Grazie a mia suocera, anni fa, ho scoperto e gustato questo piatto lombardo / trentino, da allora lo ripropongo alla mia maniera ottenendo sempre un gran successo.
Ingredienti per circa 8 persone:
- 1 busta spinaci da 500 gr.
- 1 busta erbette da 500 gr.
- 300 gr. ricotta
- 125 gr. philadelphia
- circa 400 gr. farina (da utilizzare per l’impasto ed in parte per la preparazione dei malfatti)
- 3 uova
- 1 busta da 60 gr. di parmigiano
- circa 100 gr. di burro
- sale, noce moscata, salvia.
Procedimento :
- risciacquare velocemente la verdura togliendo l’acqua in eccesso, farla rosolare con olio, aglio e sale in una padella molto larga
- tagliarla con forchetta e coltello, incorporare parte della farina, ricotta, philadelphia, 3 uova, parte del parmigiano, un pò di noce moscata
- impastare il tutto energicamente. La parte più difficile è indovinare la giusta consistenza dell’impasto. Se mettiamo troppa farina le polpettine diventano troppo dure e si annullerebbe il sapore della verdura, se ne mettiamo troppo poca non rimangono unite durante la cottura, quindi, il trucco è quello di aggiungere la farina gradualmente
- prima di procedere alla preparazione delle 70 polpettine, prepararne una e fare un test. Riscaldare dell’acqua in un pentolino e quando bolle immergiamo la pallina di verdura, se si solidifica vuol dire che la consistenza del vostro impasto è perfetta e, quindi, via con le altre…..
- preparare le palline con le mani ed infarinarle, adagiarle successivamente su un vassoio
- al momento di cuocerli se dovesse essere necessario ripassarli velocemente con la farina
- cuocere in abbondante acqua salata e scolare i Malfatti con un mestolo forato circa due o tre minuti dopo che sono venuti a galla
- condire con Burro fuso e salvia e cospargere con parmigiano
Li ho fatti anch’io, però li ho chiamati degli gnocchi di spinaci (ed erbette, in questo caso). Ero sbagliato?
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Non so, io li conosco come Malfatti è un piatto che ho imparato da mia suocera ed è sicuramente un piatto della tradizione lombarda.
Bea
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Grazie, per me è sempre interessante di sapere di più dei piatti tradizionali italiani. Per caso è un pochino confondendo perché dei piatti che sono (quasi) uguali hanno nomi differenti in luogi differenti. Per esempio gli agnolotti e i ravioli mi sembrano comparabili.
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Incredibile! Siamo state telepatiche! Cambia il nome, cambia la provenienza, ma gli ingredienti sono più o meno gli stessi, perchè la cucina povera tradizionale accomuna tutta l’Italia!
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Ma quanto sono buoni!!
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