Palazzo Arese Borromeo, nobile dimora Lombarda  

Una bella giornata, ma la noia vi assale. Siete tappati in casa davanti alla tv e non sapete cosa fare. Suvvia, scrollatevi di dosso quella maledetta pigrizia, mettetevi un momento al computer e andate alla ricerca di cosa c’è proprio dietro l’uscio di casa.

Incredibile!! Ad una manciata di chilometri ci sono palazzi storici, ville gentilizie, parchi che non vi sareste mai aspettati. Sono lì uno in fila all’altro in località dove magari vi è capitato di passare ma non sapevate cosa si nascondesse nel cuore di quei centri urbani.

Un grazie va alla Regione Lombardia, al “Sistema Integrato delle Ville Gentilizie” e ai singoli proprietari delle ville tutti accomunati dall’unico desiderio di riportare questi gioielli al loro antico splendore. Tutti insieme dal 2010 sono riusciti a recuperare un’inestimabile patrimonio artistico altrimenti destinato ad un inevitabile degrado. Le Ville Gentilizie, disseminate qua e là nella campagna lombarda, vennero concepite tra il ‘600 ed il ‘700 con lo scopo di ….

“ Incantare, divertire e celebrare la grandezza dei loro signori “

Oggi è “Palazzo Arese Borromeo” che ci vedrà passare da una stanza all’altra. Noi con lo sguardo all’insù, rapiti da quelle splendide volte affrescate, non potremo che ascoltare la voce narrante della guida che ci racconterà, con dovizia di particolari, la storia della famiglia che un tempo ha vissuto questi luoghi.

Palazzo Arese Borromeo venne edificato per volere di Bartolomeo III nella seconda metà del diciassettesimo secolo. La residenza, secondo la sua ambizione, doveva rappresentare il grande prestigio raggiunto dalla sua famiglia. L’imponente complesso architettonico, da generazione in generazione, subì vari rimaneggiamenti ed ampliamenti fino alla metà dell’Ottocento, periodo in cui, a causa di turbolenze politico-militari, il Palazzo andò incontro ad un periodo di decadimento.  Un vero e proprio intervento di recupero è stato possibile a partire dal 1987, anno in cui l’amministrazione pubblica acquistò il Palazzo. Oggi gli spazi sono adibiti a esposizioni, eventi e le visite guidate vengono effettuate nei fine settimana.

La nostra visita inizierà da Piazza Esedra detta anche Piazza del Teatro in quanto, un tempo, veniva usata come spazio per intrattenimenti organizzati per gli ospiti. Ancora oggi la piazza è teatro di manifestazioni culturali organizzati dal comune. Con la sua struttura semicircolare abbraccia interamente la bianca facciata del palazzo al cui centro spicca il portale ed un elegante balcone settecentesco in ferro battuto. Nonostante la costruzione dell’edificio risalga ad epoca Barocca la facciata si presenta ai nostri occhi semplicissima ma, nel contempo, armoniosa per quel gradevole gioco del tetto che si sviluppa con altezze diverse e diventa un tutt’uno con la torre a pianta ottagonale. La facciata ci apparirà austera, frutto di una scelta voluta, per meglio far risaltare la ricchezza degli affreschi che decorano le volte e le pareti delle 33 sale che il visitatore potrà ammirare lungo il percorso. Lasciata Piazza Esedra, attraverso il portale si accede al quadrangolare Cortile d’Onore e proprio lì davanti a noi si apre il portico est detto degli imperatori per la presenza di busti di imperatori romani racchiusi in eleganti nicchie. Solleviamo leggermente lo sguardo e ci apparirà, con i suoi tre archi sorretti da sottili colonne doriche, l’elemento più elegante del palazzo, la Loggia.

Inserita al primo piano domina l’intero parco che si estende per quasi un chilometro. E’ giunto il momento di scoprire la bellezza degli interni. La guida ci accompagnerà da sala in sala e osservando i dipinti presenti sulle volte e sulle pareti  scopriremo la vita pubblica e privata di questa famiglia. Le sale si susseguono una dentro l’altra come a voler costringere l’ospite o il visitatore a non perdere neanche un dettaglio della storia che raccontano i dipinti. Carta e penna in mano neanche io voglio perdere il più piccolo dettaglio di questa favola. La guida spiega, ci mostra ed io non so più se scrivere o fotografare. Fotografo di tutto, dai pannelli esplicativi presenti in ogni sala ai minimi dettagli pittorici che mi colpiscono. E’ inevitabile che il mio racconto riporterà frasi catturate al volo dalla voce narrante della guida o estratte dai pannelli. Non voglio dilungarmi troppo, ho solo tanta voglia di portarvi virtualmente in giro con me. Entriamo nella Sala della Monarchia, così chiamata per l’affresco sul medaglione centrale del soffitto che raffigura un’allegoria della Monarchia Spagnola. Successivamente si entra nella Sala di Vulcano o del gioco del trucco, chiamata così perché nelle residenze nobiliari italiane era spesso presente un gioco chiamato “trucco” molto simile al biliardo. La Sala dei Centauri ci affascinerà per il bellissimo affresco rettangolare presente sul soffitto che ci parla di Amore. I tre affreschi ci raccontano della politica del tempo e delle unioni coniugali tra le famiglie Arese ed Omodei.

