnifico susseguirsi delle opere classiche di Andrea Palladio che qui progettò e costruì la maggior parte dei suoi capolavori. Le numerose ville Palladiane sparse nel Veneto e la città stessa sono state inserite dall’UNESCO, dapprima nel 1994 e successivamente nel 1996, nella lista del Patrimonio dell’Umanità. Vicenza è una fra le più antiche città del Veneto. Le sue origini risalgono al II secolo a.C. ed il Cinquecento fu il periodo di massimo splendore. Il suo aspetto classico ed elegante lo deve, principalmente, alla maestria di Andrea Palladio che ha basato le sue opere sulla sua innovativa interpretazione dei canoni classici dando una svolta fondamentale alla storia dell’architettura.
Per la nostra prima mezza giornata in giro per Vicenza abbiamo scelto di affidarci alle mani esperte di una guida suggerita dall’ente per il turismo (Rita Boni tel. 337378088), la quale ci ha subito consigliato di acquistare la Card per accedere a 4 Musei (validità 8 gg, costo 15 euro). Tra i tanti palazzi o musei noi abbiamo scelto: il Teatro Olimpico, il Museo Civico di Palazzo Chiericati, la Chiesa di S. Corona e la Basilica Palladiana.
E’ il primo e più antico teatro stabile coperto del mondo ed è l’ultima opera di Andrea Palladio. Il progetto gli venne commissionato, dall’Accademia Olimpica, nel 1580. Palladio riuscì ad elaborarne il disegno ma, sfortunatamente, non riuscì a vederlo realizzato in quanto morì il 19 agosto del 1580 a meno di sei mesi di distanza dall’inizio dell’impresa. Alla sua morte subentrò il figlio Silla che ne curò la realizzazione e lo consegnò alla città nel 1583. Il teatro venne inaugurato in occasione del Carnevale del 1585 con la rappresentazione di una tragedia greca, l’Edipo Re di Sofocle.
Al teatro si accede attraversando due ampie sale, l’Odeo e l’Antiodeo, realizzate dall’architetto Vincenzo Scamozzi nel 1608. Soffitto ligneo e pareti affrescate da Francesco Maffei. Le sale fungevano da luogo di riunione dell’Accademia degli Olimpici.
La bellissima sala del Teatro, realizzata in legno e stucco, ha una cavea di tredici gradoni ed è cinta da un colonnato con una scena a due ordini dove troneggiano ben 95 statue.
Le prospettive architettoniche, realizzate sempre da Scamozzi, raffigurano le sette vie dell’antica città di Tebe.
Il racconto della nostra guida ci trascina letteralmente in un’altra dimensione e quando si accede al Teatro lo stupore è notevole. La bellezza del suo interno è indescrivibile ed il nostro sguardo si perde seguendo, quasi all’infinito, le immaginarie vie dell’antica Tebe. Un bellissimo gioco di chiaroscuri che determinano una grandiosa illusione ottica.

Alcune informazioni utili:
- Ingresso è dalle 9,00 alle 16,30 da Martedì a Domenica. Da non perdere l’affascinante gioco di luci e suoni che è in programma da martedì a domenica alle 9.30, 10.30, 11.30 + 14.30, 15.30, 16.30.
Uscendo dal Teatro Olimpico siamo nel centro di Piazza Matteotti dove si affaccia…
un altro dei capolavori di Palladio, Palazzo Chiericati sede storica del Museo Civico
Anche questo palazzo, progettato nel 1550, con i suoi portici e logge, è un autentico gioiello architettonico. La nostra guida, seguendo il filo conduttore legato ad Andrea Palladio, ci ha mostrato solo le sale del piano terra dove è stato impossibile non notare il tripudio di stucchi bianchi e dorati ed i magnifici soffitti affrescati. Sia la Sala del Firmamento che la Sala d’Ercole sono state affrescate da Domenico Brusasorzi. Nella Sala del Firmamento la scena centrale raffigura il carro del Sole e della Luna. Alla guida del carro del sole c’è Fetonte che cerca di domare cavalli imbizzarriti. Tutto intorno troviamo i segni zodiacali e le costellazioni.

Nella piccola sala rettangolare, la Sala d’Ercole, sono raffigurati episodi della vita dell’eroe celebre per le sue mitiche fatiche.
Il maestro che ha raffigurato gli Dei dell’Olimpo nella Sala del Concilio degli Dei è Battista Zelotti.
Il nostro percorso, dedicato esclusivamente al piano terra di Palazzo Chiericati, si conclude nella Sala dei Lunettoni dove sono presenti magnifici capolavori settecenteschi.

