Certosa di Calci, magnifico complesso monastico a due passi da Pisa

Oggi concludo il mio on the road toscano con una chicca nascosta tra distese di uliveti alle pendici del Monte Pisano, la Certosa di Pisa o di Calci.20211008_152625

Vi parlerò di questo complesso Monastico del trecento, situato ad una decina di km da Pisa, in cui si trovano stupende opere di interesse storico ed artistico.  La Certosa venne fondata nel 1366 con lo scopo di ospitare i monaci dell’Ordine Certosino. Qui i monaci vi vissero dal Medioevo fino al 1972, anno in cui venne definitivamente abbandonata e nel 1979 la parte occidentale del complesso fu concessa in uso gratuito all’Università di Pisa che qui vi fondò il Museo di Storia naturale e del Territorio. Negli ambienti, che un tempo erano destinati ad ospitare le attività produttive e artigianali (quali granai, cantine, botteghe dei fabbri, dei falegnami, ecc.), oggi vi sono custoditi più di 200 mila pezzi relativi a quattro secoli di ricerca naturalistica.

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Il nostro giro virtuale si snoderà tra la Chiesa, le cappelle e le sale del …

Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci

Gireremo tra quegli ambienti destinati ai monaci certosini. I monaci che potevano vivere qui erano solo 14 e provenivano da famiglie agiate. Il loro compito era esclusivamente quello di pregare. Il pranzo domenicale era l’unico momento in cui i monaci s’incontravano tutti insieme nel refettorio. L’aspetto attuale della Certosa è il risultato di un’importante opera di ampliamento avvenuta tra il XVII ed il XVIII secolo.

Alla Certosa vi si può accedere da due viali dai quali si gode una splendida vista sia sulla facciata esterna del complesso che sul paesaggio circostante. La facciata che abbiamo dinanzi a noi, mentre percorriamo il viale d’ingresso, è quella in cui vi sono gli edifici a cui poteva accedere la popolazione come la farmacia, la cappella, etc. etc.

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Adesso varchiamo il cancello d’ingresso e, preceduta da un’ampia corte d’onore,  si staglierà dinanzi a noi la lunga fronte del monastero  al cui centro domina la facciata barocca della Chiesa di San Giovanni Evangelista. Bella e sontuosa come una reggia ha una facciata in marmo bianco e l’ingresso è preceduto da uno scalone a doppia rampa opera dell’architetto Nicola Stassi. Sulla sommità la statua della Vergine in gloria.

La maggiore attrattiva per i visitatori è sicuramente il susseguirsi di grandiosi affreschi, realizzati da pittori provenienti da più parti d’Italia, che ricoprono le pareti di molti ambienti della Certosa. L’interno della Chiesa di San Giovanni è un tripudio di affreschi tra cui notiamo quelli della cupola e delle pareti della zona del presbiterio opere del lucchese Stefano Cassiani.

20211008_153404 L’altare in marmo è una realizzazione dei fratelli Bergamini di Carrara. Scene dell’Antico Testamento sono presenti nelle pareti del coro dei monaci.  La tela dell’altare maggiore, opera del 1681, raffigura “S.Bruno che offre la Certosa di Pisa alla Madonna“. Da notare il pavimento della Chiesa realizzato dalla bottega di Andrea Vaccà di Carrara. (Info recuperate dal sito Arte Salva).

Nelle stanze attigue vi sono altre cappelle tra cui quella dedicata alla Madonna l’ho trovata molto elegante e luminosa. Un’altra cappella che mi ha molto colpito è quella dedicata a San Bruno. La semplicità è compensata  dalla bellezza dei pavimenti. Sono tutti in marmo di Carrara nelle tonalità del bianco, nero e grigio. Sono stati posati in maniera prospettica, per cui cambiano a seconda del punto da cui si guardano.

La visita prosegue verso il chiostro grande o dei Padri lungo i cui bracci si aprono le celle un tempo destinate ai monaci certosini. Ognuna di queste celle era concepita come unità abitativa composta da più stanze e da un piccolo giardino interno che ogni Padre curava con dedizione.  Al centro del chiostro da notare la monumentale fontana ottagonale.

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Un chiostro ricco di fascino è quello del Capitolo. Costruito intorno al 1471 da Lorenzo di Salvatore da Settignano. E’ d’impianto quadrangolare, per tre lati è circondato da colonne in pietra arenaria. Il lato nord è chiuso dalla parete che delimita la Cappella del Colloquio. Al suo centro è collocato un pozzo in marmo realizzato nel 1608. Dal Chiostro si accede alla Sala Capitolare.

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Di notevole interesse è il Refettorio. Ciò che vediamo oggi è la trasformazione del primitivo ambiente trecentesco. Tra le testimonianze più antiche, posta sulla parete di fondo del refettorio, troviamo l’opera pittorica “l’Ultima Cena” di Bernardino Poccetti realizzata nel 1597.

Il resto delle decorazioni presenti sulle pareti, realizzate da Pietro Giarrè , risalgono al 1773. Il ciclo di dipinti raffigura  il Banchetto di Erode Antipa, le Nozze di Cana, Cena in casa di Simone il fariseo, il Ritorno del figliol prodigo e molto altro ancora.

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Il tour guidato, della durata di circa 1 ora e mezza, si conclude con la visita alla Foresteria Granducale e alla Farmacia.

La Certosa ha un’ala interamente dedicata alla foresteria dove un tempo venivano ospitati non solo i parenti dei monaci ma anche nobili che desideravano vivere un’esperienza mistica. Molti furono nei secoli i visitatori illustri ospitati nella Foresteria tra i quali assiduo frequentatore fu il granduca di Toscana Pietro Leopoldo I. Fu per questo motivo che il Priore fece costruire un appartamento tutto per Lui detto “Granducale”. 

