Bolgheri, il borgo tanto amato da Giosuè Carducci

” I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar …” è così che il grande Giosuè esordisce nei suoi versi Davanti a San Guido”

Anch’io ricordo lo straordinario filare di cipressi che ci accompagna fino alla torre merlata del borgo.

20210612_113541Uno stop all’Oratorio di San Guido è d’obbligo per immortalare in uno scatto quell’edificio esagonale eretto nel 1703 per volere della famiglia della Gherardesca. Poco più in là troviamo un obelisco solitario circondato da quattro cipressi. Venne eretto nel 1905 in commemorazione del grande poeta che a Bolgheri trascorse alcuni anni della sua fanciullezza. 

Ancora oggi questo borgo, con le sue viuzze lastricate, con le sue case in pietra, conserva il fascino di altri tempi. Percorriamo virtualmente insieme quel viale di circa 5 km e varchiamo la porta d’ingresso al borgo sovrastata dallo stemma dei della Gherardesca, antica casata nobile proprietaria del Castello fin dal 1500.

20210612_132711 (1)Non chiedetevi cosa c’è da vedere, gustate appieno quel senso di pace che proverete tra quelle strette vie. Varcata la porta d’ingresso sulla destra si erge la Chiesa medioevale dei Santi Giacomo e Cristoforo, la più antica testimonianza architettonica della zona

e poi prendiamoci il nostro tempo per percorrere in tutta rilassatezza quelle uniche due vie che attraversano il borgo e che tanto ci parlano dei momenti qui vissuti da Giosuè Carducci. Da Piazza Alberto, traboccante di fiori, dove troviamo la casa in cui visse il poeta e in un angolo, sorridente, ad osservare il nostro passaggio troviamo la statua dedicata a nonna Lucia.

Percorriamo le graziose vie all’ombra di quelle case in pietra addossate le une alle altre, soffermiamoci ad osservare quelle caratteristiche botteghe artigianali dove ogni singolo souvenir vorresti fosse tuo.

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Dulcis in fundo come non fermarsi in uno dei tanti ristorantini, magari all’ombra di un ulivo pluricentenario, dove sui tavoli vengono adagiati piatti di ribollita o pappardelle al ragù di cinghiale o spaghettoni al sugo d’anatra. Una vera apoteosi per le tue papille gustative.

Questa è la Bolgheri vista attraverso gli occhi e le sensazioni di Bea.

Per gli intenditori del buon vino non potete perdere l’esperienza di degustare i vini di grande pregio della zona. Sassicaia o Ornellaia e poi ancora  Bolgheri Rosso o Bianco o Superiore. Beh, come dice il mio amico virtuale Massi “Buon Viaggio”  ed io aggiungo… Buona bevuta 😉

 

16 thoughts on “Bolgheri, il borgo tanto amato da Giosuè Carducci

  1. Ricordo di esserci passato… oppure è uesto caldo che gioca uno strano effetto sui miei ricordi?
    Belle foto, come sempre! 😉 Mi ha molto sorpreso il termine “Cacioteca”, anche se rende molto bene l’idea… 😀
    Buona serata, cara Bea! ❤

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