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Oltrepassata la Sala di Semele si accederà alla chicca del Palazzo, il Ninfeo. Un colpo d’occhio meraviglioso.

Un ambiente riccamente decorato con mosaici realizzati con pietre di fiume bianche e nere. Volgiamo lo sguardo all’insù e sulla volta ci appariranno tre affreschi raffiguranti virtù ed allegorie. Da notare il bellissimo dipinto del medaglione centrale.

E’ giunto il momento di spostarci verso il Piano Nobile. La nostra guida schiuderà il portone e, sempre con lo sguardo all’insù, saliremo lentamente i gradini dello Scalone d’Onore e man mano ci avvicineremo a quel magnifico dipinto dove un fattore ci accoglie con uno sguardo accigliato come se volesse ricordarci che stiamo varcando la soglia di una dimora molto importante.

In ogni sala e persino lungo lo scalone saranno ricorrenti giochi d’illusione ottica per cui non ci accorgeremo che quelle colonne o nicchie sono solo dei dipinti. La prima sala che ci verrà mostrata sarà la Sala delle Rovine, un vero tripudio di decorazioni e colori.

Poi è la volta della Sala della Boscareccia. Ci sembrerà di entrare nella pagina di un libro di favole, ci sembrerà quasi di sentire i suoni della natura con tutti quegli alberi che dal pavimento arrivano fino al soffitto.

Vorrei non continuare ad annoiarvi descrivendo ogni singola stanza, ma è proprio come sfogliare un libro e non si possono saltare le pagine. Come si potrebbe non parlare di quell’ambiente dove un tempo dame e cavalieri piroettavano felici nella bellissima Sala dei Fasti Romani.

Dalla Sala Neoclassica,

attraversando la Galleria delle statue,

giungeremo all’Oratorio privato di S.Pietro Martire.

Qui, osservando i dipinti, molto più che altrove, ci verrà raccontata la storia della famiglia Arese con particolare riferimento alla morte del figlio Giulio II Arese.

Angeli dalle ali spezzate, un tema ricorrente quasi a voler mostrare quell’immenso dolore interiore da cui è difficile liberarsi. Il giro si conclude sulla Loggia e con un solo sguardo abbracceremo il palazzo con il suo cortile d’onore a sinistra e sul lato opposto, tra roseti e statue, in un sol colpo d’occhio lo sguardo giungerà fino alla Fontana dei Dromedari. 

“Venite a trovarci “

è lo slogan che si percepisce a Palazzo

Lo sforzo fatto per il recupero del nostro patrimonio artistico non è solo di chi ha avuto l’iniziativa d’investire e di battersi per riportare ogni singolo edificio allo splendore di un tempo, è anche merito di chi ama l’arte, di chi ama trascorrere una domenica pomeriggio tra sale e corridoi di questi palazzi dietro l’uscio di casa. Cosa state aspettando, venite anche Voi. Scegliete il vostro percorso ed immergetevi negli ambienti di questa nobile dimora cesanese. Ci saranno i volontari del Touring Club Italiano o degli Amici del Palazzo ad accogliervi. Venite con i vostri bambini e ci sarà Barty, il piccolo topino, che gironzola indisturbato tra le sale del Palazzo e che li farà sicuramente divertire. Da queste parti ci ritornerò anch’io magari per “Una sera nel seicento a Palazzo” con teatro, musica, rinfresco e danze antiche sulla Loggia. Questo è uno dei tanti eventi in programma per il 2017. Il Palazzo nel mese di maggio ospiterà l’evento relativo al 10° premio di scultura. Chi volesse partecipare deve rivolgersi all’associazione Amici Palazzo e Parco Arese Borromeo. La mostra del premio si svolgerà tra il 13 ed il 21 maggio tra le sale del piano terra del Palazzo. La premiazione avrà luogo presso la Sala Aurora sabato 13 maggio 2017 – alle ore 17,30.

 

26 thoughts on “Palazzo Arese Borromeo, nobile dimora Lombarda  

  1. Quanta bellezza riflessa tra tesori d’arte e cultura di ogni territorio.
    Il Palazzo Arese Borromeo appare come un imponente museo che testimonia e narra la sua infinita e complessa storia, un’atmosfera delicata che lascia sognare il visitatore.
    Tra le superbe fotografie e l’encomiabile narrazione sembra sempre di essere al tuo fianco, compagne di uno stesso viaggio e della stessa meta.
    Un grande abbraccio ♥

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