Domenica 14 gennaio, ultima chiamata per i presepi nella Bergamasca

Andare a caccia di presepi è una delle gite che non può mancare in uno dei nostri girovagare in Lombardia. Quest’anno Bea e la sua fedelissima combriccola di amici si è ridotta proprio all’ultimo ad andare ad immortalare gli ultimi presepi delle festività 2023/2024.

La rappresentazione della Natività ha sempre un suo fascino ed è impossibile non rimanere attratti da quei pastorelli che si aggirano intorno ad una semplice capanna dove, immancabilmente, troviamo un Gesù Bambino infreddolito, riscaldato solo dall’asinello e dal bue ed attorniato dall’immagine angelica della Madonna e dall’immagine di San Giuseppe.

In quest’ultima uscita, verso la Bergamasca, ne abbiamo visti di ogni tipo provenienti da ogni parte del mondo e realizzati con i materiali più strani, perfino con chiodi di rame battuto.

E poi… che dire delle realizzazioni di alcune delle regioni della nostra bella Italia? Particolarmente belli  quelli in vetro soffiato di Murano ma…

che meraviglie sono le opere d’arte in ceramica di Caltagirone o i coloratissimi presepi Napoletani?

Io credo che l’immagine di un Presepe non può che rasserenare i nostri animi sempre così tristemente tormentati dal tran tran della vita di tutti i giorni. Il Presepe, leggo su internet, “è un perfetto connubio tra messaggio divino ed espressione artistica” e Bea, anche quest’anno, non ha potuto fare a meno di immortalare, in uno scatto dopo l’altro, quelli che maggiormente hanno colpito la sua fantasia.

Il clou della nostra gita domenicale è stato il borgo di Gandino che, con la sua semplicità di borgo di altri tempi, ci ha dato la possibilità di trascorrere qualche ora in pieno relax. Alle 14,30 abbiamo fatto il nostro ingresso al Museo dei Presepi dove abbiamo potuto ammirare una miriade di presepi provenienti da tutto il mondo ed alcuni scolpiti con materiali veramente pregiati come quello realizzato in ambra o quello proveniente dall’Africa realizzato in marmo nero di Gazzaniga.

 

Nonostante il tour di oggi prevedesse solo la visita dei Presepi uno sguardo alla Basilica, dedicata alla Vergine Assunta, non poteva mancare.

L’esistenza di una Chiesa a Gandino, dedicata alla Vergine, risale al 1181. Venne ricostruita nel 1421 ma la forma attuale la si deve ad una completa ricostruzione avvenuta nel 1623. Impossibile non notare lo snello campanile che, con la grande cupola a cipolla, domina i tetti di Gandino. 

Il monumentale esterno barocco colpisce di sicuro il visitatore ma l’interno, con il magnifico susseguirsi di capolavori, lascia letteralmente a bocca aperta.

Un tripudio di  marmi, di affreschi e persino la fila di confessionali,  realizzati dalla famiglia Fantoni, è magnifica. Volgendo lo sguardo verso l’altare maggiore impossibile non notare la balaustra in bronzo di Corinto o le casse preziosamente intagliate dei due organi. 

 I dipinti presenti sulla cupola sono opere del pittore veneto Giovan Battista Lambranzi.

Volgiamo lo sguardo a 360 ° ed ammiriamo i dieci altari distribuiti lungo il perimetro della Chiesa.

 

Sono ben 36 gli affreschi su tela, a tema sacro, realizzati da Giacomo Ceruti

In controfacciata ho trovato stupenda la fila di confessionali realizzati da Giovan Battista Caniana in collaborazione con la famiglia Fantoni.

 

La nostra gita domenicale è giunta quasi al termine ma un ultimissimo stop ce lo siamo concessi nella Chiesa di S.Evasio a Pedrengo dove siamo rimasti ammaliati dagli splendidi diorami la cui esposizione è stata curata da Ernesto e Simone Fenili   

Con grande maestria sono state create delle bellissime ambientazioni che vale sicuramente la pena di vedere