Alcune informazioni utili:
- Ingresso da settembre a giugno: tutti i giorni dalle 9 alle 17.30; luglio e agosto: tutti i giorni dalle 9 alle 18
Solo pochi passi da Palazzo Chiericati e si giunge alla Chiesa di Santa Corona, una delle più importanti chiese della città
La realizzazione di questa Chiesa domenicana venne commissionata dal Comune di Vicenza nel 1260 per accogliere la reliquia di una delle spine della Corona di Cristo donata dal re di Francia, Luigi IX , al vescovo di Vicenza, Bartolomeo da Breganze. La semplice facciata a capanna con grandioso portale centrale ed elegante campanile, non lascia immaginare la quantità di opere pittoriche e scultoree che sono custodite al suo interno.
L’interno è a tre navate gotiche con presbiterio rinascimentale sopraelevato. E adesso, passo passo, seguiamo la nostra bravissima Rita che si sofferma con enfasi ad ogni opera d’arte e cerca di trasmetterci l’entusiasmo dell’artista che c’è in Lei. La maggior parte delle cappelle laterali che andremo a vedere furono costruite nel corso del XV secolo mentre la cappella del Rosario venne edificata tra il 1613 ed il 1642 per ricordare la battaglia di Lepanto contro i turchi.
Ma procediamo con ordine… al terzo altare di destra troviamo un’opera di eccezionale bellezza, l’Adorazione dei Magi di Paolo Veronese datata 1573. Segue la cappella che custodisce le tela di Maganza e per ultimo troviamo la cappella Thiene che custodisce una tela di G.B. Pittoni ed i sarcofagi di Giovanni e Marco Thiene che rappresentano due tra le opere più significative della scultura veneta tra la fine del ‘300 e i primi anni del ‘400. Altra opera molto bella è la Madonna delle Stelle opera trecentesca di Lorenzo Veneziano. Una corona ornata di gemme che due angeli in volo tengono sospesa sul capo della Vergine. La tela ci regala anche una suggestiva veduta di Vicenza e delle alture che la circondano.
Spostandoci verso la navata di sinistra andiamo spediti verso il quinto altare, altare Garzadori, dove troviamo uno dei capolavori delle pittura veneta del Rinascimento, il Battesimo di Gesù di Giovanni Bellini.
Il dipinto ad olio risale al 1501-1503, la firma di Bellini la si può notare in basso a destra vicino al pappagallo che è simbolo della Passione. Il paesaggio che circonda la figura del Cristo è un paesaggio montano e sulla destra del dipinto notiamo la figura di Giovanni Battista che gli impartisce il sacramento del Battesimo. Sulla sinistra del dipinto tre figure femminili che raffigurano la Fede, la Speranza e la Carità assistono all’evento. In alto al di sopra di Gesù si vedono Dio Padre e la colomba dello Spirito Santo. Come non immergersi in questo magnifico dipinto? Rita con la sua spiegazione dettagliata ci ha saputo trasportare all’interno del dipinto. Che dire, meravigliosoooo!! Credo fermamente che senza il suo aiuto non ci saremmo soffermati così a lungo al cospetto di questo dipinto e di tutto ciò che ci ha mostrato nel nostro percorso artistico.
Ma torniamo a Noi. Nella cappella di sinistra è custodito il prezioso reliquiario con la Spina della Corona di Cristo che viene esposta solo il Venerdì Santo. Il manufatto è stato realizzato in argento dorato e presenta una teca circolare in cui è contenuta una spina della corona di Cristo all’interno di una piccola cassetta rettangolare. Ogni singolo dettaglio di questo capolavoro merita grande attenzione.
Adesso spostiamo la nostra attenzione verso il presbiterio e l’abside della Cappella Maggiore.
Furono edificati tra il 1478 ed il 1504 su progetto dell’architetto Lorenzo da Bologna. Addossato alla parete di sinistra vi è un organo ottocentesco, dietro l’altare diamo uno sguardo al coro ligneo del XV secolo. Negli stalli sono riprodotti immagini di contrade cittadine ma ciò che maggiormente attira la nostra attenzione è l’ Altare Maggiore.
Un’opera magnifica attribuita alla bottega dei Corbarelli abili intarsiatori fiorentini di pietre dure. L’altare è riccamente impreziosito da intarsi di marmi pregiati, di lapislazzuli, di coralli, cornioli e madreperle. Ogni singolo pezzettino è incastonato l’uno all’altro dando vita a vari riquadri che raffigurano episodi sacri, vedi ad es. la raffigurazione dell’Ultima Cena.

