Gromo … il fascino di un borgo di altri tempi

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Borghi più belli della Lombardia

Il 20 agosto sono stata invitata a Gromo in occasione della festa medioevale che annualmente si svolge tra le viuzze del centro storico di questo piccolo borgo dell’Alta Val Seriana. Annoverato tra i Borghi più belli d’Italia dista solo una 40 di km da Bergamo e poco più del doppio da Milano. Io ed il mio Lui non ci abbiamo pensato su due volte, nonostante la giornata uggiosa e le pessime previsioni del tempo, siamo saliti in macchina e via alla scoperta di un altro piccolo centro lombardo che ha saputo conservare antiche tradizioni ed ha mantenuto intatto il suo assetto urbanistico.

Gromo, il cui nome deriva da “groeum” che significa grumo di roccia, sorge su uno sperone roccioso a 676 m d’altezza e se giri lo sguardo tutt’intorno vedrai prati, foreste di abeti, tetti d’ardesia e nel sottofondo sentirai lo scorrere impetuoso delle acque del fiume Serio.

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Gromo tra abetaie e tetti d’ardesia

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entrando in paese

Ma bando alle ciance e perdiamoci tra i suoi vicoli. Due passi e giungiamo nel cuore del centro storico, la bellissima Piazza Dante.

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Piazza Dante

Giriamo lo sguardo ed ammiriamo:

  • …. il Castello Ginami, costruito su uno sperone roccioso intorno alla prima metà del XIII secolo. Sulla facciata non potremo non notare il magnifico affresco di San Cristoforo risalente alla prima metà del ‘900
  • … adiacente al Castello c’è la cinquecentesca Chiesetta di San Gregorio  risalente al 1335 e molto probabilmente, leggo su internet, fu eretta come oratorio privato attiguo al Castello Ginami. All’interno custodisce una pala del 1625 dedicata alla Vergine col bambino
  • … sul lato opposto al castello spicca in tutta la sua bellezza l’attuale Palazzo Comunale ovvero il Palazzo Milesi. Venne edificato nel 1456 in occasione delle nozze di uno dei figli della famiglia Ginami. La facciata, realizzata in marmo grigio, offre un colpo d’occhio magnifico con i suoi balconcini fioriti e con i due loggiati sul fianco sinistro. Il corpo del fabbricato si eleva per due piani. Al suo interno non potremo non notare i bei soffitti a cassettone. Attualmente il Palazzo, oltre ad essere sede del Comune e della Pro Loco, ospita ai piani superiori il Museo delle  armi bianche e delle pergamene ed il Museo Eco-naturalistico
  • … completa la piazza la fontana circolare in marmo bianco al cui centro spicca la figura di un cigno che fu l’antico emblema delle comunità di Gromo, Valvoglio e Gandellino. La fontana risale al 1400.

Ma adesso gambe in spalla e inerpichiamoci per le vie del borgo tra caratteristiche scalinate, viuzze acciottolate e tante case in pietra ognuna con il proprio angolino fiorito.

Un su e giù per le vie del borgo fino ad arrivare alla Chiesa Romanica di San Giacomo.

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Chiesa Romanica di San Giacomo

La troviamo in un angolo quasi appartato del paese, lontano dal via vai dei turisti e dal vocio festoso della gente del luogo. La chiesa, nel corso dei secoli, ha subito vari rimaneggiamenti. Le informazioni che leggo nei vari siti sono molteplici e preferisco riportarle, in questo post, così come le ho apprese e lette in un bellissimo sito dell’Ufficio Turistico di Gromo.

“La sua struttura architettonica è romanica a tre navate. La navata posta a nord presenta un forte intervento barocco. Il presbiterio offre uno scenario straordinario: un altare ligneo dorato opera fantoniana (1645); un coro fantoniano con 34 cariatidi; sei tele del Cifrondi (1690) che ci descrivono episodi della vita di S. Giacomo e di S. Vincenzo martire. La volta offre una sequenza di affreschi eucaristici. Sul lato destro si possono ammirare le due porte di rame dorato che racchiudono uno spazio dove vengono custoditi due reliquiari di Santi e la grande Reliquia della Santa Croce (sec. XVII). Si possono inoltre ammirare tre ancone lignee cinquecentesche di ottima fattura. Sulla parete di fondo: la tela di S. Luigi (Saverio della Rosa 1782), S. Antonio (Panfilo Nuvolone sec. XVII). Un bellissimo organo, (E. Sgritta 1885. Alcuni registri risalgono al 1634. Vi suonò pure Antonio Gonzales che ebbe come alunno Gaetano Donizzetti) completa lo splendore di questa chiesa che vanta pure un bellissimo Battistero (1512). All’esterno al termine del portico (XVII sec.) si può ammirare la cappella di S. Benedetto (1456) i cui affreschi ne cantano la bellezza. A fianco di questa cappella si può visitare il museo le cui opere custodite sono tutte appartenenti alla storia cristiana di Gromo”
Dopo questo breve giro turistico, salutando gente in costume e sbirciando da una bottega all’altra, cos’altro si può fare da queste parti?
Immancabilmente si possono mangiare i famosi  Casonsei alla Bergamasca e noi li abbiamo gustati alla Locanda del Cacciatore. Potremmo scegliere uno dei tanti sentieri che partendo da Gromo ci portano a scoprire paesaggi con panorami mozzafiato. Oppure optare per una passeggiata lungo le sponde del fiume Serio o dei suoi affluenti fino a raggiungere località amene con cascatelle e se proprio vogliamo esagerare saltiamo in macchina e arriviamo a Valbondione dove inizieremo un percorso per raggiungere le cascate più alte d’Italia e seconde in Europa, le cascate del Serio. Le cascate sono visibili solo nei cinque giorni di apertura previsti e, quindi, vi consiglio di visitare il sito con orari e percorsi.
E se dovessimo capitare da queste parti in inverno? Polenta a gogò nei vari rifugi della zona e, dulcis in fundo, sarà inevitabile fotografare gli stessi luoghi ma con un pizzico di fascino in più.

