9 maggio 2016 – Ancora oggi mi chiedo come mai, nei nostri 4 giorni a New York, non abbiamo pensato di vedere il Brooklyn Bridge by night. Mi chiedo perché non lo abbiamo percorso quando le luci della città si sarebbero riflesse sull’East River. Un vero peccato 😦 ma veniamo alla giornata del 9 maggio. Una corsa in taxi verso l’ingresso pedonale del ponte di Brooklyn (fermate metrò: Chambers o City Hall) e la nostra passeggiata di quasi 3 km ha avuto inizio. Il sole abbagliante, l’aria frizzante e il nostro entusiasmo hanno reso questa mezza giornata, verso la sponda di Brooklyn, veramente speciale. La costruzione del ponte, progettato nel 1867 dall’ingegnere Johann August Robling, richiese circa 16 anni di lavoro e furono destinati al progetto più di 600 persone. Venne aperto al pubblico nel maggio del 1883 e per molti anni fu il ponte sospeso più lungo al mondo. Questa è un’altra delle attrazioni di New York che non dovete assolutamente perdere. Tenendo rigorosamente la destra abbiamo raggiunto la prima arcata e da qui vi lascio immaginare le foto che non abbiamo scattato sullo skyline di Manhattan.
Abbiamo respirato a pieni polmoni quell’aria frizzante che ci ha accompagnato lungo tutto il percorso fino a giungere a Brooklyn Bridge Park da dove abbiamo preso un traghetto locale (East River Ferry) che ci ha riportato a Manhattan.
E anche questa esperienza ce la stiamo lasciando alle spalle. Abbiamo ancora una mezza giornata per fare la nostra solita maratona per le strade Newyorkesi.
Cosa ci manca? Sicuramente moltissimo ma è necessario fare un po’ di ordine nel caos e così incominciamo a percorrere le strade del Financial District ed ovviamente non si può che andare a Wall Street, cuore del distretto finanziario. Uno degli edifici più importanti è la Federal Reserve Bank in Liberty Street. Si prosegue verso il simbolo di Wall Street il “Charging Bull”, scultura in bronzo collocata nel quartiere della borsa di New York. Avrei voluto fotografarla ma la miriade di cinesini aggrappati alle corna del toro non mi hanno permesso di realizzare uno scatto decente. Da un momento all’altro sembrava quasi che l’immensa scultura in bronzo strattonasse e scalciasse come in una vera corrida. Spazientiti abbiamo ripreso a camminare verso Trinity Church, chiesa episcopale risalente al 1846. Leggo sulla mia guida che le pesanti porte in ottone sono ispirate alle Porte del Paradiso di Ghiberti a Firenze ed inoltre leggo che il campanile, alto 85 m, fu la struttura più alta di NY fino al 1860.
Basta scopiazzare dalla mia guida! La maratona continua verso uno dei quartieri più caotici di Manhattan, Chinatown. Arrivati a Canal Street io ed i miei compagni di viaggio ci siamo guardati e all’unanimità abbiamo deciso di saltare completamente questo quartiere.
Imperterriti si continua verso il Katz’s Delikatessen. La nostra voglia di entrare in un locale americanissimo ci dà la giusta carica per continuare ad arrancare verso la meta. E’ un locale che ti lascia a bocca aperta. Una confusione pazzesca, boccali traboccanti di birra, enormi piatti di patatine con una bella quantità di ketchup. Qui non potete assolutamente perdere il Pastrami, considerato il “King of Sandwiches” e …. strepitoso lo è davvero.
Se volete farvi un’idea di dove eravamo guardate un pezzetto di film “Harry ti presento Sally”. Io ero proprio lì 🙂 un grazie va sicuramente a Paola che passo dopo passo ci ha portato in questa location così bizzarra.
Dopo questo “a tu per tu” con la vera America il giro prosegue verso il distretto di SoHo dove c’è la maggior concentrazione di edifici in ghisa del mondo. Gironzolate come vi capita tra Houston Street e Spring Street fino ad arrivare al cuore del distretto, Green Street.
Passo dopo passo e molto stancamente si ritorna verso Battery Park. Qui avremmo potuto acquistare dei biglietti per la famosissima Statua della Libertà oppure avremmo potuto fare una crociera alla scoperta della baia di New York ed invece , un po’ per mancanza di tempo un po’ perché abbiamo proprio sbagliato, siamo saltati sul primo Staten Island Ferry in partenza. Lo Staten Island Ferry è un traghetto passeggeri che opera tra Manhattan e Staten Island. Il servizio è gratuito e così, comodamente seduti, abbiamo attraversato la più bella parte della baia senza spendere neanche un dollaro.
In questo percorso di poco più di mezz’ora abbiamo fotografato lo skyline di Manhattan e siamo pure passati a due bracciate dalla Statua della Libertà.
Al termine di quest’avventura e con tanta stanchezza addosso siamo saltati sul primo tram e via verso il Westin Grand Central. Un’ultimissima camminata sulla 3rd Avenue per raggiungere la meta della nostra ultima cena nella Grande Mela, il PJ Clarkes. E’ un locale sicuramente da provare sia per l’atmosfera che per gli ottimi hamburger.