Dirigendoci verso la Foresteria Granducale, sicuramente uno degli ambienti più belli del monastero, si attraversano corridoi ricchi di affreschi raffiguranti paesaggi, antiche rovine e reperti. I dipinti realizzati dal pittore Pietro Giarrè non possono non catturare la nostra attenzione.

Non appena varcherete la soglia del Salone non potrete non rimanere colpiti dall’eleganza dell’ambiente. I pregevoli stucchi di Somazzi o le decorazioni del soffitto e delle pareti realizzate da Pietro Giarrè rendono l’ambiente veramente unico.

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Dietro la porta che collega il salone alla stanza da letto del granduca, il Giarrè dipinse la Poesia e la Pittura, due figure femminili che dialogano fra loro.

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Molto bella l’antica Farmacia dove venivano prodotti e venduti i medicinali. Con i suoi arredi d’epoca e le preziose collezioni di ceramiche è considerata una delle più suggestive Farmacie della nostra bella Italia.

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Per informazioni e prenotazioni :

Museo Storia Naturale Calci  tel. 050 – 221 2970

Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci : TEL. 050 – 938430

Orari visite guidate prenotare telefonicamente:

Lunedì : NO

Da Martedì a Sabato : dalle ore 9 alle 18

Domenica : solo al mattino

Prezzo biglietto : Eur 5

Per maggiori informazioni inoltro il link:

http://www.polomusealetoscana.beniculturali.it/index.php?it/180/calci-pi-museo-nazionale-della-certosa-monumentale-di-calci

19 thoughts on “Certosa di Calci, magnifico complesso monastico a due passi da Pisa

  1. Ciao Bea! 🙂 I tuoi resoconti mi affascinano ogni volta, sai? Grazie!! 😉 È bellissimo percorrere insieme a te tutte le stanze, i giardini ed osservare le magnificenze artistiche di cui parli… Mi hanno colpito molto i pavimenti all’interno della cappella di San Bruno: davvero particolari, con quelle forme geometriche! Un caro saluto e un abbraccio! 🙂

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    • Ciao Luca è bello sapere che idealmente hai visitato con me la Certosa. Anch’io sono rimasta colpita dai pavimenti. Nella Cappella di San Bruno sembra di camminare su dei cubi. Non hai idea del tempo che ho impiegato per descrivere la Certosa. Non avevo materiale a disposizione. La guida del touring dedica un trafiletto striminzito a questo gioiello. Ho impiegato ore a cercare ogni singolo dettaglio su internet e ti assicuro che non c’è un post che descriva tutti gli ambienti che ho visitato. Per assemblare il tutto ho proprio fatto un lavoro da certosino. 😉 Buona notte carissimo, con I tuoi commenti mi dai sempre delle belle soddisfazioni. Ciaoo

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  2. ma lo sai che non avevo mai sentito parlare di questo posto?!! Che bello!!!!! Mi fai venir voglia di partire subito per andarlo a fotografare. Ma è aperta tutto l’anno? E’ visitabile? Come ci si arriva? …👍👍👍👏👏👏👏👏👏👏👏

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    • Grazie mille per questo bel complimento. Per me sapere che i miei post invogliano a visitare i luoghi che descrivo è una gran bella soddisfazione. Per arrivarci è semplicissimo. Punta il navigatore sul borgo di Calci e la Certosa la trovi ad 1 km dal borgo proprio nascosta tra gli uliveti. È veramente molto bella. Una felice notte 😉

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        • Ciao Maxi, scusa se non ti ho risposto subito ma volevo prima accertarmi che gli orari e la modalità fosse la stessa di quest’estate.
          Ho scritto tutto alla fine dell’articolo.
          Comunque tutti i giorni dalle 9 alle 18 Visite guidate da prenotare al nr. 050-938430.
          Per saperne di più ecco dove puoi curiosare sulla certosa.

          http://www.polomusealetoscana.beniculturali.it/index.php?it/180/calci-pi-museo-nazionale-della-certosa-monumentale-di-calci

          Se andrai a visitarla mi piacerebbe avere un tuo feedback sul mio post se ti sembra all’altezza di un monumento così bello.
          Baci baci 😉

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          • sono stato ieri, bellissima, ho scattato più di 100 immagini, molte sono molto simili alle tue, ma questa volta le ho scattate io 😊😊 nel mio blog dopo la narrazione attuale sui monti della Liguria e il mare di nubi, partirò con questa lunga narrazione, che suddividerò in circa 14 parti. Grazie per avermela fatta scoprire, menzionerò il tuo blog all’inizio della narrazione…👍👍😉

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            • Anche per me questa certosa è stata una bella sorpresa. Sono felicissima di averti invogliato, con le mie foto e le mie parole, a visitarla. È proprio questo l’intento del mio blog. Grazie a te per avermi dato questa piccola soddisfazione. Non vedo l’ora di vedere come imposterai questo tuo tour virtuale. Un saluto 😉

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            • Ognuno di noi ha il proprio stile nel descrivere ciò che ci colpisce. Io faccio dei post troppo lunghi ma il mio obiettivo è di far fare un vero e proprio viaggio virtuale a chi mi segue. Poi a volte succede il miracolo e riesco ad infondere entusiasmo e voglia di visitare il luogo. E’ successo a te ed io ne sono stata felicissima. Il tuo modo di scrivere è stupendo perché a volte si ha l’impressione di essere lì con te e vivere esattamente le tue stesse emozioni. Aspetto i tuoi post e così rivedrò la Certosa attraverso i tuoi occhi. Un abbraccio.

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  3. Pingback: Dozza, il borgo del Muro Dipinto | Viaggiando con Bea

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