 

50 thoughts on “Gromo … il fascino di un borgo di altri tempi

  1. non è un commento sulla foto, ma un pensiero sulle pietre, che peraltro mi fanno venire in mente quella vecchia canzone di Antoine: “sei bello e ti tirano le pietre….!” Mai fu scritta canzone più rispondente alla reale considerazione degli altri sul nostro comportamento, qualsiasi esso sia…

    Dunque con le pietre ho un rapporto odio-amore: amo la pietra che diventa arte, detesto camminare a piedi nudi sulle pietre…a pensarci bene, anche con le scarpe. Amo le pietre che diventano abitazioni, odio quelle che si trasformano in oggetti di morte, quando si mischiano alla polvere che viene giù per i terremoti. Amavo le pietre dure, preziose, quando la giovinezza dà spazio e tempo al bello, poi, un giorno, le più belle pietre -così rare e uniche da non aver prezzo- le ho trovate negli occhi delle mie piccole bimbe, i veri grandi amori della mia vita, l’essenza delle mie passioni!

    P.S. quanto mi piacciono i borghi! Anche le cascine

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    • Non ho mai pensato ad un discorso sulle pietre. In poche righe hai buttato giù una valanga di sentimenti contrastanti. Amo questi piccoli borghi arroccati su speroni rocciosi ma li odio quando ad un sussulto della terra vengono giù come castelli di carta. Anch’io amo le pietre messe lì una dopo l’altra nelle mie collane ma niente a confronto delle mie due perle luce dei miei occhi. Mi hai proprio ispirato con le tue parole un bacione grande Bea

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  2. cara Bea , la tua descrizione di Gromo è semplicemente fantastica e poi anche le foto hanno il loro peso.Sicuramente non ci poteva essere miglior pubblicità di quella che tu hai fatto per ,Gromo, il sindaco e pro loco dovrebbero ringraziarti.

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  3. Non conoscevo questo tuo blog, Bea. E sin qui ho letto solo il tuo tour nel paesino e dintorni di Gromo. Il paesino è bello, come ce ne sono tanti in Italia (io per esempio amo molto Scansano nella Maremma toscana). Ma le foto che hai pubblicato lo rendono stupendo e amabile. Del resto tu lo racconti con puntualità e con la competenza di chi nel viaggio riconosce la propria anima.
    Ti faccio i miei complimenti e conto di tornare presto a leggerti.

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  4. Ciao Bea.
    lavoravo all’Ufficio Turistico di Gromo. Purtroppo leggo solo ora il tuo bellissimo articolo. Con parole semplici hai saputo raccontare ciò che il nostro piccolo Borgo può offrire. Natura, arte, fede e cultura. Ci fa molto piacere sapere che ti sei trovata bene, sapere che la tua gita fuori porta sia stata piacevole! Ti ringraziamo!. Ti aspettiamo nuovamente più che volentieri.

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    • Ciao Simona mi fa molto piacere che tu sia passata dal mio post. Per me è una gran soddisfazione ricevere complimenti proprio da chi conosce così bene un luogo da me descritto. A Gromo ci sono capitata più di una volta ed è bello in qualsiasi stagione. Se il post ti è piaciuto puoi sempre far girare il link su facebook o su un sito accessibile a chi, come me, si è documentata prima di capitare nel vostro deliziosissimo borgo. Domandona, come mi hai trovata? Purtroppo non sono visibile su Internet nelle primissime pagine. Grazie ancora e a presto. I miei amici mi hanno promesso una gita alle cascate. Ciaoo

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  5. Sono passato vicino a Gromo decine e decine di volte, non mi ci sono mai fermato avendo sempre come meta le montagne, ed invece merita proprio una sosta seria. Le valli bergamasche raccolgono tanti piccoli grandi gioielli.

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  6. Pingback: Clusone, un perfetto connubio tra natura ed arte | Viaggiando con Bea

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