New York in 4 giorni:
- Grand Central Station, New Public Library e il fascino di Bubba Gump
- Alla scoperta di Lower Manhattan
- Alla scoperta di Upper Manhattan
- e … oggi verso il Brooklyn Bridge e molto altro ancora 🙂
Fantastico report! Ciaooo
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Grazie mille Niko. Tutto il mio viaggio on the road è stato fantastico ed ho cercato di trasferire sui miei post tutte le emozioni provate. Ciao 🙂
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Bello davvero! Buona notteeee
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Hai un Blog fantastico! Ora so da chi farmi consigliare per qualche viaggio. 🙂 Saluti
S
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Ma grazie 🙂 Bellissimo complimento 🙂
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Eccomi qua! Ieri sera sono andata ad addormentare la mia pulce e ho ceduto anch’io!!! Post meraviglioso come tutti gli altri che mi ha fatto emozionare e scatenare una voglia matta di ripartire per il mio secondo viaggio a NY. Chissà se un giorno questo sogno si avverera’…. Mi è sembrato di ripercorrere il “mio” giro, mi sono immaginata con gli occhi all’insù a guardare quei grattaceli che toccano il cielo, quello skyline meraviglioso da qualunque punto della city…almeno virtualmente il mio secondo tour nella grande male l’ho fatto, grazie e te, Bea! Ps: Anche io, sai Bea, mi sono persa il Brooklin bridge by night …!
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Sarebbe bello ritornarci per Natale. Deve essere uno spettacolo. Chissà !?
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Mai dire mai…sarebbe un sogno che si avvera! 🙂
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Dai almeno saremo in due a sognare, ma io poi lo so non mi accontento. Punto la bandierina su NY e poi dico “sono solo 600 km dai andiamo alle cascate”. Poi dico “posso mai tralasciare ancora una volta Washington o Boston o Chicago?” e poi esagerando vado fino in Canda tra le foreste. Ecco dove mi portano i miei sogni. Ciaooo
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Bellissimo Bea, un bacio cara, buona settimana, ❤
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Anche a te Laura. Bacione 🙂
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Sull’aslimentazione ci vanno alla grande!!! 🙂
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Alla grande come dimensioni sicuramente. Ma lì è tutto enorme. Grattacieli altissimi, Canyon sconfinati, Natura prorompente ed il cibo è adeguato alla loro stazza. Lì mi sentivo un fuscello 🙂
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🙂 Vero!
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Brooklyn secondo me è il quartiere più affascinante di Nyc
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Intendi Brooklyn quartiere che non ho avuto il piacere di vedere o Brooklyn ponte? Ciaoo
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Beh il ponte è famosissimo e bellissimo .. ma ti consigliavo il quartiere : bellissimo 😀
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Accipicchia me lo sono proprio perso. A questo punto devo proprio ritornarci 🙂
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Non ti resto che questo 😋
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Quando prepari il viaggio non avevo letto in nessun blog che il ponte non È adatto a ci soffre di vertigini a casa del vuoto che si vede tra le fessure @_@ dopo che c’è tutto quel percorso chiuse per arrivare al ponte son dovuta tornare indietro. Avrebbero potuto avvisare…..
Arrivare poi dall’ltro lato in metro è scomodissimo si deve pure cambiare linea. Meglio fotografarlo da lontano.
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In metrò no ma si può prendere il battello che fa da spola da una sponda all’altra. Chi soffre di vertigini non può neanche salire in cima all’Empire. Poi non ti dico in giro per i Canyon è un disastro. C’è gente che con spavalderia si mette proprio sull’orlo del precipizio. Io mi facevo coraggio ma più mi avvicinavo e più il cuore si faceva piccolo piccolo. Un abbraccio Bea
PS: ma nei tuoi giri in Portogallo non hai visto lo spettacolare formarsi di onde gigantesche proprio di fronte alla costa di Nazaré. Lì si che ti manca il respiro!
https://viaggiandoconbea.com/2015/09/01/portogallo-un-itinerario-tra-arte-e-natura/
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Io con le vertigini solo salita sul Rock 😉 ma son rimasta incollata alla parete tipo omlette. Sul ponte purtroppo non posso. La prossima volta il battello sará mio 😉 grazie dell’info. Le onde di Nazaré sono maestose ma zero vertigini 😉
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Troppo simpatica 🙂 Allora tu non sei adatta per i Canyon. In quei luoghi sembra che il terreno debba cedere da un momento all’atro sotto i tuoi piedi. Ciao e buon week end
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no, no, non ancora 😉 a te. ciao
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Che spettacolo Beaaa !
Andrei a New York solo per attraversare il ponte di Brooklyn !!!
