8 maggio 2016 – Oggi si va alla scoperta dell’Upper Manhattan. La giornata di ieri con i 17 km percorsi ci ha letteralmente massacrato eppure siamo ancora qui con una voglia pazzesca di esplorare la parte più chic di Manhattan. Per l’ennesima volta si punta verso la Fifth Avenue per raggiungere St Patrick’s Cathedral ed il Rockefeller Center, la città nella città.
St Patrick’s Cathedral, costruita tra il 1853 ed il 1878 su progetto dell’architetto James Renwick, offre al visitatore uno spettacolo incredibile. Le sue guglie, in stile neogotico, svettano elegantemente verso i grattacieli circostanti formando un tutt’uno di grande impatto visivo. Esternamente, oltre alle bellissime guglie in marmo bianco, sono da notare gli imponenti portali in bronzo. La maestosità della Chiesa, lunga 120 m e larga 53, la si nota molto di più visitando il suo interno reso magico dalla luce che filtra naturalmente attraverso le numerose vetrate realizzate da mastri vetrai di Birmingham, di Boston e di Chartres. Tra le varie cappelle merita particolare attenzione la Lady Chapel, dedicata alla Maria Vergine.
Terminata la visita di un luogo che tanto ricorda le nostre bellissime Basiliche, attraversiamo la Fifth Avenue e ributtiamoci nel traffico cittadino andando alla scoperta della “città nella città”, il Rockefeller Center. Il complesso venne costruito nel periodo della Grande Depressione e riflette lo stile Art Déco dell’epoca. Oggi ha ben 19 palazzi ed è il più grande complesso privato del mondo. Nel periodo Natalizio il Rockefeller ospita un grandissimo albero di Natale ed una pista di pattinaggio, scenari che chissà quante volte li abbiamo visti sul grande schermo e ci hanno fatto sognare. Non perdiamo di vista il nostro obiettivo, dobbiamo prenotare la visita all’osservatorio del Top of the Rock. Abbiamo prenotato l’entrata delle 18,00 nella speranza di poter fotografare Manhattan con le luci del tramonto.
E adesso gambe in spalla, si va verso Central Park. Come dicevo nel mio post precedente, è stato impossibile non entrare da Tiffany e non girare con nonchalance tra i giardini esotici della hall del Plaza.
Central Park, il polmone verde di New York. E’ sicuramente il pezzo forte dell’Upper Manhattan e se venite da queste parti non potete non trascorrere, in quest’oasi di bellezza, almeno tre ore del vostro tempo. Appena varchi i cancelli dimentichi in un istante il ritmo frenetico della città. Perfino i tuoi passi rallentano per immortalare ora il laghetto con il ponticello in pietra, ora i vialetti che s’intersecano gli uni agli altri, ora il famosissimo Bow Bridge, ponte in ghisa che forma un arco di 18 m sul lago. E che dire dello skyline di New York che continua a seguire i tuoi passi regalandoti scorci incredibilmente belli. Questo è uno di quei luoghi che mi sento di annoverare tra le 10 attrazioni di New York assolutamente da non perdere 🙂
Un po’ per stanchezza, un po’ per mancanza di tempo in questo nostro tour di soli quattro giorni abbiamo dovuto completamente escludere la visita ai musei. Avremmo dovuto e voluto vedere il Metropolitan Museum of Art, mi è stato detto che non potevo assolutamente perdere il Guggenheim e così ci siamo dovuti accontentare di vederli solo esternamente. Mi sono detta “Non importa Bea” “sarà per la prossima volta”, ma che dite ci sarà mai una prossima volta qui a New York?
Oggi è stata una giornata ricca di sorprese, una giornata che mi ha fatto un po’ innamorare di New York e, prima di lasciarvi, facciamo un ultimo sforzo e seguitemi sul Top of the Rock per godere di uno spettacolo mozzafiato su Manhattan.
