Ultimata la visita di Brema, con entusiasmo si parte verso Lubecca per scoprire le bellezze dell’antica capitale della Lega Anseatica.

Lubecca venne fondata nel 1159 dal Duca di Sassonia e Baviera, Enrico il Leone. Nel 1226 divenne città libera dell’Impero e verso la metà del 1300, grazie alla lungimiranza dei mercanti della città che sentirono la necessità di avere una politica economica autonoma, insieme ad Amburgo e Brema fondò la Lega Anseatica.

Lubecca è una città ricca di storia ed il centro storico è stato inserito, nel 1987, nella prestigiosa lista dei siti del Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. 

180 km ci separavano dal Park Inn By Radisson Lübeck. Direi che non potevamo scegliere di meglio. Un albergo a 4 stelle con tutti i confort, camere spaziose, ottima colazione e, per giunta, a due passi dal centro storico.  Sistemati i bagagli, si guarda l’orologio e, purtroppo, ci accorgiamo che è già tardi. La visita della città siamo costretti a rimandarla al giorno successivo, tuttavia si sceglie un breve itinerario tanto per avere un primo contatto con la città.

Il  monumento che ci da il benvenuto è l’Holstenstor.  Simbolo della città ed uno dei monumenti più celebri di tutta la Germania

Questo monumento è una delle poche torri monumentali rimaste dell’antico sistema difensivo di Lubecca ed oggi è sede di un museo che racconta la storia di questa bellissima città anseatica. L’enorme porta, realizzata nel 1477 in laterizio rossastro, è un importante esempio di stile Gotico Baltico. Ha un corpo centrale coronato da frontoni a gradoni ed è affiancato da due torri circolari sormontate da due grandi guglie scure. In mezzo alle due torri potete notare la scritta “Concordia Domi Foris Pax” ovvero “concordia in casa e pace all’esterno”

Si attraversa la porta, ci guardiamo intorno e …  

dal ponte si ha un magnifico colpo d’occhio verso gli antichi Salzpeicher (depositi di sale) che si affacciano sul fiume Trave. E’ un gruppo di sei edifici in stile rinascimentale baltico costruiti, tra il ‘500 ed il ‘700, in laterizio con struttura architettonica a frontoni. Questi edifici venivano utilizzati per immagazzinare il sale proveniente da Luneburg e poi da qui veniva portato verso la Scandinavia e la Norvegia.

Due scatti e si sceglie di camminare verso la Mengstrasse la più bella strada medioevale di Lubecca.

La si percorre tutta fino ad arrivare al n. 4 per ammirare la bianca facciata barocca del 1758 della Buddenbrookhaus. Casa Museo della famiglia Mann dove Thomas Mann ha ambientato uno dei suoi romanzi più famosi, “I Buddenbrook”. 

Due passi e siamo sulla Breite Straße dove si fotografa un grazioso edificio in mattoni rossi edificato tra il 1480 ed il 1485 come ampliamento del municipio. Un tempo sotto i portici c’erano negozi e laboratori artigianali.

Uno scatto verso la Marienkirche della quale la mia fedelissima guida touring dice che è “la più bella e vasta chiesa gotica in laterizio di tutta la Germania”. Ve ne parlerò nel mio post successivo che dedicherò alla visita degli angoli più suggestivi di Lubecca.

E’ ormai decisamente l’ora di andare a cena e così da un vicolo all’altro si giunge al ristorantino prescelto il “Kartoffelkeller”. Un localino molto caratteristico dove la base principale di ogni piatto è la patata. Io adoro le patate e quindi ne sono rimasta entusiasta. Spettacolare il rostì e poi l’ambientazione era perfetta. 

Partendo dalla Marienkirche si gironzola un po’ a caso percorrendo parte dell’elegante konigstrabe fino a giungere dinanzi alla splendida facciata … dell’ Hi-Geist Hospital una delle più antiche istituzioni sociali d’Europa. Questo storico edificio realizzato sempre in mattoni rossi risale al 1227-1286 ed è uno tra gli ospizi medievali meglio conservati di tutta la Germania. Di fronte ho trovato molto piacevole e particolare la Geibelplatz, dopo il Markt è la seconda piazza più grande di Lubecca. 

Dulcis in fundo eccoci nella tranquillissima e deliziosissima via del Kartoffelkeller, un ristorantino che va sicuramente provato nel vostro soggiorno a Lubecca. Un grazie va alla mia amica Nadia che ce lo ha fatto scoprire.