Ciao ciao
Max
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Si Max, la passeggiata sul ponte è stata magnifica. E’ per quello che mi sono pentita di non aver fatto lo stesso con il Golden Gate di SFA. Un caro abbraccio Bea
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Ciao Defo ancora un grazie per le emozioni che mi fai riprovare coi tuoi articoli e le tue bellissime foto. Grazie x il merito attribuitomi x avervi trascinato al Kats Delikatessen. Che sfaticata! Consigliamo a chi vuol arrivarci di prendere dei mezzi. Per il pastrami vale veramente la pena . Vorrei aggiungere che i nostri giorni a New York sono stati intensi: abbiamo visto moltissimo e questo grazie a te e a anche se a posteriori rimpiangiamo di non aver fatto e visto alcune cose io mi ritengo soddisfatta e siccome sognare non costa niente diciamo che ci rifaremo la prossima volta. Mai dire mai!
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Ecco mai dire mai. Che ne diresti di un viaggetto veloce per i mercatini? NY in inverno deve essere veramente speciale. A presto 🙂
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Che meraviglia! Mi piacerebbe tanto visitare New York!
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Tu che sei giovane giovane e l’America deve essere una delle tue mete da fare
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Purtroppo sarà difficile, il mio fidanzato ha paura dell’aereo, non riesco nemmeno a portarlo nella mia amata Inghilterra. 😦
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E’ un vero peccato. Conosco molte persone che hanno questa paura. Io stessa temo sempre il rollio dell’aereo quando prende la sua rincorsa per sollevarsi in volo, ma poi alla fine sono fatalista. Un caro saluto Bea
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Idem io, tanto se deve succederti qualcosa capita lo stesso, non si può vivere con la paura
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La pensi proprio come me. Buona notte carissima 🙂
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Dolce notte anche a te Bea!
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Incantevole reportage, immagini strepitose, complimenti!
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Grazie mille per i complimenti e grazie per esserti fermata virtualmente sul ponte di Brooklyn con me. Ciao 🙂
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Ho letto tutto d’un fiato i post di New York,mi è sembrato di vivere insieme a voi la scoperta di questa ammaliante città !!! Bellissime foto….
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Effettivamente il fascino di New York lo percepiamo un po’ tutti. Grazie mille per i complimenti sulle foto 🙂
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Io ci sono riuscita riuscita 🙂 a farmi la foto con le corna del toro di bronzo :)) anni fa i turisti erano di meno…arrivata vicino la banca più di famosa del mondo i poliziotti mi proibirono di fare foto.
Il Brooklyn Brigde invece si vede comodamente dalla casa “lussuosa”di mia sorella “beata lei”di notte tutto illuminato,uno spettacolo.
Quest’anno invece un mio fratello si è fatto la sua vacanza in Puglia da me…dopo 44 anni,da quando emigrò tutta la mia numerosa famiglia. Una grande emozione per lui…per tutti noi…nessun paragone con il Brooklyn Bridge♥
Ciao Bea
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Certo che ognuno di Noi ha delle storie incredibili da raccontare. Non pensi di rifarti un giro a New York?
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Certo che si !!
Non ho ancora visto il mio secondo nipotino 🙂
Buona notte Bea
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Notte 🙂
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Sai Bea dimencavo di dirti…che ci sono stata almeno una decina di volte,per la mamma anziana,,mancata nel 2013
Manco da allora,c’ero stata appena l’anno primo per la nascita del mio primo nipotino,con tante altre volte prima .
Baci
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Scusa Caterina ma allora le tue radici sono in America. Mi sembra di capire che molti tuoi cari vivono lì e tu? Come mai sei in Italia? M’incuriosisci moltissimo 🙂
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La mia famiglia emigrò in America nel 1972 che mio padre aveva un fratello che gli fece l’atto di richiamo.
Mio fratello piu grande…eravamo sette figli 4 maschi 3 donne ,si sbarco l’anno prima che andava imbarcato e di sposo una figlia di Napoletani nata in America.
Io mi trovano già sposata l’anno prima nel 1971 ed ero in attesa del primo figlio,ma a parte questo allora a mio marito non piaceva l’america,lavora su petroliere automatiche e faceva l’elettricità.
Così…finito il militare e partito anche mio figlio, il secondo,solo che per 10 anni non poteva tornare indietro per sistemare le carte della carta verde.
Così facevo avanti e indietro sia da sola che con il resto della famiglia.
Mia figlia vive a Roma e l’ultimo figlio vive con noi decidendo di fare le valige anche lui.
Così rimmarremo soli …come due….baccalà…oppure chiudere barracca e ricominciare a 69 anni …tutto da capo.
La vita a sempre tante strade…non si sa mai dove ti portano.
Baci cara Bea
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per una storia così complessa non puoi che augurare tutto il bene del mondo. Caterina io ricomincerei, non c’è età che tenga.
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Io vivo in Puglia, sul mio libro di poesie ci sono le mie origini♥
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ogni volta che rileggo di NewYork mi viene un tuffo al cuore..le descrizioni che fai nel tuo articolo mi fanno riassaporare un turbinio di emozioni quasi fossi nuovamente là…Grazie 🙂
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Il tuffo al cuore viene anche a me quando leggo i vostri commenti. È un po’ rivivere le emozioni provate nella vacanza più bella della mia vita. Ciaoo
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https://worldphoto12.wordpress.com/2017/01/24/concerto-del-pianista-e-compositore-reggiano-matteo-davoli/
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