Ciao Bea, come ti ho già scritto commentando un altro tuo resoconto, anche io sono stato a New York,in un lontano aprile del 1996… come te ho visitato il Guggenhin, anche se ad un certopunto mi sono dovut fermare, perché a forza di girare in tondo mi girava la testa; molto bello anche Central Park: chissà come dev’essere stato bello il concerto di Paul Simon e Art Garfunkel, nel 1969!! Ricordo che mi piacque la scritta posta all’entrata: “Adults are not admitted unless accompanied by children”, o qualcosa di molto simile…
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Carina la battuta sui tuoi giramenti di testa al Guggenheim. Central Park l’ho trovato meraviglioso e anch’io penso che sia la location giusta per grandi concerti. Paul Simon e Garfunkel sono strepitosi ma li ho apprezzati un po’ più da grande e che mi dici di Phil Collins? Ah la scritta “Adults are not adimitted and so on …..” è troppo forte 🙂
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E’ successo davvero; dopo qualche giro al museo mi girava la testa a forza di girare in tondo… Sì, hai ragione, la scritta a Central Park è fortissima! 😀 Quando Simon e Garfunkel hanno fatto il concerto lì era il 1981, ed io avevo cinque anni; ho acquistato il cd un po’ di anni fa, e ti garantisco che è supendo: se ti capita ascoltalo. Oppure (meglio ancora) acquistalo, merita davvero! Ti auguro una serata travolgente! 🙂
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Pensavo fosse una battuta per strapparmi un sorriso. Adoro Simon & Garfunkel e mio marito è un vero fan. Un saluto da Bea
Questo è un loro must: https://www.youtube.com/watch?v=4zLfCnGVeL4
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Grazie ancora per qusto viaggio.
Affascina e quindi perchè non pensare ad una prossima volta? Nella vita mai dire mai 🙂 😉
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E’ vero. Pensa che mio marito quando ha letto la mia frase mi ha detto “e perché no!?” E fu così che Bea ebbe una seconda chance 🙂
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Che meraviglia!! Mi fai venire tantissima voglia di tornare a New York!! Central Park è uno dei parchi più belli in cui abbia mai passeggiato, per cui sono d’accordo con te! Peccato per il Met, io l’ho adorato. Ci sarà un’altra occasione dai!!! 😊😊
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Io non me lo aspettavo un Central Park così bello. Vabbè i musei li conserveremo per la prossima volta 🙂
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Adoro il tuo spazio, lo adoro davvero, perché mostra percorsi lontani facendoli sentire vicinissimi. 💋
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Proprio un secondo fa ho scritto a ehipenny che spesso mi blocco perché non riesco a trovare parole appropriate per esprimere la mia rabbia, la mia felicità, i miei pensieri anche nei confronti di ciò che accade tutti i giorni e tu mi scrivi che adori il mio spazio. E’ veramente un gran complimento. Grazie carissima Carla un bacione 🙂
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Beautiful pictures Bea! You really show a variety of sights in Manhattan… 🙂
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That’s true. Anyway I think I had a lot of other places to visit but I hadn’t got much time.
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Quanti bellissimi ricordi riaffiorano nella mia mente leggendo i tuoi bellissimi post sugli Usa…io a NY sono stata una settimana e me la sono girata tutta a piedi…ogni angolo un’emozione …anche se non ci vivrei mai…me ne sono innamorata anch’io! 🙂
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Io non posso dire di essermene innamorata ma alcuni posti sono veramente unici. Tra un’oretta pubblicherò il ponte di Brooklyn. Fantastico 🙂
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Che bello…aspetto di leggerlo, allora! ❤
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lo sto preparano e accipicchia quanto tempo mi porta via 😦
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Anche a me per scrivere i post ci vuole tanto tempo…fai pure con calma…me lo leggerò domani…;) Buona stesura
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Ecco pronto, altro che un’ora mia cara Giusy. Ma adesso il mio favoloso giro di 20 giorni è completo e tutti voi potete stampare e partire 🙂
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Corro subito a leggere… 🙂
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Pingback: New York … il fascino di Brooklyn Bridge | Viaggiando con Bea
https://worldphoto12.wordpress.com/2017/11/06/bundan-celtic-festival-2017/
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