Giordania, Piccola Petra

30 Marzoore 9,00. Un’ottima colazione allo Hayat Zaman Hotel and Resort Petra ed il mini gruppo è pronto per una nuova giornata ricca di sorprese.20230329_081533

Dopo aver visitato Petra pensi di aver già visto il meglio della Giordania ed invece i giorni successivi sono stati un susseguirsi di nuove ed inaspettate emozioni.

Dall’Hotel verso la Piccola Petra abbiamo affrontato un percorso tortuoso di circa 15 km in un paesaggio desertico.

Dalle  montagne rossastre di Petra  man mano che ci avvicinavamo alla nostra meta il panorama diventava sempre più simile ad un paesaggio lunare.

IMG_3566 La Piccola Petra è un sito nabateo anch’esso caratterizzato, come Petra, da edifici scolpiti nella roccia. A Petra i nabatei vivevano e seppellivano i loro morti mentre la Piccola Petra venne progettata per ospitare le carovane che provenivano dall’Arabia e andavano verso la Siria o l’Egitto.

Facendo parte dello stesso Parco Archeologico di Petra anch’essa è stata inserita nella lista dei siti facenti parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.

E’ molto più piccola di Petra e spesso viene trascurata nei tour ma vi assicuro che, dal mio punto di vista, è una tappa che va assolutamente fatta anche solo per respirare quella magia di altri tempi che aleggia nell’aria.

Siamo arrivati alla Piccola Petra in una giornata nuvolosa,  il vento soffiava ed imbacuccati all’inverosimile, con k-way e sciarpe, ci siamo avviati verso il cancelletto di ferro che indicava l’ingresso al Siq al Barid o Canyon freddo.

Il Siq si presenta come una stretta gola in arenaria lunga circa 400 m ed il sole fa fatica a farsi strada tra quelle alte pareti bianche. Lungo il percorso qualche beduino elargiva grandi sorrisi nella speranza di venderci qualche Kefiah da portare a casa come souvenir. Io ne ho comprate tre ma non avete idea dell’odore che emanavano!! fatto sta che Bea non le ha potuto mettere in valigia.

Prima di accedere al sito archeologico sulla nostra destra troviamo  i resti di un’antica abitazione scavata nella roccia.

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Quasi tutte le abitazioni del sito archeologico al loro interno hanno una grande stanza con al centro uno spazio per accendere il fuoco. Ai lati, lungo le pareti, vi sono dei blocchi in pietra che venivano utilizzati come giaciglio dai viandanti. Successivamente queste abitazioni vennero utilizzate come rifugio dai beduini e, purtroppo, accendendo di sera i fuochi non hanno certo pensato che avrebbero annerito irreparabilmente le pareti di arenaria bianca.

Si attraversa silenziosamente il cancello d’accesso e lungo il breve percorso il Siq si apre in tre spiazzi.

Nel primo spiazzo, sulla nostra sinistra, incontriamo uno degli edifici più importanti della Piccola Petra il tempio dedicato a Duthu Ashara, il principale Dio dei Nabatei.IMG_3553

Poco distante dal tempio troviamo un secondo spiazzo che racchiude quattro triclini forse un tempo punti di ristoro per i mercanti.

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Per quanto il percorso sia breve io ho provato delle forti emozioni nel percorrerlo, soprattutto è valsa la pena di soffermarci ad ammirare e fotografare persone del luogo che con i loro costumi e le loro tradizioni rendono molto più suggestivo il posto.

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Poco più avanti troviamo una grotta nel cui interno possiamo ammirare dei dipinti molto rari. La grotta si chiama la Casa dipinta alla quale si accede attraverso dei gradini esterni. Arrampicatevi su per quei pochi gradini che si snodano lungo la parete rocciosa. Attenti a non scivolare ed ammirate gli affreschi che raffigurano immagini di piante rampicanti, fiori ed uccelli. Il percorso lungo il Siq diventa sempre più angusto fino ad essere chiuso in fondo da una scalinata che ci porterà fino in cima alla roccia. Da lì il panorama verso il deserto deve essere spettacolare, ma Bea non si è inerpicata e quindi rimane e rimarrà per sempre un mistero.

Prima di ritornare sui nostri passi per raggiungere l’ingresso ci soffermiamo, come ipnotizzati, a guardare ed ascoltare con simpatia quell’anziano signore che intona una dolce melodia con il suo strumento musicale.IMG_3560

Quando ho scattato questa foto mi sentivo bravissima, al punto da paragonare questo scatto ad uno dei famosi scatti di Steve McCurry. 

Tornata a casa e curiosando su internet mi sono accorta che questo omino, dall’aria ingenua e quasi spaurita, è stato fotografato da tutti i turisti che transitavano dalla Piccola Petra e pensate quanti JOD ha raccolto e continuerà a raccogliere nel cestinetto che tiene dinanzi a se 😦

19 thoughts on “Giordania, Piccola Petra

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  2. Leggendoti mi è sembrato di ritornarci perché senza dubbio questo tuo itinerario è per me “un viaggio del cuore”!
    Sono andata in Giordania qualche anno fa attirata dalle sue montagne bibliche, dalle valli desertiche, dai capolavori di un’architettura che racchiude preziose memorie di culture passate. Nei tuoi racconti e ancor più nei tuoi scatti ho ritrovato quello che i miei occhi in quei luoghi hanno visto. Ricordo anche gente che giocava a carte nei vecchi caffè intenta a fumare narghilè, simbolo della pacifica convivenza tra cristiani e musulmani. E poi il Mar Morto, un mare salato che ha fatto storia, é stata anche nel mio caso un’avventura tragicomica.
    Giordania uguale Petra, mecca del turismo giordano, con le sfumature rosa dell’arenaria e la maestosità dei monumenti… che ricordi fantastici mi porto dentro.
    E poi… che bello rivedere quell’anziano signore dall’aria ingenua che suona una deliziosa melodia… qualche jod lo ha raccolto anche da me, in fondo dev’essere per lui un vero e proprio business.
    Se ti è di consolazione anch’io nel mio gruppo avevo una coppia come Giorgio e Paola in grado di raggiungere vette e salite per me improponibili. Restare un pochino indietro mi ha permesso però di attingere ad un tessuto in grado di giustificare da solo il viaggio.
    La Giordania merita davvero quel premio che è “il suo tesoro”. 😀
    Un applauso per come hai gestito il racconto deliziandoci con immagini fotografiche di grande spessore.
    Un saluto da Laura

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    • Ciao Laura, hai fatto un bellissimo commento e ti ringrazio. Vedo che hai letto attentamente molto più di un post. Sono corsa a vedere il tuo sito ma risulta non più attivo e questo mi dispiace molto perché una blogger così attenta va assolutamente seguita e non persa di vista. Grazie ancora 😉

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