Dall’altare maggiore, ai lati della gradinata del presbiterio, vi sono due strette scale che conducono verso la cripta che comunica con la Cappella Valmarana di ispirazione palladiana. Venne progettata nel 1576 però la cappella venne realizzata nel 1597, anni dopo la morte di Andrea Palladio. Lo spazio della cappella è estremamente ridotto tuttavia, grazie all’abilità di Andrea Palladio, vi è collocata un’incantevole opera ispirata ai monumenti funerari romani.
La cripta venne costruita da Lorenzo da Bologna contemporaneamente alla cappella maggiore. La volta della cripta si appoggia su capitelli pensili. Su quattro di questi, così come al centro della volta, dipinto in oro, rosso e blu, c’è lo stemma dei Valmarana, che ne finanziarono la costruzione.
Alcune informazioni utili:
Indirizzo: Contra’ Santa Corona 2 Telefono: 0444320854
Ingresso
- Orario invernale dal 1 settembre al 30 giugno:
da martedì a domenica dalle 9.00 alle 17.00 (ultimo ingresso alle 16.30).
Orario estivo dal 1 luglio al 31 agosto:
da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.30).
Le due intensissime ore trascorse con Rita sono quasi giunte al termine. Si esce dalla Chiesa di Santa Corona, uno scrigno di opere d’arte che ci ha letteralmente stupito. Ancora 15 minuti con Rita, che quasi volando, tra un racconto e l’altro, ci ha portato attraverso un dedalo di vie ricche di antichi palazzi fino a giungere al nucleo storico di Vicenza, Piazza dei Signori.

Dopo questa full immersion culturale non ci resta che dirigerci verso uno di quei localini caratteristici che si aprono ai piedi della Basilica Palladiana. Avevo sentito parlare del “Grottino” ed è qui che abbiamo piacevolmente gustato i famosi cicchetti veneti incredibilmente appetitosi.
Mi salvo il post! È da parecchio che volevamo visitare Vicenza e questo tuo articolo è ricco di informazioni e particolari interessanti. Grazie e complimenti 👏👏👏
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Ecco questo è il mio obiettivo, aiutare chi deve visitare le città o i borghi che descrivo. Vicenza è una gran bella città. Si mangia bene e c’è veramente tanto da vedere. Questo è il mio primo.post sui miei tre giorni vicentini, quindi armati di pazienza e salvali tutti. Ciaoo ed al prossimo post. Graziee
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Ciao Bea🤗
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😉
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Foto magnifiche, grande itinerario
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Grazie mille per il tuo complimento. Devo dire che, più che sulla descrizione, punto molto sulle foto. La mia avventura di tre giorni a Vicenza è ancora lunga e mi aspetto di vederti nei miei prossimi post. Bacione
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belle immagini come sempre, i tuoi diari di viaggio sono dei veri inviti al viaggio e alla bellezza in genere 👍👍😊😊😊😊😊😊😉😉👍👍
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Sempre carino Max. Che dire!! E’ veramente un piacere che uno appassionato di viaggi come te mi faccio un complimento sui miei diari di viaggio. A volte ho paura che possano annoiare ma io non riesco a limitarmi ad un solo monumento per il mio modo di esporre devo accompagnarvi per mano attraverso i vicoli delle città che visito. Un abbraccione 😉
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Anch’io non mi limito a fotografare un solo monumento, ma accompagno i lettori in un viaggio metro per metro all’interno di un borgo, infatti divido a puntate tutte le narrazioni, se no si addormenterebbero prima di arrivare alla fine. 😁😁😁 E’ sempre un piacere passare dal tuo blog, un caro abbraccio, buona serata 🤗🤗🤗👍👍😊😊😉😉😉😉
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Forse avremmo dovuto fare gli accompagnatori turistici 😉 Grazie Max
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Pingback: Vicenza, Piazza dei Signori (parte II°) | Viaggiando con Bea
Pingback: Vicenza, i suoi vicoli più belli (parte III°) | Viaggiando con Bea
Ho riletto con attenzione questo articolo davvero stupendo, grazie Bea. Vicenza è una vera meraviglia, grazie per avermi fatto visitare con te queste splendide opere d’arte!
Un abbraccio 🤗
Buona giornata 💐
Valeria
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Si cara Valeria, Vicenza ti lascia a bocca aperta per l’arte che trasuda da ogni suo monumento dove il Palladio trionfa.
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