Con questo mio post vi voglio presentare una persona che mi sta molto a cuore … tutto ciò che passa dalla sue mani diventa un’opera d’arte. Fin da quando ero una bimba ho visto in Mirella un modello da seguire. Il ricordo lontanissimo delle estati al mare siciliano espone la mia timidezza di allora, in contrasto con quella figura spavalda, che io vedevo carinissima per il sorriso capace di conquistarmi. Sicura con il suo temperamento primeggiava in tutto ciò che faceva. E proprio quando credevo che stesse nascendo una nuova cantante per i trofei che accumulava … scoprii i suoi quadri esposti in alcune gallerie d’arte. E, successivamente, al mio rientro dal mio percorso di studi all’estero, trovai una Mirella dedita alla scrittura. Prima tra critiche d’arte, novelle e romanzi e poi … con la saggistica, tra studi scientifici indirizzati ad ogni forma d’arte. Compresi che più che il canto e la pittura la sua vera passione era l’Arte. Nel suo primo libro (Arte e Follia) aveva investito molto sulla ricerca della creatività negli artisti. Poi un giorno, per caso, trovandosi in un locale pubblico e invitata a cantare, dopo diversi decenni, scoprì il beneficio totale su se stessa derivato proprio da quell’azione canora. Da quel momento iniziò un nuovo percorso di studi, anche neurologici, alla ricerca della motivazione di questo beneficio che nei lontani anni Ottanta era sembrato inaudito.
Gli anni seguenti videro la luce i testi sulla cantoterapia (“Canta che ti passa”, “Cantoterapia. Il teorema del canto”, “Neurocanto. Salute e benessere con le arti terapie”) aggiungendo tematiche di rilievo alla musicoterapia, che si era impadronita degli amanti della medicina e della musica certi che quest’ultima potesse funzionare per il miglioramento di specifiche patologie. Negli anni più recenti ha fondato il Centro di Neurocanto.
Sempre stando al passo con i tempi Mirella ha trasformato la sua passione per la pittura su tela in pittura digitale. Il protagonista non è più il pennello ma il computer.
Quando le chiesi il perché di questa sua innovazione mi disse che voleva mettere in simbiosi l’arte canora con quella del colore, ottenendo l’armonia tra due arti, non più in competizione, ma in sinergia. Chi si avvicina alla pittura digitale, lo può fare cantando, non necessariamente a voce alta, basta sussurrare o jazzare con la propria voce per lasciar agire la laringe, primo sostegno alla funzionalità del nervo vago.
E’ con quest’immagine che Mirella ha espresso il suo sconforto nei confronti di questo virus che ha segnato le vite di tutti noi costringendoci ad un periodo di forzata clausura.
Sono molte le foto di Viaggiando con Bea alle quali si è ispirata per realizzare le sue pitture digitali. E’ un modo diverso di fare arte ed è con questo metodo, così poco noto, che Mirella mi ha regalato la nuova immagine che rappresenterà, da qui in avanti e per sempre, il mio profilo di WordPress.
In quest’immagine c’è la vera essenza di Viaggiando con Bea. I personaggi esprimono il mio modo frenetico e quasi esasperante di fare vacanza. Borse e borsette, mappe, guide turistiche che mi accompagnano nei miei viaggi e … Lui … tranquillo e rassegnato che segue questa donna sempre alla ricerca di nuovi orizzonti da scoprire.
Grazie Mirella 🙂
Colori molto incisivi. 🙂
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Devo dire che Mirella ha realizzato una pittura digitale molto graziosa e che rappresenta bene lo spirito del mio blog 🙂
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Che meraviglia! ❤ Buon pomeriggio, cara Bea! ❤
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Buon pomeriggio anche a te caro Luca. Tu che ami tanto leggere e commentare mi piacerebbe che tu esplorassi il mondo del neurocanto entrando nel sito di Mirella. Un abbraccio Bea
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Grazie Bea, lo farò senz’altro! Buona serata. Un abbraccio Luca
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Carissima Bea,
Non posso che ringraziarti delle belle parole che usi quando parli di me. Parole che calzano a pennello solo per i grandi. Ed io non mi sono mai sentita una grande.
I tuoi lontani ricordi di noi bambine sono molto simili ai miei, ma con una sostanziale differenza: nella mia mente di allora … (e non solo di allora) ero io a vedere te “carinissima”.
Ricordo te, che correvi nella ripida discesa, da casa verso il mare, ed io invece stavo più attenta a non farmi male. Per me eri tu la bimba sicura di sé.
Anche durante la crescita mostravi un bel temperamento, sempre pronta a partire da sola per l’estero, per acquisire nuove capacità fruibili dalla vita degli altri paesi e con la peculiarità di tornare in Italia con un fluente inglese. Io invece mai avrei potuto immaginare per me una vita indipendente, pronta a dirigere tutta me stessa in condizioni del tutto autonome. Non fantasticavo viaggi incondizionati da vivere in piena libertà. I miei viaggi erano all’interno della mia stanzetta, dove poter riporre l’alcova dei miei pensieri, trasformati molto spesso in disegni o forme pittoriche.
Il mondo che andavo edificando … era fatto di tante paure, legate a piccole o grandi sofferenze, che sicuramente facevano di me una persona delicata. Ed in te invece intravedevo quella forza unica di chi, sempre combattiva, riesce a far valere le proprie idee, portate sino ad oggi con tutta quella coerenza, a cui invece io mai ho dato importanza.
La tua vita è stata lineare, il tuo mondo – interiore ed esteriore – caratterizzato sempre da un certo perfezionismo. Ammiravo nei tuoi passaggi esistenziali la scrupolosità adoperata per la famiglia e adottata per il tuo lavoro, per la tua vita … oggi per i tuoi interessi e per gli immancabili hobby.
Sai, Bea, mi piacerebbe essere come te, capace di controllo e serietà nelle tue organizzazioni. Puntuale nel tuo modo di prendere la vita … Io invece sono andata un po’ alla rinfusa, prendendo spunto dal trascendentale con tutte le paranoie filosofiche, cui mi sottoponevo … poi prendendo a prestito l’arte pittorica e la scrittura, quindi ripescando dalla mia giovinezza la musica ed il canto, ma successivamente con una finalità ben precisa, quella di incrementare qualsiasi motivazione pronta a costituire la cura, la terapia o il sostegno di un malessere fisico …oppure psichico….
Oggi, tra un’incertezza e l’altra, ho finalmente trovato una strada che credo non abbandonerò mai, una strada che si chiama Arteterapia e Neurocanto. Le mie vere passioni.
Grazie Bea di esserci anche per me.
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Quanti bei ricordi che mi hanno riportato indietro di anni. In poche righe sei riuscita a fare una bellissima analisi delle nostre personalità. Ognuna di noi tra un’incertezza e l’altra, come dici tu, è riuscita a trovare la propria strada. Una strada fatta di difficoltà, di paure ma, alla fine, entrambe siamo riuscite a realizzare i nostri sogni e a dar sfogo alle nostre passioni. Un abbraccione forte forte 😉
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