Manzo all’olio per il pranzo Pasquale di Bea

Una Pasqua un po’ uggiosa 😦 ma in campagna, con la natura che incomincia a far capolino, senti quel profumo di primavera che inspiri a pieni polmoni. Abbiamo appena gustato ciò che ho messo in tavola ed in tempo record il mio “Manzo all’olio” dal piatto è passato direttamente sulla tastiera del mio MAC. E’ una ricetta deliziosa che ho avuto modo di assaggiare all’Osteria la Grotta nel mio recentissimo giro a Brescia. Il signor Luigi, visto l’entusiasmo manifestato, mi ha gentilmente regalato una copia di Bresciaoggi da dove ho potuto scopiazzare la ricetta che, ovviamente, Bea ha rivisitato per creare un proprio Manzo all’Olio.

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1 kg cappello del prete di fassona

Ingredienti per 6 persone:

  • 1 kg di cappello del prete di fassona, un grazie va al mio macellaio per la qualità eccellente della carne
  • 1 bicchiere di olio evo
  • 6 filetti di acciuga
  • ½ cipolla, 1 spicchio d’aglio, 1 patata ed 1 carota
  • 2 cucchiai di parmigiano
  • 2 cucchiai di pangrattato
  • 1 dado

Procedimento:

  • riporre in una pentola alta e stretta la carne, la cipolla, l’aglio, la patata, la carota, i filetti di acciuga, il dado, il bicchiere di olio
  • coprire il tutto con acqua, portare ad ebollizione, abbassare la fiamma e cuocere lentamente per circa 3 ore. Girare di tanto in tanto.
  • a metà cottura estrarre la patata e la carota e tenerle da parte
  • a fine cottura, nel caso in cui il sugo sia troppo liquido, estrarre la carne e far evaporare a fiamma alta
  • aggiungere il parmigiano, il pangrattato e la patata, frullare il tutto con il minipimer, incorporare nuovamente la carne, far insaporire per una decina di minuti, spegnere e lasciar raffreddare
  • quando la carne sarà fredda, affettarla, riporla in un piatto da forno con il sughetto, scaldare e portare in tavola
et voilà pronto in tavola

et voilà pronto in tavola

La ricetta originale suggerisce di abbinarla con la polenta, io ho preferito dei tocchetti di melanzane in padella. Anche per il contorno il procedimento è veramente semplice:

  • tagliare a tocchetti le melanzane
  • riporle in una padella antiaderente con olio, prezzemolo e sale
  • farle rosolare e poi aggiungere 2 mestoli del brodo con il quale stavo cuocendo la carne
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padellata di tocchetti di melanzane con liquido di cottura del mio manzo all’olio

 

  • a cottura ultimata far restringere il sugo e, voilà, pronte da portare in tavola
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contorno speciale per il Manzo all’olio rivisitato da Bea

 

Buona Pasqua a tuttiii 😉

18 thoughts on “Manzo all’olio per il pranzo Pasquale di Bea

  1. Yum!
    Suggerimento: se vuoi che la carne resti più morbita e saporita dovresti immergerla nell’acqua quando questa sta già bollendo (e vedrai che puoi fare benissimo a meno del dado…), mentre l’immersione in acqua fredda va bene per il brodo.
    Bye
    🙂

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  2. Ma da 1 a 10 perchè mi sei mancata 100? 😉
    Rieccomi dopo un periodo trascorso in Trinacria, isola del mio cuore! ❤ Lontana dalla rete ho avuto modo di pensare a tutte le amicizie che sono fiorite nel tempo ed al bel gruppo che via via si è andato formando, quello che all'inizio era un obiettivo si è tramutato in realtà. 😀
    Il profumino di questa ricetta lo sento perfettamente pur seduta dietro una scrivania in ufficio, potere della rete e del signor Luigi che con il suo apprezzato omaggio ti ha permesso di condividere una ricetta piena di sapore. Le melanzane poi cara Bea, le adoro.
    Questa ricetta temo la copieranno in tanti, me compresa!
    Un abbraccio forte forte ♥
    Affy

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    • La Trinacria mi ha vista nascere, mi ha vista correre con i compagni di gioco tra i vicoli della Catania di tanti anni fa e sistematicamente tornavo a casa con le ginocchia scorticate. Ma quanti anni sono passati!! Shhh!! non si dice. Adesso non si gioca più a rincorrersi, non si gioca più a nascondino, adesso gioco con il computer ed anch’io penso con tanta simpatia a tutti gli amici virtuali che in due anni sono diventati proprio tanti, ma è con pochi che ho un rapporto così speciale come con te o con Silva o con Laura. Un abbraccio forte Bea

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  3. Pingback: Salo’, aristocratica ed elegante | Viaggiando con Bea

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